Jaguar XJ, la storia dell’ammiraglia britannica

Smartworld
di Marco Coletto

L'evoluzione discreta della berlina di lusso del Giaguaro.

Fino a pochi anni fa la Jaguar XJ era l’auto simbolo del conservatorismo britannico: linee classiche mai rivoluzionate in quarant’anni di carriera e un abitacolo caratterizzato da un’eleganza discreta.

La generazione attuale, la X351 presentata nel 2009, ha fatto storcere il naso a molti: il pianale e la carrozzeria (in alluminio come la serie precedente) consentono di avere una vettura più agile e meno assetata ma la linea è quanto di più originale e moderno esista nel segmento delle ammiraglie. La gamma motori comprende un 5.0 V8 a benzina da 385 e 510 CV e un 3.0 turbodiesel V6 da 275 CV.

Scopriamo insieme l’evoluzione della vettura più esclusiva del Giaguaro.

SERIES 1

L’ultima vettura progettata sotto la direzione di William Lyons, storico fondatore della Jaguar, viene presentata al Salone di Parigi del 1968. Due i motori (a sei cilindri in linea) al lancio: un 2.8 da 142 CV lento e poco affidabile e un 4.2 da 245 CV.

La versione più lussuosa, ribattezzata Daimler Sovereign, viene svelata nel 1969: tra le tante “chicche” segnaliamo i due serbatoi di benzina, con due bocchettoni (uno per lato).

Nel 1972 arrivano la versione a passo lungo per offrire più spazio alle gambe dei passeggeri posteriori e la XJ12 con un 5.3 V12 da 254 CV (la Daimler Double-Six è la variante più esclusiva).

SERIES 2

Questa generazione, nata nel 1973, è la meno apprezzata dagli appassionati: non è altro che un restyling della Series 1 caratterizzato da una mascherina frontale più piccola e da paraurti che sodsisfano le normative di sicurezza. L’appartenenza del brand del Giaguaro alla British Leyland, azienda nella quale gli scioperi sono all’ordine del giorno, porta ad avere vetture deludenti dal punto di vista qualitativo.

Per ridurre i consumi (siamo nel bel mezzo della crisi petrolifera) i motori vengono depotenziati: il 4.2 passa a 167 CV e il 5.3 (salito fino a 285 CV) scende a quota 272.

Al Salone di Londra del 1974 sparisce la versione “normale”: tutte le XJ vengono vendute nella variante con il passo allungato di 10 cm.

Nel 1975 è la volta della XJC, una versione coupé a due porte priva di montante centrale e con il passo corto: monta tutti i motori tranne il nuovo arrivato 3.4 da 160 CV che rimpiazza il 2.8.

SERIES 3

Debutta nel 1979 e si tratta di un altro restyling, questa volta realizzato da Pininfarina: parabrezza inclinato, paraurti in gomma, tetto più alto, calandra modificata e interni più curati. Il propulsore 4.2 passa a 208 CV mentre il V12 arriva fino a 295 CV pur garantendo consumi più contenuti.

Nel 1981 le Daimler beneficiano di qualche modifica mentre nel 1982 su tutta la gamma vengono rinnovati gli interni e i cerchi in lega. Nel 1983 il nome Sovereign viene utilizzato per le Jaguar alto di gamma e non è più abbinato al marchio Daimler, che però ottiene l’esclusiva sulle unità V12.

L’ABS entra nella dotazione di serie delle Sovereign a partire dal 1984, nel 1986 spariscono dal listino i propulsori a sei cilindri. Nonostante l’arrivo dell’erede XJ40 la vecchia generazione continua ad essere prodotta fino al 1992 con i V12, che non trovano spazio sotto il cofano dell’erede.

XJ40

Nel 1986 i clienti della XJ si trovano di fronte ad una vettura completamente nuova, dotata di motori da 2,9 a 6 litri. Le versioni base hanno i quattro fari tondi, le Sovereign i gruppi ottici rettangolari ma nonostante le numerose evoluzioni tecniche l’ammiraglia inglese non riesce ad essere allo stesso livello delle rivali tedesche.

Nel 1991 tocca alla sportiva XJR, con l’assetto ribassato e un propulsore 4.0 da 251 CV, mentre nel 1992 arriva finalmente un’unità V12, un 6.0 da 318 CV.

X300

La prima XJ con paraurti in plastica e motori – da 3,2 a 6 litri – a fasatura variabile nasce nel 1994 ed è un restyling della generazione precedente.

La XJR tocca i 321 CV e le Sovereign sono disponibili anche con il passo allungato di 10 cm.

X308

Nel 1997 si assiste all’ultima evoluzione della XJ40: motori V8 da 3,2 a 4 litri che rimpiazzano i V6 e i V12 e un abitacolo elegante ma con sempre troppo pochi centimetri a disposizione delle gambe di chi si accomoda dietro.

Degna di nota la XJR 100 del 2002, disponibile in soli 500 esemplari: nera con interni neri, freni Brembo e cerchi in lega BBS da 18″.

X350

Nel 2003 la XJ si rinnova per rubare clienti alle concorrenti tedesche. Il design è apparantemente simile al passato, i contenuti no: l’abitacolo e il bagagliaio sono più spaziosi e il telaio e la carrozzeria in alluminio consentono di ottenere prestazioni più vivaci e consumi più contenuti.

Nella gamma motori – da 2,7 a 4,2 litri da 204 a 395 CV – compare per la prima volta un’unità turbodiesel: un 2.7 da 204 CV realizzato da Ford e Peugeot.

X358

Il restyling della X350, svelato nel 2007, consiste in un frontale più aggressivo e in prese d’aria laterali sportive simili a quelle usate dalla coupé XK. Motori da 2,7 a 4,2 litri da 207 a 395 CV.