Ferrari 166 MM: la prima regina di Le Mans

Smartworld
di Marco Coletto

Storia della prima Rossa capace di vincere la mitica 24 Ore francese

La 166 MM occupa un posto d’onore nell’Olimpo delle Ferrari da corsa. Questa sportiva è stata infatti la prima auto del Cavallino ad aggiudicarsi la prestigiosa 24 Ore di Le Mans, competizione vinta per ben nove volte dalla Casa di Maranello. Scopriamo insieme la sua storia.

Ferrari 166 MM: la storia

La Ferrari 166 MM, prodotta in poco meno di 50 esemplari (47, per l’esattezza) dal 1948 al 1953, viene presentata al Salone di Torino del 1948. La vettura – evoluzione della 166 S – ha questo nome in omaggio alla Mille Miglia, gara conquistata quell’anno per la prima volta dal Cavallino grazie al pilota Clemente Biondetti.

Molto aerodinamica e con un peso ridotto (meno di 700 kg), monta un motore 2.0 V12 da 140 CV abbinato ad un cambio a cinque marce in grado di offrire prestazioni superlative: 220 km/h di velocità massima. La maggior parte degli esemplari realizzati è carrozzato Touring, anche se non mancano realizzazioni di Zagato, Allemano e Vignale.

Le vittorie alla Mille Miglia e a Le Mans

Nel 1949 la Ferrari 166 MM si aggiudica due corse importantissime: la Mille Miglia con Clemente Biondetti e la 24 Ore di Le Mans con lo statunitense (nato in Italia ed emigrato successivamente negli USA) Luigi Chinetti e il britannico Lord Seldson (Peter Mitchell-Thomson, al volante solo per mezz’ora).

Il primo successo del Cavallino nella celebre corsa di durata francese avviene nella prima edizione disputata dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Gli anni Cinquanta

La Ferrari 166 MM continua a vincere gare minori grazie a piloti privati anche negli anni Cinquanta: il successo più rilevante di quel decennio è la 12 Ore di Parigi del 1950, conquistata sempre da Chinetti. Gli ultimi esemplari della vettura, realizzati nel 1953, presentano un motore più potente (160 CV).