Clay Regazzoni, pilota e playboy

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Con meno distrazioni il driver svizzero sarebbe potuto diventare campione del mondo di F1

Clay Regazzoni è stato un pilota veloce e talentuoso ma il suo stile di vita mondano gli ha impedito di conquistare il Mondiale F1. Scopriamo insieme la storia del pilota-playboy svizzero, interpretato da Pierfrancesco Favino nel film “Rush” del 2013.

Clay Regazzoni: la storia

Clay Regazzoni (vero nome Gianclaudio Giuseppe Regazzoni) nasce il 5 settembre 1939 a Lugano (Svizzera). Appassionato di motori fin da ragazzo, lavora come apprendista carrozziere a Mendrisio.

Entra tardi nel mondo del motorsport: nell’aprile del 1963, a ben 24 anni, partecipa ad un corso di guida sportiva organizzato dall’Automobile Club elvetico sul circuito francese di Monthléry, acquista una Austin-Healey Sprite 950 e debutta in gara l’1 settembre nella corsa in salita del Marchairuz. Dopo poco tempo prende una Mini Cooper S, con la quale si cimenta nei rally e in pista.

La F3

Per migliorare le proprie doti di guida Clay Regazzoni frequenta la prestigiosa scuola di pilotaggio di Jim Russell a Monthléry, impara a condurre le F3 della Brabham e risulta il migliore del corso. Debutta con questa tipologia di monoposto l’11 aprile a Imola con una De Tomaso e due settimane più tardi prende parte alla 1.000 km di Monza come driver ufficiale della Scuderia Martinelli e Sonvico insieme al nostro Aldo Pessina al volante di un’Alfa Romeo Giulia TZ ma i due non riescono a tagliare il traguardo.

Nel 1966 – anno in cui corre la 4 Ore di Monza con una Honda S600 – inizia a farsi notare in F3 e viene ingaggiato nel 1967 dalla scuderia Tecno: al volante delle veloci monoposto bolognesi ottiene i primi successi importanti.

La F2

Clay Regazzoni, sempre sotto contratto con la Tecno, sale di categoria nel 1968 correndo con le F2: l’anno seguente viene chiamato dalla Ferrari ma nella seconda metà della stagione, per via delle deludenti prestazioni della Casa di Maranello, torna alla Tecno.

1970: un anno eccezionale

Il 1970 è un anno incredibile per Clay: domina il campionato europeo di F2 davanti al britannico Derek Bell e al brasiliano Emerson Fittipaldi e a giugno prende parte alla sua prima e unica 24 Ore di Le Mans con una Ferrari 512S insieme al nostro Arturo Merzario ma dopo pochi giri è costretto al ritiro a causa di un incidente.

Clay Regazzoni debutta in F1 il 21 giugno nel GP d’Olanda con la Ferrari e sorprende tutti terminando la corsa in quarta posizione. Per la prima vittoria in carriera bisogna aspettare invece il GP d’Italia il 6 settembre.

La prima stagione nel Circus del pilota svizzero si conclude con un successo, due secondi posti e un incredibile terzo posto nel Mondiale nonostante cinque GP non disputati su tredici.

Con la Rossa risulta più lento del più esperto compagno belga Jacky Ickx ma più rapido del nostro Ignazio Giunti.

Tra F1 e endurance

Clay Regazzoni si alterna tra F1 e endurance con la Ferrari: nel 1971 porta a casa con le monoposto tre terzi posti (in una stagione nella quale risulta più lento di Ickx ma migliore dello statunitense Mario Andretti), tanti ritiri e un trionfo nella Race of Champions a Brands Hatch davanti ai britannici Jackie Stewart e John Surtees mentre con le ruote coperte sale sul gradino più alto del podio alla 9 Ore di Kyalami con una 312 PB guidata insieme all’inglese Brian Redman e termina in seconda posizione la 1.000 km di Brands Hatch in coppia con Ickx.

Anche nel 1972 arrivano più soddisfazioni dalle Sport (primo alla 1.000 km di Monza con Ickx, alla 1.000 km di Zeltweg con Ickx e Redman e a Kyalami con Merzario) che dalle F1 (un secondo e un terzo posto, sempre più lento di Ickx ma più rapido di Andretti e di Merzario).

Il passaggio alla BRM e il ritorno in Ferrari

Clay Regazzoni corre il Mondiale F1 1973 con la BRM: ottiene due sesti posti come miglior risultato, convince meno del compagno francese Jean-Pierre Beltoise e se la gioca ad armi pari con un certo Niki Lauda.

Nel 1974 torna in Ferrari e suggerisce ai vertici del Cavallino di ingaggiare il giovane talento austriaco: nella migliore annata di sempre del driver elvetico arriva un solo successo in Germania ma altri sei podi che gli consentono di lottare fino all’ultima gara per il titolo iridato (perso) e di ottenere risultati migliori del proprio coéquipier.

Clay Regazzoni inizia a deludere con la Ferrari nel 1975: una sola vittoria in Italia corredata da due terzi posti in una stagione nella quale Lauda riesce a diventare campione del mondo. Criticato spesso per i suoi innumerevoli impegni fuori dai circuiti, disputa l’ultimo anno con la Rossa nel 1976 risultando ancora una volta più lento di Lauda (ma più brillante dell’argentino Carlos Reutemann) e portando a casa una vittoria nel GP degli USA Ovest e due secondi posti.

Tre scuderie in tre anni

Nel 1977 Regazzoni trova un sedile alla Ensign, conquista due quinti posti ma nell’unico GP – quello di Monte Carlo – nel quale ha un compagno di scuderia (Ickx) non riesce a qualificarsi, a differenza del collega.

Clay Regazzoni si trasferisce alla Shadow nel 1978 (altri due quinti posti, meglio del coéquipier tedesco Hans-Joachim Stuck) e torna a disputare una grande stagione nel 1979 con la Williams. Con il team britannico ottiene l’ultima vittoria in carriera (Gran Bretagna) e altri quattro podi ma il compagno australiano Alan Jones fa meglio di lui.

L’incidente e la paralisi

Regazzoni torna alla Ensign per disputare il Mondiale F1 1980 e disputa tre gare ottenendo come miglior piazzamento un 9° posto.

Il 30 marzo sul circuito di Long Beach, sede del GP USA Ovest, si rompe il pedale del freno della monoposto di Clay Regazzoni mentre il driver elvetico sta affrontando il 51° giro. La vettura si schianta a 250 km/h, Clay viene ricoverato e nonostante numerosi interventi chirurgici perde l’uso delle gambe.

La vita dopo l’incidente

Dopo essersi reso conto di non poter più cammninare Clay si mette in contatto con la Guidosimplex, azienda romana attiva dal 1956 e leader nel settore dei sistemi di guida per disabili.

Nel 1984 Clay Regazzoni apre un corso di guida sportiva per portatori di handicap a Vallelunga, nel 1992 crea la FISAPS (Federazione Italiana Sportiva Patenti Speciali) e l’anno seguente arriva dal Ministero della Sanità l’autorizzazione per i disabili a prendere parte a gare automobilsitiche.

Gli ultimi anni

Regazzoni partecipa nel 2005 alla Parigi-Dakar con un pick-up Isuzu adibito a veicolo stampa insieme a Stefano Venturini (presidente della Guidosimplex).

Clay Regazzoni perde la vita in un incidente stradale in seguito ad un malore il 15 dicembre 2006 a Fontevivo (Parma) al volante della sua Chrysler Voyager.