Opel Ascona 400: l’ultima principessa del traverso

Smartworld
di Marco Coletto

Storia dell'ultima auto da rally a trazione posteriore in grado di far vincere un Mondiale ad un pilota

La Opel Ascona 400 può essere considerata – insieme alla Lancia 037 – l’ultima principessa del traverso. La berlina tedesca è stata infatti l’ultima auto da rally a trazione posteriore a conquistare un Mondiale Piloti. Scopriamo insieme la sua storia.

Opel Ascona 400: la storia

La Opel Ascona 400 nasce alla fine degli anni Settanta per rimpiazzare la Kadett GT/E: la carrozzeria è la stessa della più sportiva versione a due porte della seconda generazione della berlina teutonica.

Inizialmente si pensa di utilizzare un motore aspirato 2.0 ma siccome si rivela troppo poco potente la Cosworth decide di aumentare la cilindrata a 2,4 litri e di adottare le 16 valvole, il doppio albero a camme e l’iniezione. La versione stradale ha 144 CV mentre quelle da gara possono vantare potenze variabili da 230 a 340 CV.

Velocissima sull’asfalto ma poco affidabile sui fondi a scarsa aderenza, è molto affidabile, è dotata di un impianto frenante potentissimo e non è troppo costosa da gestire.

Il palmares sportivo

Il primo successo importante della Opel Ascona 400 arriva al Rally di Svezia 1980 con Anders Kulläng mentre nel 1981 “Tony” e Jimmy McRae, padre di Colin, si aggiudicano rispettivamente il campionato italiano e quello britannico.

Nel 1982 Jimmy McRae conquista il secondo titolo britannico mentre “Tony” porta a casa il campionato europeo ma le soddisfazioni più grandi arrivano da Walter Röhrl: il driver tedesco, navigato da Christian Geistdörfer, ottiene il Mondiale Piloti grazie a due vittorie a Monte Carlo e in Costa d’Avorio.

L’ultima vittoria rilevante della Ascona arriva nel 1983 al Safari con Ari Vatanen mentre nel 1984 la vettura viene definitivamente rimpiazzata dalla Manta 400.