Mercedes SLK: 15 anni di storia della spider della Stella

Smartworld
di Marco Coletto

Nel 1996 nasceva la roadster, ancora oggi apprezzatissima dal pubblico, che ha lanciato la moda del tetto in metallo ripiegabile.

Facile distinguere la nuova Mercedes SLK dalle sue antenate: ha uno stile ispirato alla supercar SLS (specialmente nel frontale), un tetto in metallo ripiegabile ipertecnologico – il Magic Sky Control  (optional) – che può diventare trasparente o opaco a seconda delle necessità e, per la prima volta, monta un ecologico motore turbodiesel che affiancherà le tre unità già presenti in listino (1.8 da 184 e 204 CV e 3.5 da 306 CV).

La degna erede di un’auto che in soli 15 anni ha sedotto tanti clienti.

Prima serie

Viene lanciata nel 1996 ma il suo debutto come concept risale al Salone di Torino 1994: non è la prima scoperta dotata di capote metallica (questo onore spetta alla Peugeot 402 Eclipse del 1936) ma è quella che lancia la tendenza.

I motori sono inizialmente due (un 2.0 e un 2.3) ma nel 2000 arriva il restyling che porta un 3.2 V6, diverse modifiche estetiche e l’ESP.

Seconda serie

Il debutto ufficiale avviene al Salone di Ginevra 2004: il design (con un frontale ispirato al mondo della Formula 1) seduce immediatamente il pubblico e la gamma motori più ricca (1.8 a quattro cilindri, 3.0 e 3.5 a sei cilindri a V e 5.4 V8) consente a chiunque di trovare il modello adatto.

Il restyling viene presentato al Salone di Detroit del 2008: le modifiche estetiche sono concentrate soprattutto nel paraurti mentre i contenuti tecnici rimangono sostanzialmente invariati.

Il futuro

Nei prossimi mesi la gamma della Mercedes SLK diventerà sempre più ricca: insieme alla già citata versione turbodiesel 250 CDI (dotata di un propulsore 2.1 da 204 CV) vedremo anche la supersportiva 55 AMG (5.5 V8 da 422 CV).