Una settimana a spasso per l’America con The Crew: come è andata?

Smartworld
di Stefano Valente

Varrà la pena aspettarlo?

Al momento dell’annuncio di The Crew in molti si stupirono del fatto che fosse un titolo esclusivo per PlayStation 4, Xbox One e PC.

Quali sono le caratteristiche che rendono The Crew un titolo next-gen capace di girare solo sulle nuove console? 

La risposta è semplice ed è il fatto che il gioco è uno degli open world digitali più grandi mai creati, ovvero una riproduzione in scala di tutti gli Stati Uniti. 

La libertà degli USA come spunto per il gameplay 

Appena dopo aver completato la prima, brevissima, missione del tutorial vi viene data la possibilità di andare ovunque vogliate. Ovviamente la prima cosa da fare è partire per un bel coast-to-coast da Detroit (città di partenza) diretti verso Los Angeles. 

L’impresa, compiuta passando per la zona innevata e montuosa al nord, ci ha tenuti impegnati per circa 45 minuti: quale gioco è così grande? Nessuno probabilmente. 

Al di là delle dimensioni (che in questo caso contano, eccome), un altro elemento incredibile di The Crew è la naturalezza con cui il paesaggio cambia intorno a voi mentre proseguite. Non ci sono bruschi cambi di ambientazione, ma si passa naturalmente dalla città, alla periferia, alla campagna, passando poi per le montagne, i boschi innevati, ecc. 

Affascinati dai dettagli

Come al solito nei giochi Ubisoft sono i dettagli a fare la differenza. Per esempio una volta impostata una destinazione sulla mappa, comparirà sopra la vostra auto una striscia azzurra per indicarvi la strada da percorrere, ma il tragitto suggerito cambia in base alla vettura da voi usata. .

Nel caso siate su un fuoristrada infatti il navigatore di consiglierà di passare raramente sulla strada! 

Il comparto audio non è da meno, con una colonna sonora originale durante le missioni della storia veramente incalzante, mentre nella modalità free-ride le canzoni della radio sono diverse in base alla zona in cui vi trovate e la selezione dei gruppi è davvero di prim’ordine (solo per citare alcuni nomi: Dead weather, Block party, Lorde, Lykke Li, Disclosure, The Kills, Kyuss, Tv on the radio). 

Ma il dettaglio che ci ha colpito maggiormente è stata la mappa: qualunque posto abbiate visitato sarà disponibile per il viaggio veloce e questo può avvenire semplicemente zoomando sulla mappa.

Il dettaglio che potete raggiungere è fino a livello stradale e con una semplice pressione di un tasto vi ritroverete nel punto selezionato, senza alcuna schermata di caricamento e senza tempi di attesa. Impressionante. 

Dopo il contorno, ecco la sostanza

Ma oltre alla classe, c’è anche tanta sostanza. The Crew si presenta come un racing game estremamente arcade e fiero di esserlo. Non nasconde neanche per un secondo il suo stile di guida estremamente immediato, ma non per questo banale. 

Per l’esplorazione e la progressione nel gioco Ubisoft non riesce a rinunciare alla meccanica già vista in Assassin’s Creed, Far Cry e Watch Dogs dei punti di controllo: andando in giro per gli Stati Uniti troverete delle antenne che una volta raggiunte vi “sincronizzeranno” con gli eventi del luogo, sbloccando missioni primarie e secondarie a cui potete accedere però soltanto in base al vostro livello o in base alla specializzazione della vostra auto. 

Le missioni che potrete affrontare sono molto variegate: le missioni della storia si dividono tra gare classiche, gare di accelerazione ed eliminazioni dalla strada (solo per citarne alcune), mentre in giro per l’enorme mappa troverete numerose sfide come percorsi ad ostacoli e ghost car da battere. 

Alcune missioni sarete costretti ad affrontarle da soli, mentre altre sarà possibile affrontarle anche con la propria banda, vero e proprio fulcro di The Crew, come il titolo del gioco lascia presagire.

Inutile sottolineare che il gioco Ubisoft riesce ad esprimere tutto il suo potenziale proprio quando si scatena la componente social, capace di riportare in un racing game le emozioni di gioco di ruolo online e quel senso di appartenenza che i giocatori di questo genere conoscono bene.  

Proprio come in un gioco di ruolo il vostro personaggio avanza di livello, accedendo così a nuove missioni, auto e acquisendo perk, ovvero dei punti da spendere per acquistare abilità particolari.

Questi perk possono anche essere acquistati con soldi reali, ma questa opzione non dovrebbe sbilanciare molto il gameplay.

Personalizzazione estrema

Avanzando di livello ed esplorando gli Stati Uniti troverete nuovi concessionari (uno per ognuna delle cinque zone in cui è suddivisa la mappa) e garage per il tuning: le possibilità di modifica sono pressoché infinite, sia a livello estetico che di performance. 

Purtroppo alcune modifiche alla vostra carrozzeria avranno un effetto soltanto estetico, anche nel caso si tratti di modifiche “pesanti” come alettoni e altri miglioramenti dell’aerodinamicità della macchina. 

Alcune modifiche invece vi verranno fornite direttamente con l’avanzamento di livello e andranno a modificare determinati parametri della vettura, che ha un avanzamento di livello separato da quello del vostro personaggio. Se passate il paragone, è un po’ come se le vostre auto di The Crew fossero i vostri pokémon da allenare…

Questo era solo un assaggio…

In questa beta erano presenti solo due classi (Street e Dirt) sulle cinque che saranno presenti nel gioco completo ed erano disponibili sono gli eventi di una delle cinque zone, il Midwest, ma è stato un assaggio più che sufficiente per capire che The Crew è realmente un titolo next-gen. 

Le uniche perplessità derivano da una certa instabilità dei server che hanno reso spesso il titolo ingiocabile, ma se questo problema sarà risolto come immaginiamo, avremo tra le mani un racing game pronto ad intrattenerci per molto, moltissimo, tempo.