Peugeot 908 HDi, un’intrusa a Le Mans

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Storia dell'unica auto capace di interrompere il monopolio Audi/Bentley (in vigore dal 2000) nella mitica 24 Ore francese

La Peugeot 908 HDi ha smesso di correre solo quattro anni fa ma è già entrata di diritto nella storia della 24 Ore di Le Mans: nessun’altra auto, infatti, è riuscita dal 2000 ad oggi ad interrompere il monopolio Audi/Bentley nella mitica corsa endurance francese. Scopriamo insieme l’evoluzione di questo mito del motorsport transalpino.

Peugeot 908 HDi: la storia sportiva

La Peugeot 908 HDi viene creata nel 2007 per contrastare l’Audi R10, prima vettura diesel della storia a vincere (l’anno prima) la 24 Ore di Le Mans. Dotata di un telaio monoscocca in fibra di carbonio rivestito da una carrozzeria coupé (come l’antenata 905, trionfatrice sul circuito della Sarthe nel 1992 e nel 1993), monta un motore 5.5 biturbodiesel V12 da 700 CV e 1.200 Nm di coppia montato in posizione posteriore longitudinale e abbinato ad un cambio sequenziale a sei rapporti.

2007

La Peugeot 908 HDi debutta ufficialmente in gara il 15 aprile 2007 alla 1000 km di Monza (valida per la Le Mans Series) con due vetture: quella guidata dal duo composto dallo spagnolo Marc Gené e dal francese Nicolas Minassian sale subito sul gradino più alto del podio mentre l’altra – condotta dal portoghese Pedro Lamy e dal transalpino Stéphane Sarrazin deve “accontentarsi” della terza piazza.

I due si riscattano portando a casa il campionato grazie ai successi a Valencia, al Nürburgring e a Spa e al secondo posto a Interlagos e il titolo riservato ai team arriva con i trionfi di Minassian/Gené (secondi in Germania) nelle altre gare rimanenti: Silverstone e Brasile.

In occasione della 24 Ore di Le Mans la Peugeot schiera due 908 HDi: a quella di Sarrazin/Lamy viene aggiunto il francese Sébastien Bourdais mentre nell’altra arriva il canadese Jacques Villeneuve. La prima conquista la pole position ma perde immediatamente la posizione in seguito ad un sorpasso da parte di Dindo Capello.

Al tramonto (quando cessa la pioggia) le due vetture del Leone (più aerodinamiche ma costrette a fermarsi più spesso ai box per rimuovere i detriti accumulati in pista) sono dietro a due Audi (una dopo l’incidente al 262° giro di Capello dovuto all’errore di un meccanico).

A circa un’ora dal termine della gara Gené è costretto a fermarsi per problemi al motore e anche l’altra 908 accusa gli stessi problemi: a dieci minuti dalla fine Bourdais rallenta, accosta, attende il passaggio dell’Audi vincente per evitare di effettuare un altro giro, riparte e taglia il traguardo in seconda posizione.

2008

Nel 2008 la Peugeot 908 HDi beneficia di alcune modifiche tecniche ed estetiche e prende parte anche ad alcune gare della serie ALMS (American Le Mans Series) ottenendo come miglior risultato un 2° posto a Road Atlanta (Minassian/Sarrazin con l’aggiunta dell’austriaco Christian Klien). La beffa arriva alla Le Mans Series: nonostante quattro vittorie (Minassian/Gené in Catalunya e a Spa con l’aiuto di Villeneuve e Sarrazin/Lamy a Monza e al Nürburgring) non arriva nessun titolo visto che all’ultima gara a Silverstone due incidenti impediscono alle vetture francesi di conquistare punti.

Alla 24 Ore di Le Mans viene deciso di schierare tre esemplari: Sarrazin/Lamy e l’austriaco Alexander Wurz ottengono la pole ma terminano al quinto posto in seguito ad una sosta ai box obbligata per riparare i fari mentre Minassian/Gené/Villeneuve e il trio composto dal francese Franck Montagny, dal brasiliano Ricardo Zonta e da Klien si devono accontentare del 2° e del 3° posto dopo aver dominato per buona parte della gara.

2009

La stagione migliore per la Peugeot 908 HDi coincide con una fantastica doppietta alla 24 Ore di Le Mans: primi Gené e Wurz insieme all’australiano David Brabham e seconda posizione per il trio francese Bourdais/Montagny/Sarrazin. Le altre due vetture schierate – quella di Minassian/Lamy/Klien e quella del team Pescarolo guidata dai francesi Jean-Christophe Bouillion, Simon Pagenaud e Benoît Tréluyer – compromettono la loro corsa a causa di uno scontro ai box.

Nello stesso anno segnaliamo il successo a Spa con Klien/Minassian/Pagenaud, la doppietta a Road Atlanta (1° Montagny/Sarrazin, 2° Minassian/Lamy) e il secondo posto di Bourdais/Montagny/Sarrazin alla 12 Ore di Sebring.

2010

La Peugeot 908 HDi nel 2010 si impegna su più fronti e porta a casa il neonato campionato ILMC vincendo tutte e tre le gare (doppietta a Silverstone con Minassian e il britannico Anthony Davidson e il duo transalpino composto da Sarrazin e Nicolas Lapierre, doppietta a Road Atlanta con Lamy/Montagny/Sarrazin e Davidson/Gené/Wurz e trionfo a Zhuhai con Montagny/Sarrazin).

Nello stesso anno la Casa francese conquista tre titoli Le Mans Series su tre: Piloti con Sarrazin, Team con la squadra Oreca e Costruttori. Doppietta a Spa (1° Bourdais/Lamy/Pagenaud, 2° Montagny/Sarrazin) e vittoria in Algarve tutta transalpina con Lapierre, Sarrazin e Olivier Panis.

Nella ALMS è impossibile non citare, infine, la doppietta a Sebring: primi Davidson/Gené/Wurz, secondi Bourdais/Minassian/Lamy.

Alla 24 Ore di Le Mans la Peugeot 908 HDi domina le qualifiche conquistando i primi quattro posti: la vettura del trio Bourdais/Lamy/Pagenaud ottiene la pole ma si ritira dopo solo due ore per un problema alle sospensioni mentre le altre tre – guidate da Davidson/Gené/Wurz, Minassian/Montagny/Sarrazin e dal trio composto da Lapierre, Panis e dal transalpino Loïc Duval – abbandonano la gara per problemi al motore.

2011

I nuovi regolamenti per la categoria LMP1 nell’endurance impongono motori più piccoli ma la 908 HDi continua ancora a gareggiare con alcune restrizioni: propulsore depotenziato, pressione di sovralimentazione ridotta e serbatoio meno capiente.

La Casa del Leone schiera una 908 tutta nuova dotata di un’unità 3.7 V8 però alcuni esemplari 5.5 continuano a farsi valere negli USA: una vettura del team Oreca trionfa a Sebring con Duval/Lapierre/Panis e arriva seconda a Road Atlanta con Gené/Lapierre/Minassian. L’ultima apparizione della Peugeot 908 HDi alla 24 Ore di Le Mans coincide con un quinto posto ottenuto dal trio Duval/Lapierre/Panis.