Franco Mazzotti, non solo Mille Miglia

Franco Mazzotti
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Storia di Franco Mazzotti, uno dei quattro fondatori della Mille Miglia: nobile, viveur, presidente di una squadra di calcio, pilota (di auto e di aerei) e militare


Franco Mazzotti è noto per aver creato – insieme a Giovanni CanestriniRenzo Castagneto e Aymo Maggi – la Mille Miglia. Questo nobile bresciano è stato però molto di più: viveur, presidente di una squadra di calcio, pilota (di auto e di aerei) e militare.

Franco Mazzotti: la storia

Franco Mazzotti nasce il 31 dicembre 1904 a Rudiano (Brescia): suo padre è Ludovico Mazzotti, che negli anni ’20 diventerà prima presidente e poi proprietario della Isotta Fraschini.

Nel 1926 diventa presidente del Brescia Calcio mentre l’anno seguente viene nominato presidente dell’Automobile Club di Brescia e crea – insieme a Giovanni Canestrini, Renzo Castagneto e Aymo Maggi – una corsa automobilistica destinata a entrare nel mito: la Mille Miglia.

Le corse in auto

Franco Mazzotti partecipa a due edizioni della Mille Miglia come pilota: nel 1928 arriva secondo (in coppia con Archimede Rosa) con una OM 665 mentre nel 1930 conquista l’ottava piazza con un’Alfa Romeo 6C 1750 insieme a Maggi.

Gli aerei

Sono però gli aerei la vera passione di Mazzotti: nel 1928 è membro – con Italo Balbo (all’epoca Sottosegretario di Stato all’aviazione) – di una delegazione commerciale italiana in visita negli USA per promuovere i prodotti dell’industria aeronautica nazionale. Due anni dopo prende invece parte alla prima edizione del Giro Aereo d’Italia insieme a Balbo e a Gabriele D’Annunzio.

Nel 1931 Franco Mazzotti compie il periplo dell’Africa con un aereo da turismo e tre anni dopo effettua il volo diretto Roma-Buenos Aires con un trimotore Savoia-Marchetti 71 (impresa non completata a causa di un errore di rotta che costringe l’equipaggio ad atterrare in Brasile).

Gli ultimi anni

Nel 1938 Mazzotti – disperso nel deserto libico durante una gara aerea – viene ritrovato da Balbo dopo cinque giorni di ricerche. Il conte bresciano perde la vita il 14 novembre 1942, abbattuto da caccia britannici mentre vola con un aereo da trasporto militare sopra il Canale di Sicilia.

Il corpo non è mai stato ritrovato.