James Hunt, meteora vincente

James Hunt
Smartworld
di Marco Coletto

La vera storia del campione del mondo 1976, protagonista del film "Rush"

Il film “Rush” ha permesso di far conoscere al pubblico James Hunt: il pilota britannico, meno talentuoso del rivale Niki Lauda, ha brillato per una stagione conquistando il Mondiale F1 1976 ma non ha saputo ripetersi, a differenza del pilota austriaco.

Troppi i vizi, troppi gli eccessi per uno dei personaggi più amati del Circus degli anni ’70. Scopriamo insieme la sua storia.

James Hunt: la storia

James Hunt nasce il 29 agosto 1947 a Londra (Regno Unito) da genitori facoltosi e mostra un’indole ribelle già in tenera età. È spesso soggetto ad attacchi d’ira e inizia a fumare a dieci anni.

Dopo aver preso la patente a 17 anni inizia a correre con le Mini e nel 1968 passa alla Formula Ford, categoria nella quale inizia a farsi notare.

La Formula 3

Nel 1969 James Hunt si cimenta in Formula 3: in questa serie ottiene parecchie vittorie e diventa uno dei giovani piloti britannici più promettenti ma al tempo stesso comincia a guadagnarsi la fama di attaccabrighe. Nel 1972 passa alla March ma poco dopo si ritrova nel team Hesketh.

La Formula 2

Hunt prende parte al campionato europeo di Formula 2 nel 1972 al volante della Hesketh e nell’ultima tappa della serie – sul circuito tedesco di Hockenheim – riesce a portare a casa un promettente quarto posto.

Il debutto in F1

James Hunt debutta in F1 nel 1973 quando il proprietario della Hesketh decide di passare alla categoria regina dell’automobilismo acquistando delle monoposto March. Nonostante disputi solo sette gare (la prima a Monte Carlo) sorprende il mondo chiudendo all’8° posto in classifica generale e portando a casa due podi: un terzo posto in Olanda e un secondo posto negli USA.

L’anno successivo – dopo aver affrontato i primi due GP con la stessa monoposto del 1973 – gareggia ufficialmente per la Hesketh (diventata una scuderia a tutti gli effetti): termina ancora all’8° posto il campionato grazie a tre terzi posti (Svezia, Austria e USA).

La prima vittoria

La prima vittoria in F1 di James Hunt arriva al GP d’Olanda del 1975, anno in cui il pilota inglese – sempre al volante della sorprendente Hesketh – chiude al quarto posto assoluto e ottiene anche tre secondi posti. Nonostante questi risultati la scuderia britannica è costretta a chiudere i battenti e Hunt trova un sedile alla McLaren solo all’ultimo momento.

Il Mondiale del 1976

La stagione 1976 è quella in cui James Hunt mostra le cose migliori: con la McLaren nei primi nove GP porta a casa due vittorie (Spagna e Francia) e un secondo posto (in Sudafrica) ma la svolta arriva al GP di Germania, quando sale sul gradino più alto del podio nel giorno in cui Niki Lauda rimane vittima di un  pauroso incidente nel quale rimane sfigurato.

Nei due GP senza il rivale austriaco James si avvicina alla vetta grazie ad un quarto posto in Austria e ad un successo in Olanda e dopo mostra una continuità impressionante portando a casa altre due vittorie (Canada e USA) in tre gare.

Nell’ultima prova della stagione, in Giappone sulla pista del Fuji, ha bisogno di un quarto posto per vincere il titolo dopo che Lauda decide di ritirarsi a causa dell’eccessiva pioggia. Al 62° giro, mentre si trova saldamente in testa, decide di rallentare per conservare gli pneumatici e passa terzo ma a soli cinque giri dal termine si ritrova incredibilmente quinto per via di una foratura.

James Hunt affronta quindi l’ultima parte della corsa guidando come un pazzo, sorpassa Jones e Regazzoni e chiude iridato sul podio.

Dopo il Mondiale vinto

Dopo il titolo mondiale vinto Hunt si sente appagato e inizia una parabola discendente che dura tre anni: nel 1977 termina al quinto posto e vince tre GP (Gran Bretagna, USA e Giappone), nel 1978 si accontenta di un solo podio (3° in Francia) mentre nel 1979 – passato alla Wolf – non conquista nemmeno un punto e abbandona la F1 a metà stagione.

Il dopo-F1

Nel 1980 James Hunt è pronto a tornare in F1: la McLaren deve trovare un sostituto per Alain Prost – che si è rotto il polso – nel GP degli USA ma l’accordo salta quando lo stesso James si frattura una gamba sciando. Due anni più tardi rifiuta un’offerta proveniente da Bernie Ecclestone (l’attuale boss del Circus, all’epoca proprietario della Brabham) per una stagione mentre nel 1990 – in seguito a problemi finanziari – pensa ad un ritorno in Williams.

Dal giorno del ritiro fino alla sua morte per infarto, avvenuta a Londra il 15 giugno 1993, James Hunt ha commentato le gare di F1 per la TV britannica.