L’Audi A6 non è solo l’ammiraglia più amata dagli italiani ma è anche la segmento E che nel corso della sua carriera ha mostrato le scelte stilistiche più coraggiose (la BMW serie 5 è stata audace per una sola generazione).
La storia del design dell’Audi A6, l’ammiraglia più amata dagli italiani
L’Audi A6 non è solo l’ammiraglia più amata dagli italiani ma è anche la segmento E che nel corso della sua carriera ha mostrato le scelte stilistiche più coraggiose (la BMW serie 5 è stata audace per una sola generazione).
Scopriamo insieme la storia del design dell’Audi A6, l’evoluzione delle forme delle cinque serie della “berlinona” tedesca.
La prima serie dell’Audi A6 non è altro che un restyling dell’ultima serie della 100. Forme molto razionali e anche un po’ datate.
La seconda generazione dell’Audi A6 nasce nel 1997 e porta una rivoluzione di design nel “polveroso” segmento delle ammiraglie. La zona posteriore della variante berlina è ancora oggi molto originale mentre la versione station wagon Avant è più tradizionale.
Nel 2000 arriva la variante allroad che regala un look (e contenuti) off-road alla familiare mentre due anni più tardi è la volta di un leggerissimo restyling.
La terza serie della A6 è uno dei modelli stilisticamente più rilevanti della Casa di Ingolstadt: è lei, infatti, che porta al debutto la calandra “single frame” Audi. Il lieve lifting del 2008 porta leggere modifiche allo stile.
In occasione della quarta generazione – svelata nel 2011 – l’Audi A6 si presenta con forme più cattive e con linee che esprimono sportività da tutti i pori.
Anche in questo caso il restyling (del 2015) non porta cambiamenti rilevanti, come da tradizione del marchio dei quattro anelli.
La quinta generazione dell’Audi A6 – quella attualmente in commercio – è la prima variante dell’ammiraglia di Ingolstadt simile nel design alla precedente: una soluzione di continuità spesso utilizzata dai brand tedeschi ma mai (fino all’attuale serie) dalla “segmento E” teutonica.