Volkswagen Golf: ecco la Hybrid Plug-in e l’elettrica PHEV (in arrivo nel 2014)

Volkswagen Golf ecologica
Smartworld
di Alessandro Ferrari

L'ibrida plug-in avrà circa 200 CV e prestazioni sportive. L'elettrica farà fino a 175 km fra una ricarica e l'altra

Entro la fine di quest’anno, Volkswagen lancerà sul mercato varianti a basso impatto ambientale dei motori a benzina e turbodiesel disponibili già oggi.

Ma per vedere le vere Volkswagen Golf 7 ecologiche occorrerà attendere il 2014, quando arriverà una doppietta del tutto inedita per questo modello: l’ibrida plug-in (Volkswagen Golf Hybrid Plug-in) e l’elettrica pura (Volkswagen Golf PHEV).

Volkswagen Golf Hybrid Plug-in: l’ibrida a grande autonomia

Per il momento è solo un prototipo realizzato su una Golf 7 modello base, quello più spartano e senza il filetto orizzontale nel frontale.

Anche la sua meccanica è provvisoria, con cavi e tubi dispersi nel vano bagagli e la presa per ricaricare le batterie nel cofano motore.

Ma l’auto definitiva, quella che uscirà nel 2014, sarà un’altra cosa.

Ibrida, senza rinunciare allo spazio

La Golf Hybrid Plug-in, infatti sarà identica alle versioni a trazione convenzionale, con la presa elettrica ben celata sulla fiancata e un vano bagagli vero.

Per questo modello è stata scelta la variante della piattaforma MQB per auto 4×4, quindi con il serbatoio un po’ spostato e il vano supplementare sotto il pavimento del bagagliaio un po’ ridotto.

Le batterie, invece, sono sotto il tunnel centrale, dove di solito scorre l’albero di trasmissione che porta motricità al retrotreno.

I dati, ovviamente non ancora definitivi, lasciano intendere che questa Volkswagen Golf sarà qualcosa di eccezionale: sommando al motore a benzina quello elettrico da 77 kW, si ottiene una potenza di punta in accelerazione di circa 200 CV (il valore esatto si saprà solo l’anno prossimo), quindi le prestazioni sono paragonabili a quelle di una GTI.

Messa alla prova

Il primo contatto in pista con questa Golf ha confermato che le accelerazioni sono veramente notevoli, al punto che si fa fatica e pensare che le emissioni e i consumi siano a livelli di una citycar. O anche meno.

In più, dando dei colpetti laterali alla leva del cambio automatico, si inserisce la funzione di recupero dell’energia in frenata, che si avverte in modo molto evidente non appena si solleva il piede dall’acceleratore e permette di ricaricare le batterie.

A proposito di batterie, scegliendo la modalità di funzionamento elettrica, alla Volkswagen promettono percorrenze fino a circa 50 chilometri prima che il motore a benzina rientri automaticamente in azione.

Volkswagen Golf PHEV: l’elettrica pura

Anche per la versione a trazione completamente elettrica della Volkswagen Golf la Casa tedesca ha scelto una soluzione che privilegia le prestazioni, anche se il comportamento non è certamente quello sportiveggiante dell’ibrida.

In questo caso il motore elettrico sviluppa 85 kW e, come ha confermato il nostro primo contatto con l’auto in pista, le accelerazioni sono decisamente vivaci, considerando che la Golf non ha certamente una mole da citycar.

Naturalmente, colpisce la silenziosità di questa vettura, sebbene quella provata fosse ancora un prototipo e quindi il tipico sibilo del motore elettrico fosse chiaramente avvertibile. In quella finale sparirà.

In movimento, ad accelerazioni consistenti corrispondono rallentamenti altrettanto rapidi, grazie al recupero di energia, che viene alloggiata nelle batterie e utilizzata nelle successive riprese di velocità.

L’autonomia, secondo le prime dichiarazioni dei tecnici Volkswagen, sarà fino a circa 175 km, il tutto ovviamente a emissioni zero.

Non pensata per l’Europa

Dando uno sguardo al marketing, la versione completamente elettrica della Golf avrà poche chances di affermazione sui mercati europei, specialmente in quelli delle zone meridionali, dove l’ibrida sarà nettamente preferita da chi cerca un’auto a basso impatto ambientale.

I veri mercati vitali per l’elettrica saranno prima di tutto quello americano, poi quello cinese dove, nelle grandi città, la necessità di contenere al massimo le emissioni dovute alle auto sta diventando di primaria importanza.