Vic Elford: il polivalente

Vic Elford
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Storia di Vic Elford, un pilota capace di vincere (quasi) ovunque. Si fa prima a dire cosa manca nel suo palmarès: un GP di F1 e la 24 Ore di Le Mans


Vic Elford è un pilota che ha vinto quasi tutto in carriera: ha trionfato nei rally e nell’endurance e ha conquistato la prima gara di rallycross di sempre. Nel ricchissimo palmarès del pilota britannico – unico driver ad aver corso con tutte le versioni della mitica Porsche 917 – mancano solo un GP di F1 e la 24 Ore di Le Mans. Scopriamo insieme la sua storia.

Vic Elford: la storia

Vic Elford nasce il 10 giugno 1935 a Londra (Regno Unito) e debutta nel motorsport all’inizio degli anni Sessanta: nel 1960 si cimenta come copilota nei rally, nel 1961 esordisce come driver nei circuiti con una Mini e l’anno seguente torna ai rally al volante di una DKW.

I successi nei rally

Inizia a farsi notare nell’ambiente nel 1964 quando, dopo qualche corsa disputata con le Triumph, passa alla Ford Cortina e si aggiudica il terzo posto nel RAC Rally valido per il campionato europeo.

Vic Elford non si ferma: secondo nel Circuit of Ireland (tappa del campionato britannico 1965), secondo in Olanda nel Tulpenrallye 1966 e – nello stesso anno – 3° al Tour de Corse con una Porsche 911.

Il titolo europeo e gli esordi nell’endurance

Nel 1967 diventa campione europeo rally grazie a tre successi (Lione-Charbonnières-Stoccarda, Tulpenrallye e Ginevra) e a un terzo posto a Monte Carlo. Senza dimenticare la terza piazza al Tour de Corse e il quinto posto – con una Lancia Fulvia Coupé – al Rally dei Fiori. Ma non è tutto: a Lydden Hill partecipa alla prima gara di sempre di rallycross e la vince (sempre al volante della fidata Porsche 911).

Non contento, Vic Elford si cimenta anche nell’endurance e insieme al tedesco Jochen Neerpasch conquista due terzi posti con la Porsche 910 (Targa Florio e 1000 km del Nürburgring).

Il 1968

Il 1968 è l’anno migliore della carriera di Elford: il 25 gennaio vince il Rally di Monte Carlo (ancora oggi nessun pilota britannico è stato più capace di salire sul gradino più alto del podio della corsa del Principato) e il 4 febbraio – con una Porsche 907LH – conquista la 24 Ore di Daytona (prima vittoria importante in pista e primo trionfo in Florida per una Casa tedesca) insieme ai tedeschi Hans Herrmann, Neerpasch e Rolf Stommelen e allo svizzero Jo Siffert.

Vic Elford non si ferma qui e con una Porsche 907 trionfa alla Targa Florio in coppia con il nostro Umberto Maglioli e porta a casa la 1000 km del Nürburgring con una Porsche 908 guidata insieme a Siffert.

La F1

Nel 1968 Elford debutta anche in F1 e nel GP di Francia, dopo essere partito ultimo, porta la Cooper al quarto posto approfittando della pioggia battente risultando più veloce del compagno di squadra (il transalpino Johnny Servoz-Gavin). Vic disputa sette GP con la scuderia britannica riuscendo a fare meglio anche del coéquipier belga Lucien Bianchi.

Nel 1969 si trasferisce alla scuderia Antique Automobiles: 7° a Monte Carlo con una Cooper, affronta altri quattro Gran Premi al volante di una McLaren ottenendo come miglior risultato stagionale un quinto posto in Francia. Nel GP di Germania è vittima di un brutto incidente nel quale riporta una frattura al braccio e danni alla colonna vertebrale.

Gli ultimi successi e il cinema

Vic Elford si rimette in sesto nel 1970: partecipa al Rally di Monte Carlo con una Toyota Corona, vince a Watkins Glen con una Chevrolet Camaro una corsa valida per il campionato Trans-Am e si aggiudica la 1000 km del Nürburgring con una Porsche 908/03 in coppia con il tedesco Kurt Ahrens Jr..

L’anno successivo disputa l’ultimo GP di F1 in carriera (11° in Germania con una BRM, l’unico del team a tagliare il traguardo a differenza di Siffert e del neozelandese Howden Ganley), trionfa alla 12 Ore di Sebring con una Porsche 917K insieme al francese Gérard Larrousse e arriva quarto al Tour de France con una Ferrari 365 GTB/4 Daytona.

Vic si cimenta anche nel cinema e viene assunto come controfigura di Steve McQueen per girare le scene di gara del film “Le 24 Ore di Le Mans”.

Gli ultimi anni

Nel 1972 Vic Elford viene premiato dal Presidente della Repubblica francese Georges Pompidou con l’Ordine nazionale al merito per essersi fermato durante la 24 Ore di Le Mans per cercare di salvare (senza successo) Jo Bonnier e, dopo aver terminato la carriera in pista, viene nominato direttore sportivo della scuderia tedesca di F1 ATS.

Nel biennio 1982/1983 disputa due edizioni del Safari Rally con una Subaru Leone e due corse in Belgio (il Rallye du Condroz in Belgio con una Datsun 160J e la 24 Ore di Ypres con una Peugeot 505) mentre nel 1984 si trasferisce negli USA per occuparsi della gestione sportiva di RenaultJeep.