Ferrari 312B, la F1 rivoluzionaria ma poco vincente

Ferrari 312B
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La mamma di tutte le Rosse da corsa degli anni '70

La Ferrari 312B è una delle F1 più rivoluzionarie mai realizzate a Maranello: non ha vinto molto ma ha portato al debutto innovazioni tecniche che hanno permesso alle sue eredi di tornare a trionfare nel Mondiale nella seconda metà degli anni ’70. Scopriamo insieme la storia di questa monoposto.

Ferrari 312B: la storia

La Ferrari 312B, progettata da Mauro Forghieri per correre nel Mondiale F1 1970, viene creata per rimpiazzare la 312 (a secco di vittorie nella stagione precedente) e si differenzia dall’antenata soprattutto per il motore.

Il propulsore Ferrari Tipo 001 – un 3.0 a 12 cilindri contrapposti che rimpiazza il vecchio V12 – non è un boxer (dove i pistoni si muovono uno contro l’altro) ma un V a 180° visto che le bielle corrispondenti ad ogni bancata si muovono sullo stesso perno. La scelta di adottare un’unità piatta consente di abbassare il baricentro e di migliorare l’aerodinamica.

Il nuovo motore portato al debutto dalla Ferrari 312B con una potenza di 460 CV consente alle monoposto di F1 di Maranello di ridurre il divario prestazionale nei confronti delle vetture dotate di propulsori Ford Cosworth ma bisognerà aspettare il 1975 per vedere tornare la Rossa ai vertici del Mondiale.

1970

La Ferrari 312B debutta ufficialmente nel Mondiale F1 1970 il 7 marzo in Sudafrica con Jacky Ickx. L’inizio della stagione per il pilota belga non è dei più entusiasmanti: ritiro all’esordio, incidente in Spagna e un altro abbandono a Monte Carlo.

In Belgio la scuderia di Maranello schiera una seconda monoposto e la affida al nostro Ignazio Giunti, in grado di andare a punti al debutto nel Circus grazie ad un ottimo quarto posto. Il primo podio arriva invece in Francia grazie alla terza piazza di Ickx.

Ickx regala alla Ferrari 312B la prima pole position in Francia, in Gran Bretagna Giunti viene rimpiazzato dallo svizzero Clay Regazzoni mentre in Germania è sempre Ickx a regalare al Cavallino le soddisfazioni più grandi con un secondo posto corredato dalla pole.

Bisogna aspettare il GP dell’Austria per tornare a vedere il Cavallino sul gradino più alto del podio: tre monoposto schierate (la terza affidata a Giunti), Ickx primo e Regazzoni secondo per una doppietta che mancava dal 1966.

Il Cavallino festeggia anche in Italia (pole di Ickx e primo successo in carriera per Regazzoni in una gara funestata dalla morte nelle qualifiche dell’austriaco Jochen Rindt) e in Canada con un’altra doppietta Ickx-Regazzoni.

Negli ultimi due appuntamenti del Mondiale F1 1970 la Ferrari 312B si rivela la monoposto più in forma del campionato (pole di Ickx negli USA e doppietta Ickx-Regazzoni corredata dalla pole del pilota elvetico in Messico) ma il titolo va alla Lotus e (postumo) a Rindt, più continui e più rapidi nella prima parte della stagione.

1971

Il Mondiale F1 1971 si apre con una Ferrari 312B più potente (480 CV) che domina nel primo appuntamento stagionale in Sudafrica grazie alla vittoria dello statunitense Mario Andretti e al terzo posto di Regazzoni. In Spagna Ickx porta a casa la pole e chiude in seconda posizione.

A partire dalla terza gara del Mondiale la “B” viene rimpiazzata dalla B2 e smette improvvisamente di essere affidabile nelle ultime sporadiche apparizioni in pista: Andretti non riesce a qualificarsi a Monte Carlo e si ritira in Olanda mentre in Italia e negli USA Ickx è costretto ad abbandonare anzitempo la corsa.