Chrysler Voyager, la storia della monovolume yankee

Smartworld
di Marco Coletto

Le evoluzioni della mastodontica MPV americana.

La Chrysler Voyager non è più presente nei nostri listini: il restyling della quinta generazione è infatti venduto con il marchio Lancia.

L’ultima evoluzione commercializzata in Italia della grande monovolume americana vede la luce nel 2008: disponibile esclusivamente nella configurazione più voluminosa (lunga 5,14 metri) Grand Voyager (presente nelle concessionarie americane anche nella variante firmata Volkswagen, la Routan), ha un design squadrato, monta un motore 2.8 turbodiesel da 163 CV e porta al debutto il sistema Swivel ‘n Go (optional), che consente di ruotare di 180° i sedili della seconda fila e di installare un tavolino.

La storia della Chrysler Voyager inizia nel 1988 ma bisogna attendere la seconda serie e il 1992 prima di vederla sulle nostre strade.

SECONDA GENERAZIONE (1991)

Arriva nelle concessionarie italiane nel 1992, è disponibile nelle varianti “corta” (4,53 metri) e “lunga” (4,90 metri) e monta motori da 2,5 a 3,3 litri da 99 a 150 CV. La trazione può essere anteriore o integrale.

TERZA GENERAZIONE (1996)

Caratterizzata da forme tondeggianti, ha una gamma propulsori da 2 a 3,8 litri da 116 a 166 CV. La variante “normale” è lunga 4,73 metri mentre la Grand supera quota cinque (5,07 per la precisione).

QUARTA GENERAZIONE (2001)

Il design ricorda quello del precedente modello mentre i contenuti sono diversi, a cominciare dai motori (da 2,4 a 3,3 litri da 141 a 174 CV). Fa il suo esordio il sistema Stow ‘n Go, che permette di nascondere con pochi gesti i sedili della seconda e della terza fila sotto il pavimento. La Voyager “base” è lunga 4,81 metri, la Grand 5,09 metri.