Jeep Wrangler, la storia della 4×4 americana

Smartworld
di Marco Coletto

Le tre generazioni dell'erede della fuoristrada per antonomasia.

La Jeep Wrangler non è una fuoristrada come tutte le altre: questa 4×4 (meglio non chiamarla SUV, potrebbe offendersi) è infatti l’erede della mitica vettura che accompagnò i soldati americani durante la Seconda Guerra Mondiale.

La terza generazione (l’attuale), meglio conosciuta come JK, è stata presentata nel 2007: due propulsori (un 3.8 V6 e un inedito 2.8 turbodiesel CRD da 177 CV) e, oltre alla nota variante a tre porte, una più pratica versione a cinque porte (denominata Unlimited e svelata al Salone di New York 2006). Il restyling del 2010 ha portato qualche modifica al design mentre l’attuale gamma motori comprende un 3.6 V6 a benzina da 264 CV e un 2.8 turbodiesel CRD da 200 CV.

Scopriamo insieme l’evoluzione di questo mito dell’off-road rivisto in chiave moderna.

YJ

Nasce nel 1987 per sostituire la CJ, ha un parabrezza più ampio e fari anteriori quadrati poco apprezzati dal pubblico. Due i motori a benzina: un 2.5 a quattro cilindri e un 4.2 a sei cilindri da 114 CV. Nel 1991 un 4.0 a sei cilindri da 182 CV rimpiazza il 4.2 mentre nel 1993 arriva l’ABS optional.

TJ

Nel 1997 spariscono le balestre e arrivano le molle. I motori sono un 2.5 e un 4.0 ma nel 2003 l’unità base viene rimpiazzata da un 2.4. Nello stesso anno entra in listino la Rubicon, più adatta ad affrontare i percorsi più duri grazie ai rinforzi al ponte ed ai riduttori. Il cambio a sei marce debutta invece nel 2005.

IL FUTURO

Di norma la Jeep Wrangler viene cambiata ogni dieci anni. Per questo motivo si dovrà probabilmente attendere fino al 2017 prima di vedere in commercio la quarta serie.