Lancia 037: l’ultima trazione posteriore da rally

Smartworld
di Marco Coletto

Storia dell'auto da corsa torinese, capace di aggiudicarsi trent'anni fa il titolo mondiale

La 037 non è conosciuta come le altre Lancia da rally (Fulvia, Stratos e Delta) eppure merita la stessa considerazione. Questa vettura, trent’anni fa, è stata infatti l’ultima auto a trazione posteriore a conquistare il titolo iridato. Scopriamo insieme la sua storia.

Lancia 037: la storia

La Lancia 037, nata da una collaborazione con Pininfarina, Dallara e Abarth, non è altro che un’evoluzione della Fiat Abarth 030 del 1974: una vettura da corsa prodotta in soli due esemplari (che può vantare nel proprio palmarès un secondo posto al Giro d’Italia) la cui variante stradale viene messa in commercio l’anno seguente con il nome di Lancia Beta Montecarlo.

Non sono pochi gli elementi di carrozzeria in comune con la vettura capace di aggiudicarsi tre Mondiali Sport tra il 1979 e il 1981 nella categoria “due litri”: i vetri laterali, il parabrezza e l’abitacolo sono identici. In pratica la cellula centrale è la stessa mentre cambiano le zone anteriori e posteriori.

La versione stradale della Lancia 037 – prodotta in 200 esemplari per ottenere l’omologazione Gruppo B – viene presentata al Salone di Torino 1982. Il motore è un 2.0 a quattro cilindri derivato da quello della Fiat 131 Abarth (cinque Mondiali Rally, due Piloti e tre Costruttori) in grado di generare una potenza di 205 CV, di far raggiungere alla vettura una velocità massima di 220 km/h e di farla accelerare da 0 a 100 km/h in meno di sette secondi.

La versione da gara eroga invece 260 CV (fino al 1000 Laghi 1982), valore che sale a 275/280 fino al 1983 (con l’esclusione del Monte Carlo 1983 dove si arriva a quota 310 CV). Nel 1984 la cilindrata sale a quota 2,1 litri e il carburatore doppio corpo viene rimpiazzato dall’iniezione mentre la potenza oscilla tra 325 e 330 CV, 350 nella stagione 1985.

La scelta di adottare un compressore volumetrico sulla Lancia 037 si rivela azzeccata: questa soluzione consente infatti di eliminare il ritardo di risposta tipico delle unità turbo e offre una spinta migliore ai bassi regimi, fondamentale nei rally.

Il comportamento stradale sui fondi a scarsa aderenza è penalizzato dalla trazione posteriore (meno efficace di quella integrale) ma sull’asfalto la coupé piemontese è capace di offrire prestazioni incredibili.

Il palmarès sportivo

Il debutto nella 037 nel 1982 non è dei migliori: la prima gara risale ad aprile in Costa Smeralda mentre il primo successo – con Markku Alén – arriva in una corsa minore: il Pace Rally in Gran Bretagna.

La svolta per la Lancia 037? Nel 1983: in questo anno la sportiva torinese si aggiudica infatti il Mondiale costruttori (ultima trazione posteriore iridata di sempre) con due punti di vantaggio sull’Audi. Il merito va ad una serie di vittorie sorprendenti: doppietta a Monte Carlo con Walter Röhrl e Alén, quattro vetture nei primi quattro posti al Tour de Corse con Alén, Röhrl e Adartico Vudafieri sul podio, doppietta Röhrl/Alén all’Acropoli, primo e terzo posto in Nuova Zelanda con Röhrl e Attilio Bettega e podio monopolizzato a Sanremo con Alén, Röhrl e Bettega.

Nel 1984 la vettura beneficia di numerose modifiche tecniche (oltre al già citato incremento di cilindrata e potenza arrivano condotti più grandi per il compressore, nuovi scarichi, la testata modificata e la batteria spostata nella parte anteriore) ma perde competitività contro le rivali a quattro ruote motrici. L’unico successo iridato (nonché l’ultimo) arriva al Tour de Corse con la doppietta firmata da Alén e da Miki Biasion.

Il 1985 è un anno da dimenticare per la Lancia, non solo sotto il profilo dei risultati (miglior piazzamento il secondo posto di Biasion in Portogallo). Al Tour de Corse Attilio Bettega perde la vita nella quarta prova speciale quando perde il controllo della sua 037 e si schianta contro un albero.

Il 1986 – ultimo anno in cui la 037 prende parte a qualche rally iridato – segnaliamo il secondo posto di Carlos Bica in Portogallo.

Tra gli altri successi non iridati ottenuti dalla 037 non vanno dimenticati i tre titoli europei consecutivi conquistati tra il 1983 e il 1985 da Miki Biasion, Carlo Capone e Dario Cerrato.