La storia delle compatte Hyundai

Smartworld
di Marco Coletto

Dalla Pony alla i30, passando per la Accent.

La storia delle compatte Hyundai

Smartworld
di Marco Coletto

Dalla Pony alla i30, passando per la Accent.

La seconda generazione della Hyundai i30 è l’ultima di una serie di compatte realizzate dalla Casa coreana. Presentata al Salone di Francoforte 2011 e caratterizzata da dimensioni maggiorate e da uno stile più moderno rispetto al passato, ha una gamma motori che comprende tre unità a benzina (1.4 da 100 CV, 1.6 da 120 e 135 CV) e tre turbodiesel CRDi (1.4 da 90 CV e 1.6 da 110 e 128 CV).

Le segmento C del brand asiatico si sono evolute parecchio nel corso degli anni: nate come proposte economiche, sono diventate pian piano delle alternative concrete a vetture come la Volkswagen Golf. Scopriamo insieme la loro storia.

PONY PRIMA GENERAZIONE (1975)

La prima auto sviluppata interamente in Corea del Sud. Carrozzeria disegnata da Giorgetto Giugiaro, trazione posteriore e progettazione affidata ad un gruppo di tecnici britannici.

Presentata al Salone di Torino del 1974 e messa in commercio l’anno seguente ha una gamma motori da 1,2 a 1,6 litri. Nel 1976 arriva la versione pick-up, nel 1977 la station wagon e nel 1980 la tre porte.

PONY SECONDA GENERAZIONE (1982)

Non è altro che un profondo restyling del modello precedente, disponibile cinque porte o pick-up e con motori da 1,2 a 1,6 litri. La qualità delle finiture, pur non essendo di alto livello, è comunque superiore a quella delle vetture dell’Est Europa disponibili sul mercato allo stesso prezzo.

PONY XL1 (1985)

Tutta nuova, a cominciare dalla trazione anteriore (soluzione al debutto su una Hyundai). Disponibile nelle varianti a tre, quattro e cinque porte, è la prima vettura del brand coreano ad essere esportata negli USA ma non è apprezzata dal pubblico per via della scarsa qualità costruttiva.

La gamma motori comprende unità da 1,3 a 1,5 litri e nel 1990 sullo stesso pianale viene costruita la coupé Scoupe.

PONY XL2 (1990)

Un profondo restyling, che porta alla gamma motori (da 1,3 a 1,5 litri) l’iniezione multipoint.

ACCENT PRIMA GENERAZIONE (1995)

La gamma motori (da 1,3 a 1,6 litri) è molto completa, così come quella delle versioni (due, tre, quattro e cinque porte).

ACCENT SECONDA GENERAZIONE (2000)

Il design è più squadrato, il pianale è condiviso con la prima serie della Kia Rio e la gamma motori comprende unità da 1,3 a 1,5 litri da 82 a 101 CV.

Fino al 2003 la vettura partecipa al Mondiale Rally ottenendo come miglior piazzamento due quarti posti.

Nel 2003 è la volta del restyling: nuova mascherina, fari ridisegnati, interni più curati e, per la prima volta, un propulsore 1.5 turbodiesel da 82 CV.

ACCENT TERZA GENERAZIONE (2006)

Debutta al Salone di Francoforte del 2005 ed è realizzata sul pianale della seconda generazione della Kia Rio. Disponibile esclusivamente nelle varianti a tre e a quattro porte (poco apprezzate in Italia), con motori da 1,4 a 1,6 litri da 95 a 111 CV, prova a rubare clienti – senza riuscirci – alle piccole come la Fiat Punto piuttosto che alle compatte.

Il restyling del 2009 porta una nuova mascherina, fanali inediti e una coda rivista.

I30 PRIMA GENERAZIONE (2007)

La compatta della svolta per la Casa coreana: le forme ricordano quelle della concept Arnejs mostrata al Salone di Parigi 2006 mentre il debutto ufficiale risale a Ginevra 2007.

Disegnata in Germania e realizzata sul pianale della Kia cee’d, ha una gamma motori da 1,4 a 1,6 litri da 90 a 128 CV ed è disponibile anche nella variante station wagon CW presentata al Salone di Seul del 2007.

Nel 2008 diventa la prima Hyundai ad ottenere cinque stelle nei crash test Euro NCAP mentre nel 2011 è la volta del restyling: frontale più aggressivo, retrovisori con indicatori di direzione integrati e motori Euro 5.

IL FUTURO

Entro la fine dell’anno dovremmo vedere in commercio la seconda serie della i30 station wagon. Non dovrebbe inoltre mancare una versione sportiva, dotata di un 1.8 a benzina da 150 CV.