Volkswagen Maggiolino: è un dandy sportivo il nuovo Maggiolino

Smartworld
di Paolo Gavazzi

Comfort Rumorosità contenuta, sospensioni sportive ma non proibitive, ergonomia senza sbavature. Bene.
Costi Oltre alle versioni Sport (ricche) ci saranno anche Maggiolini a prezzo abbordabile.
Piacere di guida La 2.0 200 CV non è grintosa come una Golf GTI, ma è scattante e brillante.
Ambiente Purtroppo da una sportiva non si possono ancora avere miracoli: lo dimostrano i 173 g di CO2 al km.

Si chiama dunque e vivaddio Maggiolino. Questa volta le logiche del mercato globale che avevano imposto il nome New Beetle in tutti i Paesi hanno perso. L’erede della Volkswagen per eccellenza sarà chiamata come l’antenata, con il nomignolo declinato nelle varie lingue partendo dal tedesco Kaefer (scarafaggio). Dunque: Coccinelle in Francia, Beetle nelle zone anglosassoni, Vocho e Fusca nell’America latina… Bene così, anche perché il Maggiolino del 2011 è più fedele alla linea tondeggiante e un po’ filante del primo Kaefer, progettato da Ferdinand Porsche nel 1938.

L’unica delusione per i puristi, ma vale anche per la Fiat 500, è il motore anteriore. Le esigenze della sicurezza e della progettazione impongono ormai il tutto avanti. Ma che auto è il Maggiolino? «L’alternativa alla Mini!», sostiene sicuro il responsabile del marketing VW Luca De Meo. «Una coupé, quasi una Porsche, se la si guarda da dietro», rincara il responsabile del design Walter de Silva. Insomma, la nuova Volkswagen, nasce con una bella responsabilità: per chi se ne è innamorato a prima vista, è già ordinabile nelle concessionarie, con consegne a metà novembre. Il Maggiolino ha già tutti gli occhi addosso. Innanzitutto grazie alla sua linea, rinnovata, ritoccata, ma sempre vicina all’originale degli anni ‘30.

Al design rinnovato, questa volta più “maschio” rispetto alle sin troppo circolari linee della precedente New Beetle, si aggiungono alcune spiccate peculiarità. Novità di sostanza che permettono al Maggiolino 2011 di andare all’attacco del mercato con la missione di far dimenticare proprio la non fortunatissima operazione New Beetle, modello che non ha mai convinto fino in fondo (pur avendo venduto oltre un milione di unità dal 1998 a oggi).

Ci riuscirà? Le carte giuste ci sono. Perché innanzitutto ha molta più personalità: è più grintosa e meno “femminile” nell’aspetto. E soprattutto corregge quei difetti che, fino a oggi non facevano preferire la New Beetle alla Golf (sorella e rivale diretta).

Salire a bordo, soprattutto ai posti posteriori (quattro di serie), è ora molto più semplice, vista l’adozione di una porta bella ampia. Nell’abitacolo, poi, lo spazio a disposizione è cresciuto praticamente in ogni direzione. Non solo. Al volante del Maggiolino ci si sente alla guida di un’auto sportiva, senza più quell’impressione di essersi infilati in una cabina-tunnel, lunga e stretta. Anche perché le linee più moderne (e razionali) della cellula cockpit hanno permesso di migliorare sensibilmente la posizione di guida eliminando quella plancia sproporzionata e profonda che acuiva nel conduttore la sensazione di lontananza dalla strada. E poi, sempre parlando di spazio, il bagagliaio era un altro aspetto criticato della New Beetle. Missione compiuta anche qui.

Gli uomini di Walter de Silva sono riusciti a ottenere un vano di carico dalle dimensioni onorevoli: 310 litri contro i 215 di quello attuale. Quanto alle qualità dinamiche, il Maggiolino si fa rispettare. Per confermare l’intento di proporre un’alternativa alle sportive, «la piccola coupé» viene lanciata inizialmente con due serie speciali dall’impronta molto spinta (la Black Turbo e la White Turbo) che utilizzano il motore 2.0 TSI da 200 CV. Ma la vettura sarà da subito disponibile anche con il più tranquillo 1.2 TSI, anch’esso turbocompresso, da 105 CV (poi, nel corso del 2012, assisteremo all’arrivo degli altri motori anche turbodiesel).

Inutile dire che 200 CV nel cofano sono più che sufficienti a fare del Maggiolino edizione 2011 una vera auto sportiva, assicurando spinta e soprattutto elasticità.

Meglio ancora, poi, se lo scegliete con il cambio DSG, che è comunque disponibile sull’intera gamma (pagando s’intende…). Un cambio che ormai conosciamo e apprezziamo da anni tanto per la sua rapidità quanto per la capacità di saper offrire sempre il rapporto giusto al momento giusto. Insomma, il nostro Maggiolino White Sport Pack ha saputo regalarci momenti divertenti pur senza essere rabbioso come la Golf GTI (che ha lo stesso motore ma potenziato). Nella sua totalità, l’icona del marchio VW per il nuovo millennio non è una sportiva senza compromessi, tutt’altro. Lo confermano anche lo sterzo, equilibrato e preciso ma certo non da kart, e l’assetto, sostenuto, ma non rigido.

Parlando di sospensioni, al McPherson anteriore i tecnici rispondono con un assale posteriore nuovo nuovo, molto leggero e dotato di una barra Panhard per assicurare una maggiore rigidità trasversale. In marcia la vettura non si perde in incertezze, presentando un prevedibile sottosterzo nelle curve più scorbutiche, ma ci risparmia ulteriori fastidiose reazioni. Anche la frenata è ben proporzionata alle esigenze di un motore da 200 CV, e sempre rimanendo in tema di sicurezza, la visibilità non è delle più elevate, ma non è nemmeno ai minimi.

A questo punto non resta che vedere come verrà accolto il Maggiolino sui mercati mondiali. Questa volta, le qualità sono più convincenti. In Italia, verrà importato in due allestimenti, abbastanza ricchi: si chiamano Design (con 4 airbag, ESP, radio cd/mp3, fendinebbia, clima e cerchi in lega) e Sport (che ha in più clima automatico, sensore pioggia, sedili sportivi, e parcheggio automatico).

Scheda Tecnica

N. cilindri/cilindrata 4/1.984 cc
Potenza 147 kW/200 CV
Coppia 280 Nm a 1.800 giri
Cambio DSG a 6 marce
Trazione anteriore
Velocità max 225 km/h
Acc. 0-100 km/h 7,5 secondi
Consumo misto 13,0 km/l
Emissioni CO2 173 g/km
Dimensioni 4,28/1,81/1,49 m
Bagagliaio 310/905 dm3
Bollo 439,89 euro