Dalla S-Type alla XF, la storia delle grandi berline Jaguar

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L'evoluzione dell'ammiraglia britannica

Alla fine del XX secolo la Jaguar decise di produrre un’ammiraglia più piccola della XJ – la S-Type – per conquistare più clienti. In sedici anni le grandi berline britanniche sono riuscite a ritagliarsi uno spazio importante in un segmento popolato da rivali blasonate (Audi A6, BMW serie 5 e Mercedes classe E, giusto per citare le tedesche più note).

L’ultima creazione della Casa britannica in questa categoria, la seconda generazione della XF, è entrata in listino da pochi giorni. Più corta, più leggera e con un passo più lungo di quello dell’antenata, ha una gamma motori composta da sei unità: tre a benzina (2.0 da 240 CV e 3.0 V6 da 340 e 379 CV) e tre turbodiesel (2.0 da 163 e 179 CV e 3.0 da 299 CV). Scopriamo insieme la storia delle “berlinone” del Giaguaro.

Jaguar S-Type (1999)

La S-Type – presentata al Salone di Birmingham del 1998, lanciata nel 1999 e caratterizzata da un design retrò – è la prima Jaguar ad adottare un pianale di origine Ford (più precisamente quello dell’ammiraglia Lincoln LS). La scelta della Casa statunitense (proprietaria del brand “british” dal 1989) scontenta però gli storici fan del glorioso marchio di Sua Maestà, che non apprezzano neanche uno dei due motori disponibili al debutto: il 3.0 V6 da 238 CV di chiara derivazione “yankee” abbinato ad un più “adatto” 4.0 V8 da 276 CV.

Nel 2002 – in concomitanza con alcune leggere modifiche estetiche apportate alla mascherina e agli interni  – arrivano due nuovi propulsori: un 2.5 V6 da 200 CV e un cattivissimo 4.2 V8 sovralimentato da 395 CV che affianca quello aspirato (portato a quota 298 CV). Due anni più tardi è la volta della vera rivoluzione con un altro leggero lifting abbinato all’introduzione di un’unità diesel: un 2.7 V6 di origine Peugeot da 207 CV.

Nel 2006 abbandonano le scene il propulsore 2.5 e i fendinebbia.

Jaguar XF prima generazione (2007)

Con la prima generazione della XF (presentata al Salone di Francoforte del 2007) la Jaguar stravolge la propria anima: il pianale è lo stesso della S-Type ma le linee classiche e tradizionali lasciano spazio ad uno stile moderno e originale (specialmente nell’abitacolo, impreziosito da un cambio a rotella) che seduce gli automobilisti. Quattro i motori al debutto: tre a benzina (3.0 V6 da 238 CV e 4.2 V8 da 298 e 416 CV) e un 2.7 turbodiesel V6 da 207 CV. Nel 2009 il vecchio V8 lascia spazio ad un 5.0 in due configurazioni di potenza (385 e 510 CV, quest’ultimo abbinato alla versione sportiva R) e il 2.7 a gasolio viene rimpiazzato da un 3.0 da 240 e 275 CV.

Il restyling mostrato al Salone di New York del 2011 porta gruppi ottici più aggressivi, un motore turbodiesel 2.2 a quattro cilindri da 190 CV e l’addio del V6 a benzina. L’anno seguente – in concomitanza con il lancio della variante station wagon Sportbrake (solo diesel) – sparisce il V8 meno brioso (al suo posto un 2.0 da 240 CV e un 3.0 V6 da 340 CV) e la potenza dell’unità a gasolio 2.2 sale a quota 200 CV. Nel 2013 è la volta di un 2.2 diesel da 163 CV.

Il 2014 è l’anno in cui sulla Jaguar XF arriva il mostruoso motore 5.0 V8 da 551 CV (riservato alle versioni R-S): un propulsore che viene introdotto l’anno successivo anche sulla Sportbrake.