Uncharted: The Nathan Drake Collection riporta i primi tre capitoli su PS4, la recensione

Smartworld
di Stefano Valente

Tre titoli per rivivere le origini del mito

Uncharted è una di quelle serie che un amante della console Sony ha il dovere di conoscere bene. Non solo perché è una delle esclusive PlayStation più succulente sul mercato, ma anche perché il livello di qualità di ogni capitolo che compone la trilogia è sempre stato alto, sia da un punto di vista narrativo che di gameplay. La prima volta che si è parlato di Uncharted risale a ben otto anni fa, momento in cui Naughty Dog decise di forgiare un personaggio che fondesse le caratteristiche di Lara Croft con l’appeal di un più datato ed iconico Indiana Jones. Col passare del tempo, i tre capitoli sono approdati su PlayStation 3, ma ora tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di conoscere Nathan Drake nelle sue vesti più old-gen, potranno godere di questa remastered collection curata dai ragazzi di Bluepoint Games. E cosa c’è di meglio del recuperare il tempo perso in attesa dell’annunciatissimo Uncharted 4?

Questa remastered si presenta sotto forma di un restauro principalmente grafico, con una retexturizzazione in alta definizione e l’aggiunta di effetti speciali capaci di trasformare i titoli vecchi in un qualcosa di più appetibile per il mercato moderno così affamato di edonismo visivo. In più, oltre a luce, ombre e texture, la collection fornisce un filto anti-aliasing strepitoso e capace di rendere i contorni poligonali nitidi e poco frastagliati. 

L’inizio della serie 

Giocando al primo capitolo, Uncharted: Drake’s Fortune, già si nota la meticolosità con cui è stato compiuto il lavoro di rimodernamento del titolo. I modelli poligonali dei protagonisti hanno fatto un deciso passo in avanti, avvicinandosi quasi ai canoni della current-gen, e sono stati inoltre aggiunti degli effetti capaci di influire sulla resa delle ambientazioni. Ulteriore cura è stata messa negli effetti di lightning, con un saggio dosaggio della luce all’interno dei livelli ed una maggiore definizione delle ombre.

Com’è d’uopo per gli standard attuali, i Bluepoint Games si son sforzati di restituire al giocatore un’esperienza fluida con 60 frame al secondo in genere costanti.

Tuttavia, se la veste grafica è stata ampiamente modificata, il gameplay non è stato toccato e quindi restano invariati i limiti del titolo che ora potrebbe addirittura sembrare banale o scarno di elementi innovativi se decontestualizzato dall’opera di restauro. Fortunatamente, Uncharted ha sempre puntato su storia e personaggi ed il carisma infuso nei protagonisti è ancora molto presente attraverso dialoghi sagaci e scelte di regia azzeccatissime. 

La consacrazione di Nathan Drake 

Il primo capitolo serve, perciò, per farci conoscere Nathan Drake, eppure è con il secondo capitolo che la serie si confermata come nuovo simbolo per i giochi d’action-advenutre. Uncharted 2: Il Covo dei Ladri alla sua uscita rappresentò davvero una perla del gaming e tutt’ora può essere intesa come pietra miliare dei giochi d’avventura. La rigidità e staticità del primo capitolo lasciava spazio all’azione più pura, dinamica, di un Nathan costantemente a rischio. La trama, un po’ più matura ed ancora più articolata era – e resta – degna di un film holliwoodiano e ci regala dei momenti davvero storici con cui ricordare le avventure del discendente di Sir Francis Drake.

Grazie al secondo capitolo si scopriranno ancora più i pezzi della vita di Nathan, sempre avvolta in un parziale mistero tale da rendere questo titolo uno dei must da rigiocare con l’alta definizione. Anche qui, il restyling grafico è stato superbo, con texture all’altezza dei giocatori più esigenti ed effetti di luce rivisitati. Tra i tre capitoli della collection, senza dubbio il secondo è quello che maggiormente può piacere sia per contenuti che per qualità di lavoro fatta nella conversione HD. 

La conferma del successo

Il terzo ed ultimo capitolo, invece, non ha miglioramenti capaci di far gridare al miracolo, anche perché non è un titolo chissà quanto vecchio e già all’epoca del lancio aveva un livello di dettaglio grafico impressionante. L’implementazione del motion blur in tutti e tre i capitoli è capace di sottolineare maggiormente l’azione, così da farci immedesimare a pieno nelle avventure di Nathan. 

In attesa del capitolo finale

Questa raccolta HD di Uncharted, perciò, rappresenta una vera chicca sia per i collezionisti che per coloro che hanno voglia di godersi le care vecchie storie senza dover chiudere un occhio sulla grafica. Uncharted The Nathan Drake Collection può sopperire comodamente all’attesa dell’imminente arrivo di Uncharted 4 e potrà farmi prendere dimestichezza col mondo di Drake e di un’avventura tutta al cardiopalma.