Porsche Cayman: non c’è solo la 911 Carrera nel mondo delle Porsche

Smartworld
di Fabio Babini

Non c’è solo la 911 Carrera nel mondo delle Porsche

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Fabio Babini, sulla pista di Adria, ha sottoposto a un test completo la “piccola” della casa tedesca. Compatta nelle misure, ma grande nelle prestazioni: tanto da poter mettere sotto pressione la più amata dai porschisti.

Partiamo aggressivi, duri e pronti alla lite.

Cari puristi della 911, tenetevi forte che adesso vi faccio salire la pressione arteriosa. Come? Semplicemente dicendovi che la Cayman è molto più bilanciata della gloriosa 911.

In fondo, 50 anni fa, quel motore a sbalzo c’è finito non per una vera scelta tecnica, ma per sfruttare le componenti Volkswagen.

Non possiamo, infatti, credere che il vecchio Porsche non fosse capace di disegnare uno schema con quattro ruote, tirare due diagonali che si intersecano passando per i mozzi e ficcare il motore nella zona di intersezione.

Anche perché in passato questo è stato fatto in Casa Porsche, specie sui prototipi che hanno fatto strage di titoli a Le Mans.

Non ci si deve stupire se, tra le curve di Adria, la Porsche Cayman S danza come la prima ballerina della Scala: in punta di battistrada da un cordolo all’altro, con l’assetto piatto e le reazioni abbastanza prevedibili (più di quelle della 911 Carrera, per quanto perfezionata in questo mezzo secolo).

Guida in pista

Con la Cayman giri in pista con la schiena più rilassata: nei tratti veloci tieni giù il piede destro e il cambio PDK snocciola le marce non appena il contagiri si avvicina alla zona rossa.

Il passaggio alla marcia superiore automatico può essere inibito solo in modalità di guida Sport plus. Ma il sistema è talmente rapido che si può lasciare in “D”.

Poi, quando all’orizzonte del musetto si profila una curva veloce, non devi fare altro che rallentare quanto serve per buttare dentro il muso: le ruote anteriori trovano grip e ti conducono verso la corda senza inerzia, con poca rotazione del volante.

Arriva quindi il momento di riaprire sul gas per lasciarsi la curva alle spalle: con l’ESP attivo si può buttare giù il piede destro senza rispetto e l’auto viene sparata via con qualche taglio di potenza.

Se, invece, si esclude l’ESP, in fondo non servono tante buone maniere: basta essere rapidi nel raddrizzare lo sterzo in quell’attimo che la coda scalcia per evitare che qualche piccolo pattinamento delle motrici si trasformi in una scodata.

Provate, invece, a mancare di educazione con una 911 Carrera…Avete voglia a mettere le ruote diritte.

Torniamo al volante della Porsche Cayman S.

In curva

Curva lenta. Ci si può arrivare lunghi perché, anche se ritardi al massimo la frenata, riesci sempre a far voltare l’auto.

L’avantreno si appesantisce quando si frena e le ruote mordono l’asfalto senza incertezza.

Così, in un modo o nell’altro, riesci sempre a stare in linea con una traiettoria ideale.

Che le gomme lavorano bene te ne accorgi anche dalle temperature: dopo due giri l’auto inizia a scivolare di più, forse troppo.

Bisogna fare un pit stop per abbassare la pressione di gonfiaggio e riportare l’impronta a terra del battistrada nelle condizioni ideali: solo auto ben assettate e con valori di camber spinti riescono a far lavorare subito le gomme.

E a Zuffenhausen lavorano proprio bene sui telai.

Nelle curve lente, una volta dentro, te la devi giocare bene con il gas per evitare di perdere troppi secondi per scarsa motricità: prima di scatenare tutta la furia del motore del sei cilindri bisogna mettere in linea le ruote anteriori con quelle posteriori.

Operazione facile, perché la Boxster gira come un giocattolino, forte di un ottimo bilanciamento dei carichi e del motore ben ancorato al telaio che non dà colpi e strattoni anche quando è sottoposto a una vera tortura.

La Porsche Cayman è questo: un’auto da usare tutti i giorni e da maltrattare in pista. Lei ne esce sempre a testa alta. Nei normali trasferimenti settimanali ti ripaga con un buon comfort per una sportiva e un alto livello di sicurezza e guidabilità.

Tra i cordoli non tradisce mai: freni impeccabili e una ridotta usura delle gomme, grazie alle sospensioni che tengono sempre perpendicolare all’asfalto la fascia del battistrada.

L’auto in pochi giri ti entra dentro: ti senti come se l’avessi progettata e sviluppata in prima persona e nel frattempo, senza faticare, arrivano dei gran responsi dal cronometro.

A Zuffenhausen la vita mondana è scarsa, il cibo non è italiano, alle sei del pomeriggio le strade sono deserte e non c’è niente da fare la sera (a parte bere birra), ma gli ingegneri, durante il giorno, danno veramente il massimo nella progettazione.

La Porsche Cayman S è davvero un’auto speciale: in autostrada, con le sospensioni regolate su Comfort, assorbe bene le asperità, non maltratta i timpani e addirittura consuma poco in rapporto alla cilindrata e alla cavalleria.

In pista tira fuori l’anima di una Porsche Doc, degna di far scintillare lo stemma di famiglia sul cofano.

Pregi e difetti

Difetti? Difficile trovarne, ma a essere pignoli i comandi al volate del cambio PDK, integrati alle razze, non sono il massimo dell’intuitività in pista.

Meglio i paddles al piantone, che mi dicono disponibili come accessorio.

I comandi non mi piacciono ma il cambio sì: è rapido, intelligente e dotato della Racing start.

Metti l’elettronica in Sport Plus, premi il freno e schiacci tutto l’acceleratore.

Si accende la spia, il motore inizia a scoppiettare e appena molli il freno senti il corpo affondare nel sedile mentre l’auto si proietta in avanti con il tachimetro che corre rapido verso i 200 km/h.

Bellissimo: l’elettronica mette dentro le marce al momento giusto e le ruote dietro pattinano quel tanto che basta.

Attenzione, in 7,3 secondi vi giocate la patente: è questo il tempo necessario per passare i 130 km/h.

Mi raccomando: siate sempre prudenti.

Scheda Tecnica

Motore centrale, 6 boxer, 3.436 cc
Potenza 239 kW/325 CV a 7.400 giri
Coppia 370 Nm a 4.500 giri
Cambio PDK a 7 rapporti
Trazione posteriore
Velocità max 283 km/h
Acc. 0-100 km/h 5,0 secondi
Consumo misto 11,4 km/l
Emissioni CO2 206 g/km
Dimensioni 4,38/1,80/1,29 m
Bagagliaio ant/post 150/275 l