Porsche 911 GT3 RS 4.0 vs Maserati GranTurismo MC Stradale

Smartworld
di Henry Catchpole

Il bolide di Modena è all'altezza dell'ultima evoluzione della sportiva di Zuffenhausen?

Mai giudicare una strada dallo scarabocchio su una cartina. Ve lo dico per esperienza: quella striscia di asfalto che credevo fosse solo un collegamento tra due stupefacenti stradine secondarie alla fine si è rivelata la migliore del test. Anzi, una delle migliori di tutta la mia carriera. Era così stretta che i muretti in pietra sui due lati sembravano sempre sfiorare gli specchietti. La precisione era d’obbligo e con il terreno ondulato le sospensioni avevano il loro bel daffare. Ma in compenso la visibilità era ottima e permetteva di sfrecciare a una velocità fenomenale. Era una di quelle esperienze di guida in cui si deve essere super concentrati, con i muscoli tesi e l’attenzione a mille.

Non servono tante parole, invece, per presentare due auto fenomenali come la Maserati GranTurismo MC Stradale e la Porsche GT3 RS 4.0 (qui la prova completa): le conoscete già benissimo, visto che se non sono in cima alla vostra lista dei desideri poco ci manca. Io, da parte mia, devo ammettere che questo genere di macchine mi fa perdere letteralmente la testa. Non me ne importa nulla se devo rinunciare a qualche comodità, se in cambio ho un’auto fantastica da guidare.

Come in questo caso: le due sfidanti sono ispirate alle rispettive auto da corsa, sono stradali ridotte all’osso, curate fin nei minimi dettagli e molto più costose dei modelli su cui si basano. La Porsche è una versione ancora più veloce e coinvolgente della nostra Auto dell’Anno, come ha scoperto Roger Green il mese scorso. John Barker le ha dato cinque stelle quando l’ha guidata in Italia qualche mese fa (EVO 082) e per quanto riguarda me devo dire che l’idea di un’auto a motore anteriore e trazione posteriore concentrata, ridotta all’osso e con una voce simile a quella della GT3 RS mi piace: sembra divertente.

Potrebbe essere una delle auto migliori che io abbia mai guidato.

Quello su cui non c’è alcun dubbio è che la Maserati a livello di look non ha nulla da invidiare alla Porsche. È minacciosa e imponente in quella sua livrea nera, e se lo stile sportivo non fa per voi vi piacerà sicuramente più della GT3 RS con alettone e slick. Anche tra chi ha un debole per il look aerodinamico e le alette sul cofano i terribili sticker della 4.0 non riscuotono molto successo. L’unico adesivo su cui nessuno avrà da ridire è quello al posto del logo di metallo sul cofano, perché è più leggero e molto trendy.

Noi di EVO siamo stati spesso in Galles e nello Yorkshire e conosciamo bene queste strade, così decido di scartare i soliti percorsi per andare in cerca di qualcosa di nuovo. Poche ore prima di iniziare a divertirci sul serio su alcune delle strade più belle della Gran Bretagna passiamo per la M6 nei dintorni di Birmingham. Nonostante il look da pistaiole, la Porsche e la Maserati si rivelano fantastiche anche in autostrada. Vista la mancanza di pannelli insonorizzanti, per sentire cosa dice la radio bisogna alzare il volume, ma la comodità non manca. Con queste due auto l’unico vero problema è riuscire a tenerle a bada: anche in autostrada sembrano sempre scalpitare per infilarsi nella prima curva disponibile e placcare l’avversaria. Se si apre il gas ci prendono subito gusto e sembrano implorarvi di continuare a spingere e ad assaporare fino ai 300 km/h i giri e le marce che salgono e la forza G che aumenta. Passiamo accanto allo spettacolare quartier generale della BAE Systems a Samlesbury e continuiamo verso Clitheroe prima di puntare a nord e attraversare la foresta di Bowland.

Poco dopo arriviamo alla cittadina di Settle. La Maserati ha tre settaggi – Auto, Sport e Race – che rendono progressivamente più brutali le cambiate e aprono sempre prima e di più le valvole bypass dello scarico. Se scorrazzate per la città in modalità Race con quel sound da pistaiola, tutti si girano a guardare la scalpitante italiana che si fa strada nel traffico. E anche se non vi vedono, i passanti sanno che avete raggiunto – e superato – il limite di velocità grazie all’inconfondibile latrato del V8 4.7 da 450 CV.

Anche se sulla cartina è segnata come secondaria, la strada in uscita da Settle è larga e liscia come un’autostrada e si snoda verso un paesino dal nome pittoresco di Horton-in-Ribblesdale. A questo punto mi sembra più logico mettere la Stradale in modalità Sport perché le cambiate da 60 millisecondi della Race danno la scossa all’auto ogni volta che sfioro i paddle, un comportamento adatto a una guida col coltello tra i denti, ma un po’ fuori luogo su una strada tranquilla come quella su cui mi trovo ora.

Le sospensioni hanno un solo set up e, anche se c’è tantissimo grip e la Maserati trasmette sicurezza, quando il suo muso si infila in curva mirando il punto di corda c’è parecchio rollio. Il che è ottimo per il comfort di guida, soprattutto visto che è abbinato a sospensioni fantastiche che assorbono brillantemente le peggiori buche. Se si entra in una curva veloce da terza marcia, si sente l’auto che si appoggia leggermente verso l’interno. All’inizio si pensa di aver raggiunto il limite di aderenza ma quando il telaio si sistema ci si rende conto che le PZero Corsa non sono ancora nemmeno vicino al limite di grip.

Superato il centro del paese la strada si stringe e anche se si sente che la MC Stradale è una macchina grossa sembra trovare maggior compostezza nei cambi di direzione e di accelerazione più rapidi. Ma per quanto mi sforzi di fare il bravo, negli specchietti retrovisori vedo sempre una nuvola di fumo bianco. Scompare solo quando accosto vicino allo spettacolare Ribbleshead Viaduct. È arrivata l’ora di provare la RS 4.0.

Le due auto sembrano fare a gara per superare la rivale a livello di interni, addobbati del miglior Alcantara come compete a una vera sportiva, ma il volante dalle razze lucide della Porsche fa un certo effetto nella sobrietà spartana e funzionale dell’abitacolo. Il cambio sferraglia come una scatola degli attrezzi dimenticata su una lavatrice in funzione. Per manovrare la frizione le si deve fare violenza, mentre per far schizzare alle stelle il regime basta sfiorare appena l’acceleratore. La combinazione di due diversi modi di dosare la forza sotto il piede sinistro e destro può rendere difficile la partenza. Come in una vera auto da corsa.

Una volta partiti, comunque, la GT3 RS inizia a trasmettere tutti i suoi meravigliosi messaggi attraverso il sedile e il volante. Lo sterzo è sostanzioso, ma perfetto per la quantità di grip garantita dalle gomme della tedesca. Lo sforzo richiesto dalle braccia aumenta e diminuisce continuamente in base all’aderenza che le Pilot Sport Cup riescono a trovare sull’asfalto. Questo permette di giudicare meglio e regolare le reazioni di quel magnifico motore aspirato e la violenza della frenata. E visto che il telaio è reattivo e diretto e non sembra esserci il minimo ritardo tra gli input provenienti dal guidatore e la forza G che ne risulta, ci si sente parte integrante dell’auto.

All’inizio è difficile notare la differenza tra la GT3 RS 3.8 e la 4.0.

Sicuramente il flat six 4.0 (che passa da 450 a 500 CV) ha più spinta ai medi regimi e un po’ di grinta in più agli alti ma serve maggior fiducia nel telaio e qualche minuto in più per abituarsi alle reazioni di molle e ammortizzatori. Facciamo un paio di tornate su una curva veloce a sinistra: è il test perfetto per capire la maneggevolezza della Porsche. Ci rendiamo subito conto che l’auto non ha un comportamento “da motore posteriore” ma reagisce più come una macchina tutta d’un pezzo. Rispetto alla 3.8 è anche più incisiva in ingresso di curva e la precisione con cui sceglie e segue la traiettoria è quasi telepatica. Si accelera in terza, si pesta sui freni, ci si infila in curva, si sceglie quanto derapare e poi si riapre progressivamente il gas, sfruttando la leggendaria trazione e fiondandosi verso gli 8.500 giri. In tutto questo la Porsche si muove progressivamente, senza mai partire di traverso ma avanzando centimetro dopo centimetro e aggrappandosi all’asfalto con quelle sue grosse gomme.

Per tirare fuori il meglio dalla Maserati sulla stessa curva si deve caricare il più possibile il telaio. Si frena, si entra in curva e poi si riapre il gas più aggressivamente per superare il rollio iniziale. In questo caso è molto utile frenare con la sinistra per non spezzare il ritmo. Per essere un’auto così grossa la GranTurismo è divertente e incredibilmente veloce e coinvolgente. Comunque per essere fedele al suo nome – che suggerisce una vera pistaiola da strada – la MC Stradale dovrebbe essere più rigida, leggera e avere più controllo. Ma per risolvere la situazione basterebbe irrigidire leggermente gli ammortizzatori per garantire un maggior controllo sulle buche e sulle ondulazioni della strada.

Comunque si tratta di dettagli.

La Stradale è pur sempre un’auto fantastica ma, nonostante la colonna sonora da brividi e le cambiate spesso brutali, sembra più una GT un po’ spinta – in stile Aston V12 Vantage o Jaguar XKR-S – che una stradale da corsa. Quindi dovrebbe essere più facile da gestire e migliore sulle lunghe distanze. Ma la verità è che non è all’altezza della Porsche a livello di emozioni e coinvolgimento. Ironicamente i dettagli da pistaiola della Maserati (peraltro optional), come il rollbar a gabbia, sarebbero più adatti alla 911, che è senza gabbia e con le cinture di sicurezza a tre punti (anche se potete ordinarla con tutti gli optional da vera pistaiola). Ma devo muovere una critica anche alla RS 4.0: sulla strada è meno capace della sorellina da 3.8 ed è più incisiva e più simile a una Carrera Cup – come ci ha confermato Rob West, ex pilota di Carrera Cup, che ci ha dato una mano con questo test – ma adesso le tolleranze sono così sottili (date un’occhiata alla precisione con cui le gomme posteriori riempiono i passaruota) che su alcune strade l’auto soffre negli avvallamenti e nelle compressioni come la 3.8 non ha mai fatto.

Ma sulla strada giusta – per esempio quella che abbiamo scovato per questo test – la 4.0 è così stupefacente da togliere il fiato. L’anteriore risponde in maniera precisissima e istantanea e anche quando la strada sembra stringersi pericolosamente non si ha mai paura di grattare contro i muretti che la costeggiano, anzi si può continuare ad accelerare, infilare la marcia successiva e divertirsi come matti. Certe volte la 4.0 sembra ignorare le leggi della fisica perché se vi infilate in una curva alla massima velocità e poi a metà vi rendete conto di aver bisogno di più grip per stringere la traiettoria, con la 4.0 avete solo da chiedere.

Onestamente non avrei mai creduto che fosse possibile affrontare una stradina così stretta e tortuosa a questa velocità. Che macchina.

Porsche 911 GT3 RS 4.0 vs Maserati GranTurismo MC Stradale

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