Audi A7 Sportback, la storia

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La breve (per il momento) storia dell'Audi A7 Sportback, una sportiva pratica destinata a diventare un'icona

La A7 Sportback è una delle Audi più sexy mai realizzate: una coupé versatile, una vettura tanto elegante quanto pratica rivolta a chi vuole design e funzione in una sola auto.

La seconda generazione della sportiva a cinque porte di Ingolstadt – svelata nel 2018 – non è molto diversa esteticamente dall’antenata e offre 2 cm di passo in più per offrire maggiore spazio alle gambe dei passeggeri posteriori. Le novità più importanti sono tecniche: motori solo ibridi (due 3.0 V6 sovralimentati mild hybrid: benzina da 340 CV e diesel da 286 CV) e una plancia con due display sulla consolle centrale al posto dei tradizionali pulsanti.

Scopriamo insieme la storia della prima serie dell’Audi A7 Sportback e delle sue varianti “cattive” S7 e RS7: una delle poche auto in listino capaci di mettere d’accordo emozione e ragione, un mezzo che ha un futuro assicurato come auto d’epoca.

Audi A7 Sportback prima generazione (2010)

La prima generazione dell’Audi A7 Sportback vede la luce al Salone di Parigi del 2010: la risposta dei quattro anelli alla Porsche Panamera si distingue per un design più riuscito caratterizzato da linee filanti, da una coda personale e da uno spoiler che fuoriesce automaticamente alle alte velocità.

Inizialmente disponibile solo a trazione integrale, ha una gamma motori al lancio che comprende tre unità V6: due a benzina (2.8 da 204 CV e 3.0 turbo TFSI da 300 CV) e un 3.0 turbodiesel TDI da 245 CV. Nel 2011, in concomitanza con il debutto del tre litri a gasolio meno potente da 204 CV, arriva anche la variante a trazione anteriore.

Il 2012 è l’anno in cui la famiglia dell’Audi A7 Sportback si allarga verso l’alto: debuttano la grintosa S7 (dotata di un motore 4.0 V8 sovralimentato TFSI da 420 CV) e la variante più potente del 3.0 TDI (313 CV). Senza dimenticare l’aumento di potenza (da 300 a 310 CV) del tre litri a benzina. L’anno seguente tocca alla mostruosa RS7: stesso motore a 8 cilindri della S7 ma con ben 560 CV.

Il restyling del 2014 porta qualche modifica estetica e numerosi cambiamenti alla gamma dei propulsori, ora tutti sovralimentati: sparisce il 2.8 aspirato a benzina, la potenza del 3.0 a ciclo Otto sale a quota 333 CV e quella delle tre unità TDI cresce (218, 272 e 320 CV). Nel 2015 è la volta del primo quattro cilindri della gamma (un 2.0 TFSI a benzina da 252 CV) e del 3.0 TDI da 326 CV.

L’Audi A7 Sportback viene colpita da un’altra rivoluzione nella gamma motori nel 2016: spariscono i propulsori a benzina a quattro e a sei cilindri, debutta la RS7 performance con il 4.0 V8 da 605 CV e arriva in listino un 3.0 turbodiesel “soft” da 190 CV.