24 Ore di Le Mans 1970: molto più di una corsa

Porsche 917K
Smartworld
di Marco Coletto

Storia della prima vittoria Porsche nella celebre gara di durata francese

La 24 Ore di Le Mans 1970 è stata molto più di una corsa: tra il 13 e il 14 giugno moltissime storie si sono intrecciate sul circuito della Sarthe dando vita ad una delle edizioni più memorabili della gara di durata francese.

La prima vittoria firmata Porsche, la prima partenza con i piloti seduti nelle loro auto, l’ultima corsa di Hans Herrmann e addirittura un film (Le 24 Ore di Le Mans con Steve McQueen, che avrebbe dovuto addirittura correre insieme a Jackie Stewart, progetto fallito a causa degli elevati costi assicurativi) girato durante quel week-end: scopriamo insieme la storia di questa mitica prova endurance.

24 Ore di Le Mans 1970: la storia

La storia della 24 Ore di Le Mans 1970 inizia quando la Porsche decide di modificare la 917 presentata l’anno prima, veloce ma con seri problemi di stabilità. Per risolvere il problema la scuderia John Wyer Automotive Engineering realizza cinque esemplari da portare in gara della 917K, dove K sta per Kurzheck (coda tronca in tedesco). Questa soluzione – unita alla totale apertura della parte inferiore della zona posteriore – migliora la stabilità del retrotreno e il raffreddamento del motore.

La Ferrari risponde con quattro 512S ufficiali e altre sette private: la Casa di Maranello non vince la 24 Ore di Le Mans dal 1965 e niente lascia immaginare che il Cavallino non riuscirà mai più a salire sul gradino più alto del podio.

La pole position va a Vic Elford e alla sua Porsche 917 LH (Langheck, coda lunga) mentre la gara inizia in un modo inedito: con tutti i piloti seduti a bordo della vettura. Una scelta di sicurezza, visto che fino all’anno prima i driver attraversavano la pista correndo, si accomodavano in macchina senza allacciarsi la cintura e partivano.

La corsa prende il via alle 16:00 ed è Ferry Porsche a sventolare la bandiera: un omaggio alla ventesima partecipazione della Casa di Zuffenhausen.

Dopo un’ora e mezza di gara le Ferrari iniziano a perdere contatto con la testa della corsa e comincia a cadere una leggera pioggia.

Alle 20:00 la pioggia è più insistente: l’unica Ferrari ufficiale rimasta in gara è quella guidata da Jacky Ickx e Peter Schetty. Il primo riesce in quattro ore a rimontare dal sesto al secondo posto ma nella notte ha un incidente alla chicane Ford in cui perde la vita un addetto alla pista.

La notte si rivela devastante per tutti: le Matra in gara rompono le guarnizioni dei pistoni a causa del consumo eccessivo di olio e si ritirano anche le Porsche della scuderia Wyer. Tagliano il traguardo – dopo una giornata di gara – solo sette auto: la vittoria va al tedesco Hans Hermann e all’inglese Richard Attwood su una Porsche 917K Salzurg rossa e bianca numero 23 dotata di un motore 4.5 a dodici cilindri.

Al termine della gara Herrmann (42enne) decide di ritirarsi dal mondo del motorsport: dopo aver conquistato il 7° posto nel Mondiale F1 1954 (condito da un terzo posto nel GP di Svizzera) e vinto la 12 Ore di Sebring nel 1960 e la 24 Ore di Daytona nel 1968 aveva giurato alla moglie – preoccupata per i troppi rischi del mestiere di pilota – che avrebbe smesso di correre una volta vinto sul Circuit de la Sarthe. Ha mantenuto la promessa e oggi è un pensionato 85enne ancora in forma.

Classifica 24 Ore di Le Mans 1970

1 Hans Hermann – Richard Attwood (GER-GBR) (Porsche 917K) 343 giri
2 Gérard Larrousse – Willi Kauhsen (FRA-GER) (Porsche 917L) 338 giri
3 Rudi Lins – Helmut Marko (AUT-AUT) (Porsche 908/2L) 335 giri
4 Ronnie Bucknum – Sam Posey (USA-USA) (Ferrari 512S) 313 giri
5 Hughes de Fierlandt – Alistair Walker (BEL-GBR) (Ferrari 512S) 305 giri