WRC 2013 – Petter Solberg non ci sarà

Smartworld
di Marco Coletto

Il campione del mondo rally 2003 non ha trovato un sedile per il prossimo Mondiale

«Ho detto che avrei corso anche gratis, ma non sono disposto a pagare per farlo». Così Petter Solberg, campione del mondo rally 2003, ha spiegato il motivo per cui non prenderà parte al WRC 2013.

Il pilota norvegese – ultimo iridato prima del dominio di Sébastien Loeb – ha disputato in carriera 188 gare vincendone 13 e salendo 52 volte sul podio. Il suo stile di guida tanto spettacolare quanto incisivo – efficace soprattutto sui tratti veloci e tecnici – ha conquistato numerosi fan in tutto il mondo. Scopriamo insieme la sua storia.

Petter Solberg nasce ad Askim il 18 novembre 1974. Dopo aver conquistato a 13 anni il titolo nazionale con le auto radiocomandate, si cimenta nel rallycross e nel 1998 diventa campione norvegese rally. Nello stesso anno debutta nel Mondiale con una Toyota Celica in Svezia e in Gran Bretagna.

I primi punti in classifica arrivano nel 1999 – anno in cui affronta il Rally di Svezia con una Ford Escort – quando con una Ford Focus ottiene un quinto posto nel Safari mentre a metà della stagione 2000 si trasferisce alla Subaru. Al volante della Impreza conquista il primo podio l’anno seguente in Grecia.

Il 2002 è la prima stagione in cui Solberg combatte per il titolo iridato, termina al secondo posto in classifica generale e vince la sua prima gara in Gran Bretagna. Il titolo iridato del 2003 arriva invece dopo una lunga battaglia con Sébastien Loeb culminata con quattro successi (Cipro, Australia, Francia e Gran Bretagna). Il bis non riesce nel 2004, nonostante ben cinque vittorie (Nuova Zelanda, Grecia, Giappone, Gran Bretagna e Italia).

Il 2005, terminato per la seconda volta consecutiva (e la terza complessiva) al secondo posto in campionato, è l’ultimo anno in cui Solberg sale sul gradino più alto del podio in un rally: ci riesce tre volte (Svezia, Messico e Gran Bretagna).

Il suo ultimo successo, non voluto, arriva però in un momento tragico: quando Sébastien Loeb decide di perdere volontariamente la corsa per non festeggiare il titolo iridato nel giorno della morte di Michael Park, navigatore di Markko Märtin.

La parabola discendente inizia nel 2006 (6° con tre secondi posti) quando per la prima volta in dodici anni di attività nei rally la Subaru non porta un proprio pilota nelle prime tre posizioni del Mondiale. La crisi continua – sempre con la Impreza – nel 2007 (5° con due podi) e nel 2008, quando con la nuova generazione della compatta nipponica porta a casa un sesto posto assoluto.

Nel 2009 la Casa delle Pleiadi abbandona il mondo dei rally e Solberg si ritrova senza un volante. Per questa ragione acquista una Citroën Xsara di tre anni prima e corre come privato. Nonostante il mezzo inferiore alla concorrenza riesce ad ottenere due terzi posti prima di passare ad una più performante Citroën C4 del 2008.

Nel 2010, sempre da privato e con una Citroën C4 dell’anno prima, termina incredibilmente la stagione al terzo posto con ben otto podi. Nel 2011 passa alla Citroën DS3 e chiude l’anno quinto: memorabile la sua prova nel Rally di Svezia quando, a causa della patente sospesa per eccesso di velocità in un trasferimento, si ritrova costretto a cedere il volante al navigatore Chris Patterson nell’ultima prova speciale.

Grazie agli ottimi risultati ottenuti senza l’appoggio di un team ufficiale Petter Solberg viene chiamato dalla Ford per guidare la Fiesta nel 2012. La stagione è buona ma non eccezionale: quinto posto nella classifica generale (dietro ai compagni Latvala e Østberg e cinque terzi posti.