Skoda Octavia Scout: praticamente inarrestabile

Smartworld
di Stefano Cossetti

Comfort L’insonorizzazione del motore non è ottimale. Buono l’assorbimento anche su tratti ostici.
Costi A parte i fari allo xeno e le luci a led, la dotazione di serie non è particolarmente ricca.
Piacere di guida Il DSG aggiunge prestazioni e dialoga davvero bene con il motore 2.0 TDI.
Ambiente Non c’è la disponibilità dello start & stop ed è un peccato vista la “mission” all’aria aperta.

Ci sono test drive di lunga durata a basso impatto emozionale, e ci sono test drive di brevissima durata che invece possono regalare a chi sta dietro il volante delle forti emozioni. Prendete ad esempio il circuito Can Padrò, una sessantina di chilometri alle spalle di Barcellona, specializzato in formazione alla guida ma non solo (lo adopera anche la polizia spagnola per addestrarsi). Noi siamo andati a provare lì la Skoda Octavia Scout dotata da poco del cambio automatico a due frizioni DSG a 6 rapporti. Ma non si trattava di un test su asfalto, bensì in off-road. Non estremo, ma comunque decisamente probante.

La Scout non è certo un’auto con una mission da integrale per tutti i terreni. D’accordo la trazione sulle quattro ruote motrici, d’accordo la coppia motrice che si sposta da avantreno a retrotreno grazie alla frizione Haldex a lamelle, d’accordo che è un po’ più alta dell’Octavia normale (39 mm in più che la portano ad una distanza dal suolo di 179 mm), ma rimane pur sempre un esemplare di auto più votato al tempo libero che ad altro. Il nostro test, della durata di circa 15 minuti (eventualmente ripetibile per avere conferma delle doti della vettura) si chiamava “Skoda Octavia Scout Gravel Drive”: nulla di più scontato, dunque, con un tracciato del tutto privo di asfalto, da affrontare con normalissime coperture stradali (225/50 R17) su cerchi in lega modello Proteus da 17”.

Quando il nostro istruttore ci ha detto che avremmo dovuto scorrazzare su fango e pendenze abbastanza importanti ci siamo aggrappati all’unica certezza che volevamo sentirci dire, ovvero che c’era almeno la trazione integrale. Immaginatevi la risata del nostro “caronte”, il quale ci ha ovviamente rassicurato circa la trazione sulle quattro ruote.

Faceva caldo e prima di metterci alla guida abbiamo tolto la giacca a vento scoprendo che nell’ampio vano bagagli (fino a 1.665 litri) non mancano le reti per trattenere ciò che si trasporta. Soluzione intelligente visto l’uso in fuoristrada che si può fare della Scout. A pochi metri dalla partenza, manco fossimo stati sulla distanza dei “3.000 siepi”, ecco una “riviera” di fango in cui la Scout è sprofondata quasi fino alle porte. La nostra esitazione (che non era panico) ha lasciato ben presto spazio alla sorpresa perché la vettura dell’Est se ne è venuta fuori con grande agilità grazie alla distribuzione della coppia, che la frizione Haldex di quarta generazione invia dove più conviene in termini di presa sul terreno. Un tratto successivo molto sconnesso ci ha permesso di saggiare il filtraggio delle sospensioni che, come abbiamo verificato, rendono confortevole la guida.

Quel che ci aspettava di lì a poco era una rampa che a prima vista sembrava un muro. Dalla radio di bordo con la quale l’istruttore ci intimava di affrontare la scalata è arrivato un ordine perentorio: giù il pedale del gas! Al resto ci ha pensato l’Haldex che ha mandato sull’asse posteriore una dose di coppia adeguata ad arrivare senza difficoltà fino in vetta. Insomma, il nostro test ha dimostrato che la Scout ha davvero grandi doti e quindi se pensate di usarla per un weekend in montagna andate pure tranquilli.  

Scheda Tecnica

N. cilindri/cilindrata 4/1.968 cc
Potenza 103 kW/140 CV a 4.200 giri
Coppia 320 Nm a 1.750-2.500 giri
Cambio automatico a 6 rapporti
Trazione integrale permanente
Velocità max 197 km/h
Acc. 0-100 km/h 10,2 secondi
Consumo misto 16,1 km/l
Emissioni CO2 162 g/km
Bagagliaio 605/1.655 dm3
Bollo 269,61 euro