Björn Waldegård, il nonno dei rally

Caption orig.: 27. Internationale Rallye Akropolis, 26.- 29.05.1980. Rallyefahrer Björn Waldegaard  (links) und Mercedes-Benz Teamleiter Erich Waxenberger.null
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di Marco Coletto

La storia di Björn Waldegård, campione del mondo WRC nel 1979 e vincitore più anziano di un rally valido per il Mondiale


Björn Waldegård ha vissuto con e per i rally: il pilota svedese – campione del mondo WRC 1979 nonché più anziano vincitore di una corsa valida per il Mondiale – ha continuato a gareggiare fino a poche settimane prima della morte, avvenuta a 70 anni a causa di un cancro. Scopriamo insieme la sua storia.

Björn Waldegård: la storia

Björn Waldegård nasce il 12 novembre 1943 a Solna (Svezia) e inizia a correre nei rally nel 1962 affrontando gare locali (e vincendole) al volante di una Volkswagen 1500 e – in seguito – di una Mini Cooper.

Le prime soddisfazioni

Björn inizia a farsi conoscere nel 1965 con un terzo posto nel Rally di Svezia valido per il campionato europeo e tre anni più tardi si aggiudica la stessa corsa (valida per il titolo continentale marche) con una Porsche 911.

Vittorie a raffica

Björn Waldegård inizia a inanellare successi nel 1969: trionfa al Rally di Monte Carlo (prima vittoria in assoluto fuori dal suo Paese) e conquista per la seconda volta il Rally di Svezia.

Non contento, nel 1970 regala alla Porsche il primo campionato internazionale costruttori (antenato dell’attuale WRC) grazie al secondo successo nel Principato, al terzo trionfo in Svezia e a una vittoria in Austria.

La crisi e il rilancio

Dopo alcuni anni poveri di soddisfazioni (qualche successo in gare locali e tanti cambi di vettura) Björn Waldegård ricomincia a brillare con la Porsche 911 portando a casa un secondo posto al Safari 1974.

Due anni (quasi) in Lancia

Nel 1975 Waldegård viene chiamato dalla Lancia e contribuisce (con il quarto successo in Svezia e con la vittoria al Sanremo al volante della Stratos) alla conquista del Mondiale Costruttori da parte della Casa torinese.

L’anno seguente (impreziosito da un altro titolo iridato Lancia) Björn Waldegård vince di nuovo a Sanremo ma al termine della corsa viene cacciato per aver disobbedito agli ordini di scuderia e passa quindi alla Ford.

Gli anni in Ford e il Mondiale

Nel 1977 il pilota svedese conquista tre vittorie con la Escort (Safari, Acropoli e RAC) e si laurea vicecampione del mondo. L’anno successivo si aggiudica per la quinta e ultima volta il Rally di Svezia.

L’unico titolo iridato in carriera per Björn Waldegård arriva nel 1979: due vittorie (Acropoli e Québec) e sette podi totali (tra cui il secondo posto in Costa d’Avorio ottenuto con la Mercedes 450 SLC).

Mal d’Africa

Waldegård sale sul gradino più alto del podio del Rally di Costa d’Avorio nel 1980 con la Mercedes 500 SLC e nel corso degli anni ’80 – con un’escursione all’inizio dei ’90 – si rivela particolarmente dotato nelle massacranti corse africane.

Al volante della Toyota Celica (vettura con cui si aggiudica il Rally di Nuova Zelanda del 1982) porta a casa altre due edizioni del Costa d’Avorio (1983 e 1986) e altri tre Safari (1984, 1986, 1990). L’ultimo successo in Kenya – ottenuto a 46 anni e 155 giorni – rappresenta ancora oggi un record: nessun pilota più anziano è stato capace di vincere una corsa valida per il WRC.

Il ritiro e gli ultimi anni

Björn Waldegård si ritira ufficialmente dalle corse dopo essersi rotto un braccio nel Safari 1992 disputato al volante di una Lancia Delta ma continua a gareggiare nei rally storici fino a poche settimane prima della morte, avvenuta il 29 agosto 2014 a Solna (Svezia).