Lo scorso anno sono stati i migliori.
Umberto Scandola e Guido d’Amore, alla guida della loro Skoda Fabia S2000, hanno conquistato il gradino più alto del podio nel Campionato Italiano di Rally 2013.
Lo hanno fatto con due gare di anticipo, in un campionato che non ha lesinato i colpi di scena ma che li ha visti sempre sul podio.
Ora il loro compito è replicarlo, sempre alla guida della Fabia di Skoda Motorsport Italia, e confermarsi campioni anche quest’anno.
Alla luce del secondo posto nella prima gara del 2014, il Rally del Ciocco, e in vista della sfida a Sanremo, li abbiamo intervistati.
Umberto Scandola: “La nostra Fabia S2000 ha ancora qualcosa da dire”
Meno di 30 anni di età, e con più di 10 di carriera alle spalle, Umberto Scandola è il campione in carica del CIR.
Una carriera da pilota in continua ascesa, che lo ha visto anche al primo posto nel Campionato Italiano Under 25 nel 2004 e nel 2005.
Veronese, piloterà anche quest’anno la Fabia S2000. Con il piede sull’acceleratore.
Gli abbiamo posto tre domande, sul suo rapporto con l’auto che sta guidando, su quella che potrebbe guidare in un prossimo futuro e anche sul futuro del rally da un punto di vista dei… carburanti.
Ecco le sue risposte.
Sicuramente l’avere avuto un anno intero di esperienza sulla Fabia S2000 mi ha aiutato, perché quando macini tanti Km sulla stessa auto arrivi a conoscere ciascun suo comportamento su ogni fondo, tanto è vero che abbiamo vinto con 2 gare di anticipo.
Inoltre mi ha aiutato molto l’avere una squadra affiatata, che voleva vincere e che non ha lasciato nulla al caso.
Basti pensare come sono state preparate le prove spettacolo su asfalto nelle gare su terra, che ci hanno permesso di creare un certo margine da poter poi gestire.Quest’anno le motivazioni sono identiche, anzi forse siamo ancora più motivati dal voler confermare il nostro potenziale, per cui credo proprio, sarà un bel campionato.
E cosa ti mancherà della S2000?
Tornare a guidare una vettura turbo mi rende molto curioso, perché aumenterà la spettacolarità delle performance. La mia guida si addice molto a questo tipo di auto.
Il fatto che ŠKODA stia lavorando a questo progetto con impegno e intensità, mi dà sicurezza sulla bontà del prodotto che avremo la possibilità di guidare.
In questo momento la nostra Fabia S2000 non ha nulla da invidiare alle R5 sulla piazza, ci concentreremo a dare il massimo con quella che utilizziamo per meritarci di diritto la nuova Fabia R5.
A mio parere l’evoluzione del sistema GPL negli ultimi anni è stato impressionante, ora un’auto a GPL funziona nello stesso modo di una alimentata a benzina.
Al Ciocco, se non avessimo perso qualche secondo il primo giro di ogni prova per pulire la strada e non avessimo stallonato una ruota, ce la saremo giocata, magari il risultato non sarebbe cambiato, però ce la saremo giocata.
Questo per rimarcare che la nostra Fabia ha ancora qualcosa da dire, e cercheremo di farglielo dire quanto prima. Anzi, cercheremo di dare anche la parola alla nostra auto.
Guido D’Amore: “Io e Sanremo? Un rapporto di odio e amore”
Dietro un grande pilota di rally, c’è sempre un grande navigatore.
Ligure, classe 1971, Guido d’Amore di esperienza ne ha tanta, per essere considerato “grande” senza problemi.
Con più di 20 anni nel mondo del rally, abbiamo chiesto a Guido qualche commento “d’esperienza”. Su cosa voglia dire gareggiare in casa (la prossima settimana, a Sanremo; d’Amore è di Imperia), su cosa voglia dire lavorare con Scandola.
Qual è il tuo rapporto con questa gara? Il tuo ricordo più bello?
È indubbiamente un rapporto di odio e amore, che unisce la voglia di fare bene di fronte ai propri amici e l’ansia di non aver ancora raggiunto prestazioni ottimali in una gara che mi sta molto a cuore.
Sicuramente i miei ricordi più belli sono legati alle prime prove vinte con Umberto in questo Rally, nel 2007.
Scenograficamente la prova più spettacolare da seguire è senza ombra di dubbio la Ronde in notturna.
Mentre per i veri intenditori, dal punto di vista tecnico, consiglierei la discesa di Ville, misto stretto, guidato in alcuni tratti molto veloci.
Con Umberto è stato feeling assoluto fin dalla prima gara, si è creato un legame che prescinde il tempo effettivo in cui siamo stati insieme.
Senza falsa lode, direi che Umberto ha innumerevoli pregi e ben pochi difetti dei quali non mi sento di approfondire perché l’umiltà che lo distingue rende questi “difetti” sempre del tutto superabili.