Sportive ecologiche: meglio benzina, diesel o ibrida?

Smartworld
di Marco Coletto

Alte velocità, bassi consumi. L’arrivo sul mercato della Honda CR-Z ha dimostrato che l’unione tra la sportività e l’economia è possibile. Ma non è l’unica auto in grado di mettere d’accordo questi due concetti antitetici: su Panoramauto di agosto la coupé ibrida giapponese ha sfidato la Seat Ibiza 2.0 TDI 3p. FR e la Volkswagen Scirocco 1.4 TSI 160 CV.

In un panorama automobilistico che vede persino le supercar diventare sempre più ecologiche (Ferrari Hy-Kers, Lotus Evora 414E e Porsche 918 Spyder) combinare le emozioni con il rispetto dell’ambiente non è più un’eresia. La CR-Z gioca tutte le proprie carte sull’abbinamento tra un motore a benzina e uno elettrico, che insieme generano una potenza complessiva di 124 CV e una coppia di 174 Nm, disponibile già a 1.000 giri. La Ibiza risponde con l’efficienza del turbodiesel per ottenere consumi da primato (21,7 km/l) mentre la Scirocco sfrutta il turbo a iniezione diretta di benzina per portare le percorrenze a 15,2 km/l.

Il test non può cominciare senza prima dare un’occhiata alle vetture: la coupé Honda ha un look talmente convincente da far dimenticare che i cerchi in lega (da 16″) sono un po’ piccoli, la rivale Volkswagen è più familiare ma altrettanto aggressiva e sulla piccola Seat stonano i minuscoli dischi freno posteriori. Alla guida la CR-Z delude quando si schiaccia il tasto Econ: l’acceleratore spugnoso e le prestazioni piatte sono desolanti. In modalità Sport la ibrida nipponica è molto più coinvolgente: la coppia diventa disponibile fin da subito e il sound è piacevole e profondo. La Ibiza, però, è molto più scattante: la spinta è progressiva da 1.300 a 5.000 giri e l’unica nota negativa arriva dal cambio poco vivace. Grazie al compressore (attivo fino a circa 3.000 giri) e al turbo (che subentra successivamente) la Scirocco – più veloce della “jap” – non mostra alcun accenno di ritardo di risposta ai comandi ma ha un’erogazione priva di vigore.

Passando alla dinamica la Scirocco ha una maneggevolezza incredibile e le sospensioni adattive sono eccellenti: solo nella configurazione Sport è un po’ troppo dura.

La CR-Z ha uno sterzo eccessivamente artificiale e il posteriore è instabile nei cambi di direzione ad alta velocità. La Ibiza dà il meglio di sé nelle curve, merito del differenziale elettronico XDS e di ammortizzatori dalla taratura non estrema.

Ora è la volta dell’autostrada: in modalità Normal l’unità elettrica della CR-Z non interviene quasi mai, salvo nei tratti a forte pendenza. Il comfort non è ottimale (il mal di schiena è in agguato dopo diversi chilometri passati al volante) e il lunotto posteriore diviso in due rende impossibile capire cosa sta accadendo dietro. La Ibiza delude nelle finiture ma è anche la più confortevole per chi si accomoda dietro. La Scirocco è meglio realizzata (d’altronde è la più costosa del trio) però è anche la più pesante, e si sente.

Per ottenere le prestazioni migliori in città è meglio schiacciare nuovamente il tasto Econ della Honda: il propulsore si spegne ogni volta che l’auto si ferma e in certi casi anche prima. Il sistema Start/Stop non è molto intuitivo (per riavviare la vettura in folle bisogna necessariamente muovere la leva del cambio) ma consente alla coupé asiatica di registrare consumi nettamente inferiori rispetto alle rivali.