Facile dire 911.
Poi vai a spulciare nei listini, a leggere le schede tecniche e a vedere le foto delle varie versioni e vengono fuori tre, quattro, forse più identità del tutto differenti, pur se racchiuse dalle stesse, inconfondibili forme che in 50 anni si sono modernizzate, ma mai stravolte.
La protagonista di queste pagine, tanto per capirci, è la più lenta e la meno “estremista” di tutta la gamma.
Poco male: la velocità massima dichiarata è di 285 km/h, mentre lo scatto da 0 a 100 km/h è una formalità da 4,7 secondi (4,2 nei nostri rilevamenti).
Una Porsche “per tutti”
Numeri a parte, la Carrera 4 è la 911 più adatta a un uso quotidiano, prima di tutto per motivi di portafoglio: con 11,6 km/l di consumo medio dichiarato (10,2 quello rilevato) è – entro certi limiti – alla portata anche di chi non ha un reddito da calciatore.
Quanto alla potenza, 350 CV costano 2.026,95 euro di tassa di circolazione all’anno: cifre pesanti, ok, ma più “umane” di quelle che il meccanismo del superbollo imporrà, per esempio, sulla futura versione Turbo, la cui potenza dovrebbe superare di slancio quota 500 CV.
Tornando alla Carrera 4, è proprio questo “4” – che rappresenta la trazione integrale – l’indicatore di una vettura gestibile da (quasi) tutti e in ogni condizione.
Sulla neve, per esempio, a parità di pneumatici, questa 911 vede sparire negli specchietti molte (se non tutte) le SUV, oltre a rassicurare quelli che non si sentono Walter Röhrl, uno dei più grandi piloti di rally di tutti i tempi.
Pacchetto Sport Chrono Plus
Detto questo, con la Carrera 4 non si corre il rischio di annoiarsi, data la felicità che mostra nel cogliere le provocazioni, è sufficiente selezionare la modalità Sport Plus del pacchetto Sport Chrono Plus (2.057 euro) per rendersene conto.
Il cambio a doppia frizione PDK (3.570 euro) diventa più reattivo, lo sterzo e l’assetto si irrigidiscono, ma soprattutto la vigilanza dell’ESP si fa meno stringente.
Tradotto, se “giocate” col gas in curva la 911 non si tira indietro: anticipando l’accelerazione, il muso allarga la linea.
Non appena sollevate il piede, però, il retrotreno scivola con decisione, mentre lo sterzo vi restituisce un buon feeling (non ottimo come quello della Carrera, per via delle ripercussioni di coppia che si avvertono sul volante) e un controllo millimetrico.
Facile da controllare
Basta un attimo, infatti, per riallineare la vettura: si può controsterzare leggermente, oppure solo ridare gas. La ripartizione della trazione raddrizza la vettura proiettandola fuori dalle curve a una velocità pazzesca.
Il lato meno tonico della Carrera 4 è dunque il 6 cilindri boxer 3.4.
Non tanto in termini di potenza, quanto di coppia fino alla soglia dei 4.000 giri.
Sfogata la voglia di guidare, si reimposta la modalità Normal: la 911 diventa indulgente sulle sconnessioni, silenziosa (rotolamento pneumatici a parte) e, in particolare con il PDK, potrebbe essere guidata da chiunque.
Ogni giorno.