Bentley, la storia della Casa britannica

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La più elegante tra le sportive, la più sportiva tra le eleganti

La Bentley è la Casa automobilistica più sportiva tra quelle eleganti e la più elegante tra quelle sportive. Il brand britannico è apprezzato per le sue auto lussuose e coinvolgenti da guidare e può vantare un palmarès nel motorsport di tutto rispetto (sei vittorie alla 24 Ore di Le Mans). Scopriamo insieme la storia di questo marchio prestigioso.

Bentley, la storia

La Bentley viene fondata il 18 gennaio 1919 da W.O. Bentley insieme al fratello Horace: il primo motore viene completato nel mese di ottobre mentre bisogna aspettare il 1921 per ammirare la prima auto completa, la 3 Litre (dotata di un propulsore a quattro cilindri).

La variante Sport di questo modello si aggiudica nel 1924 la 24 Ore di Le Mans con un equipaggio composto dal britannico Frank Clement e dal canadese John Duff. Nel 1926 W.O. Bentley cede la maggioranza delle azioni della società da lui creata al pilota e imprenditore inglese Woolf Barnato: nello stesso anno vede la luce la 4 1/2 Litre, vettura che sarà usata dall’agente segreto James Bond (anche noto con la sigla 007) nei libri originali di Ian Fleming.

Dominio a Le Mans

Tra il 1927 e il 1930 la Bentley conquista quattro vittorie consecutive alla 24 Ore di Le Mans: la prima con una 3 Litre Super Sport guidata dal duo britannico composto da Dudley Benjafield e Sammy Davis, la seconda con una 4 1/2 Litre (Barnato insieme all’australiano Bernard Rubin), la terza con Barnato e l’inglese Henry Birkin (Speed Six) e l’ultima con Barnato e il suddito di Sua Maestà Glen Kidston.

Dopo l’ultimo trionfo sulla Sarthe il brand “british” si ritira ufficialmente dalle corse, dichiarando di aver imparato tutto quello che c’era da sapere sulla velocità e sull’affidabilità.

Arriva la Rolls-Royce

Nonostante i successi sportivi la Bentley si ritrova in crisi alla fine degli anni ’20 in seguito alla Grande Depressione: il brand britannico Napier & Son si offre di acquistarla ma l’offerta della Rolls-Royce si rivela più vantaggiosa. L’acquisizione viene ufficializzata nel 1931 e due anni più tardi viene svelata la prima vettura del nuovo corso: la 3 1/2 Litre.

Questo modello, nient’altro che una versione più aggressiva della Rolls 20/25, scontenta i fan storici del marchio ma ne conquista molti altri, sedotti dal grande comfort offerto.

Nel 1938 nasce lo storico stabilimento di Crewe, creato dal governo britannico in collaborazione con Rolls-Royce per produrre motori destinati agli aerei della RAF impegnati nell’imminente Seconda Guerra Mondiale.

Il secondo dopoguerra

Al termine del conflitto la Bentley costruisce soprattutto telai visto che la maggioranza dei clienti preferisce rivolgersi a carrozzieri di fiducia per avere un mezzo dalle forme esclusive. Nel 1946, però, vede anche la luce la Mark VI, primo modello del marchio con carrozzeria interamente in acciaio.

Gli anni ’50 e ’60

Due sono i modelli più significativi prodotti dal marchio “british” negli anni ’50 e ’60: la T1 del 1952 è la prima Bentley con telaio monoscocca mentre la S3 mostrata dieci anni dopo è l’ultima a non avere una forma della carrozzeria equivalente nella gamma Rolls-Royce.

La crisi e la rinascita

Gli anni ’70 rappresentano il periodo più buio della storia Bentley: le vetture non sono altro che delle Rolls rimarchiate e i potenziali clienti preferiscono quindi acquistare le versioni “originali” con il più blasonato Spirit of Ecstasy sul cofano.

La situazione migliora nel 1980 con il lancio della Mulsanne e in particolar modo con la variante Turbo del 1982 che – insieme alla Turbo R del 1985 – regala nuovamente sportività al brand. La coupé Continental R del 1991 è la prima Bentley dai tempi della S3 a non avere una carrozzeria uguale ad un modello Rolls: la versione scoperta Azure, presentata nel 1995, conquista parecchi miliardari in tutto il mondo grazie ad uno stile senza tempo.

L’era Volkswagen

La svolta per la Bentley arriva nel 1998 quando viene acquistata dal Gruppo Volkswagen: nel 2003 – in concomitanza con il lancio della sportiva Continental GT, prima vettura progettata sotto la supervisione tedesca, realizzata sul pianale della Phaeton e dotata di un possente motore 6.0 W12 – arriva un’altra vittoria alla 24 Ore di Le Mans grazie alla Speed 8 e ad un equipaggio composto dal nostro Dindo Capello, dal danese Tom Kristensen e dal britannico Guy Smith.

Nel 2005 debutta la variante a quattro porte Continental Flying Spur mentre risale all’anno successivo il lancio della versione cabriolet GTC. Il 2011 è l’anno nel quale vede la luce la seconda generazione della Continental GT ma la vera rivoluzione è attesa per il 2016 con la Bentayga, la prima SUV del marchio.