Umberto Maglioli, il re della Targa Florio

Umberto Maglioli
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Umberto Maglioli è stato il più grande stradista italiano (tre vittorie alla Targa Florio) ma ha anche conquistato la 12 Ore di Sebring e due podi in F1


Umberto Maglioli è il re della Targa Florio: ha vinto – come Nino Vaccarella e il belga Olivier Gendebien – tre edizioni della celebre corsa siciliana (record assoluto) e, a differenza degli altri due piloti, ha portato a casa anche un secondo posto.

Scopriamo insieme la storia del più grande stradista italiano: un pilota capace di farsi valere anche in pista.

Umberto Maglioli: la storia

Umberto Maglioli nasce il 5 giugno 1928 a Bioglio (attualmente in provincia di Biella): appassionato di meccanica, debutta nelle corse nel 1946 a Novara su una vettura costruita con le sue mani e inizia a farsi notare nell’ambiente delle corse due anni dopo con un 8° posto assoluto alla Targa Florio al volante di una Lancia Aprilia.

Nel 1950 arriva quarto alla Mille Miglia con una Ferrari 166 MM mentre l’anno seguente conquista il secondo posto con una Lancia Aurelia.

Le prime vittorie e la F1

Le prime soddisfazioni per Umberto Maglioli arrivano nel 1953: il pilota piemontese conquista la Targa Florio con una Lancia D20, arriva terzo alla Coppa d’Oro delle Dolomiti con una Ferrari 735 Sport, vince la 12 Ore di Pescara con una Ferrari 375 MM in coppia con il britannico Mike Hawthorn e chiude in sesta posizione la Carrera Panamericana sempre con la sportiva del Cavallino.

Nello stesso anno debutta in F1 con la Ferrari nel GP d’Italia e termina la gara in 8° posizione: peggio dei compagni Giuseppe Farina, Luigi Villoresi e Hawthorn ma capace di tagliare il traguardo di Monza, a differenza di Alberto Ascari e Piero Carini.

La Carrera Panamericana e non solo

Nel 1954 Umberto Maglioli ottiene la prima vittoria in una gara valida per il Mondiale Sport (la 1000 km di Buenos Aires insieme a Farina con una Ferrari 375 MM) e porta a casa l’ultima edizione di sempre della Carrera Panamericana con una 375 Plus di Maranello.

In F1 disputa tre gare: 9° in Argentina (peggio di Farina) e un podio nel GP d’Italia (mentre Ascari è costretto al ritiro per un problema meccanico) grazie al terzo posto ottenuto insieme all’argentino José Froilán González (più rapido di lui).

Tra i colleghi più veloci nel corso dell stagione segnaliamo anche Hawthorn mentre tra i più lenti il francese Maurice Trintignant.

Umberto Maglioli nel 1955 arriva terzo alla Mille Miglia con una Ferrari 118 LM e disputa due GP di F1: terzo in Argentina (con González secondo) insieme a Farina e Trintignant (più rapidi di lui) e sesto in Italia (peggio di Eugenio Castellotti ma capace di tagliare il traguardo a differenza di Hawthorn).

La seconda Targa Florio e l’incidente

Nel 1956 Umberto vince la seconda Targa Florio con una Porsche 550 e disputa l’ultima stagione nel Circus con la Maserati (in Gran Bretagna con la scuderia Guastalla e in Germania e in Italia come ufficiale). I risultati? Tre ritiri e prestazioni inferiori a quell dei compagni di squadra: il britannico Stirling Moss, il francese Jean Behra e lo spagnolo Paco Godia. Un brutto incidente nel 1957 in Germania sospende temporaneamente la carriera del driver piemontese.

Il ritorno

Umberto Maglioli torna in piena forma nel 1963: terzo alla 1000 km del Nürburgring con una Ferrari 250 TRI in coppia con il nostro Carlo Maria Abate e terzo alla 24 Ore di Le Mans con una 250P insieme al britannico Mike Parkes. I due si aggiudicano nel 1964 la 12 Ore di Sebring con una Ferrari 275P.

Gli ultimi anni e la terza Targa Florio

Maglioli arriva terzo alla 500 km di Zeltweg in coppia con Nino Vaccarella al volante della mitica Ford GT40 e l’anno seguente ottiene il terzo e ultimo trionfo alla Targa Florio in coppia con Vic Elford con una Porsche 907. L’ultimo risultato rilevante del pilota piemontese – scomparso il 7 febbraio 1999 a Monza – è la seconda piazza alla Targa Florio conquistata (sempre insieme a Elford) con una Porsche 908/02.