Stefano Modena: un talento mancato

Stefano Modena
Smartworld
di Marco Coletto

Tante vittorie nelle categorie minori, qualche buon piazzamento in F1

Stefano Modena – che il prossimo 13 maggio compirà 50 anni – è uno dei tanti talenti italiani che hanno corso in F1 a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Nelle categorie minori era un fenomeno mentre nel Circus si è limitato a qualche buon piazzamento. Scopriamo insieme la sua storia.

Stefano Modena: la biografia

Stefano Modena nasce il 13 maggio 1963 a Modena ma trascorre l’infanzia in provincia, più precisamente a San Prospero. Spinto dal padre a correre sui kart, inizia immediatamente a farsi notare diventando campione del mondo juniores a soli 15 anni, campione italiano 100 Avenir nel 1981 e campione europeo 100 Super due anni più tardi.

Il debutto con le monoposto

Nel 1985 si impegna seriamente in Formula 3 e l’anno seguente conquista la European Cup a Imola. Nel 1987 debutta in Formula 3000 e diventa subito campione intercontinentale davanti allo spagnolo Luis Pérez-Sala e al brasiliano Roberto Moreno.

L’ingresso in F1

Grazie al successo in Formula 3000 per Stefano Modena si aprono immediatamente le porte della F1: nel 1987 partecipa al GP d’Australia al volante di una Brabham, termina al 15° posto le qualifiche dietro al compagno Andrea De Cesaris ed è costretto al ritiro al 31° giro.

La prima stagione completa nel Mondiale al volante della Eurobrun può dirsi soddisfacente: ottiene come miglior piazzamento un 11° posto in Ungheria ma soprattutto dimostra di essere decisamente più veloce del compagno argentino Oscar Larrauri.

Nel 1989 la Brabham torna nel Circus e decide di ingaggiare Stefano Modena per tutto l’anno: il driver emiliano non delude le attese, conquista risultati migliori del coéquipier Martin Brundle e ottiene a Monte Carlo (terzo) l’ultimo podio della storica scuderia britannica.

Il 1990 non è una grande stagione per la Brabham ma nonostante questo Stefano continua a farsi notare riuscendo a portare a casa un brillante quinto posto negli USA e a fare meglio dei colleghi David Brabham e Gregor Foitek.

Il periodo Tyrrell

L’anno migliore per Stefano Modena è senza dubbio il 1991, quando si trasferisce alla Tyrrell. Finisce all’8° posto in classifica generale, si sbarazza del compagno di scuderia Satoru Nakajima e realizza un paio di imprese epiche: parte dalla prima fila a Monte Carlo e nel GP seguente, in Canada, chiude al secondo posto dietro a Nelson Piquet.

La delusione Jordan

Il trasferimento all’ambiziosa scuderia Jordan sembra essere un passo avanti per Stefano Modena ma quella stagione si rivelerà invece l’ultima per il driver modenese. Per il quinto anno consecutivo realizza tempi migliori del proprio coéquipier (in questo caso Mauricio Gugelmin) ma la monoposto non è brillante come quella del 1991 a causa del passaggio dai motori Ford Cosworth a quelli Yamaha.

L’unico risultato rilevante arriva solo nell’ultimo GP, quando conclude al sesto posto in Australia.

Dopo la F1

Dopo l’avventura in F1 Stefano Modena inizia a correre nei campionati turismo italiani e tedeschi. Da dieci anni il pilota emiliano lavora come collaudatore per la Bridgestone: il suo compito è quello di collaudare gli pneumatici stradali della Casa giapponese.