Dalla 131 alla Linea, la storia delle berline Fiat degli ultimi 40 anni

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L'evoluzione delle torinesi macinatrici di chilometri

Negli ultimi 40 anni le berline Fiat sono state apprezzate dagli automobilisti italiani ed europei alla ricerca di mezzi razionali e spaziosi adatti a percorrere tanti chilometri. Purtroppo la Casa torinese ha deciso di abbandonare questo segmento nel nostro Paese nel lontano 2002 preferendo concentrarsi sui mercati emergenti eppure, a nostro avviso, esisterebbero ancora molte persone interessate a questa tipologia di vetture ormai fuori moda. Scopriamo insieme l’evoluzione di questi modelli, capaci di conquistare anche diversi successi sportivi.

Fiat 131 (1974)

La Fiat 131, presentata al Salone di Torino del 1974, può essere considerata la prima berlina moderna della Casa piemontese: nata per rimpiazzare la 124 e dotata di trazione posteriore, è disponibile in tre varianti di carrozzeria (due porte, quattro porte e station wagon). La gamma motori al lancio comprende due unità a benzina: un 1.3 da 65 CV e un 1.6 da 75 CV.

Nel 1977 la versione Abarth conquista il Mondiale Rally Costruttori mentre l’anno successivo arriva la doppietta iridata Piloti/Marche grazie al driver finlandese Markku Alén. Il 1978 è anche l’anno nel quale viene presentato al Salone di Ginevra il primo restyling della vettura: fari rettangolari su tutta la gamma, mascherina rivista, gruppi ottici ridisegnati e interni più curati.

La gamma motori della Fiat 131 diventa più ricca: cinque propulsori a benzina (1.3 da 65 e 78 CV, 1.6 da 75 CV e 96 CV e 2.0 da 115 CV) e due diesel (2.0 da 60 CV e 2.5 da 72 CV). Nel 1980 – anno in cui il driver tedesco Walter Röhrl conquista il Mondiale Piloti e permette alla berlina torinese di conquistare il terzo (e ultimo) Mondiale Costruttori – debutta la versione stradale Racing Volumetrico Abarth, dotata di un 2.0 sovralimentato a benzina da 140 CV.

Nel 1981 è la volta di un secondo restyling che porta altre leggere modifiche al design e agli interni. La versione a due porte sparisce dai listini, la potenza dei 1.6 aumenta (da 75 a 85 e da 96 a 97 CV), quella del 2.0 a ciclo Otto meno potente diminusce (da 115 a 113 CV) e i 1.3 spariscono per lasciare spazio a due 1.4 da 70 e 75 CV.

Due anni più tardi il 1.4 più potente e i 1.6 abbandonano le scene e nel 1984 rimangono in listino soltanto il due litri a benzina da 113 CV e il 2.5 a gasolio da 72 CV.

Fiat Regata (1983)

La Fiat Regata – svelata al Salone di Francoforte 1983 – è completamente diversa dalla 131 che va a sostituire: realizzata sullo stesso pianale a trazione anteriore della Ritmo, ha una gamma motori al lancio composta da quattro unità a benzina (1.3 da 65 e 68 CV, 1.5 da 82 CV e 1.6 da 100 CV) e da un 1.7 diesel da 58 CV. Nel 1984, in concomitanza con il lancio della versione station wagon Weekend arrivano due nuovi propulsori (1.6 a Ciclo Otto da 101 CV e 1.9 a gasolio da 65 CV).

In occasione del restyling del 1986 (leggere modifiche estetiche) il 1.3 da 68 CV e il 1.6 da 100 CV abbandonano le scene, la potenza del 1.7 diesel passa da 58 a 60 CV e arriva un 1.9 sovralimentato a gasolio da 80 CV. Nel 1989 sparisce dal listino il 1.7 diesel mentre l’anno seguente se ne va il 1.5 a benzina.

Fiat Tempra (1990)

Spaziosa, con un prezzo abbordabile e con un design gradevole: sono questi i tre punti di forza della Fiat Tempra, presentata al Salone di Torino del 1990. Il pianale è condiviso con l’Alfa Romeo 155 e la Lancia Dedra mentre la gamma motori al lancio comprende cinque unità a benzina (1.4 da 76 CV, 1.6 da 77 CV e 84 CV, 1.8 da 109 CV e 2.0 da 113 CV) e tre 1.9 a gasolio da 65, 80 e 90 CV.

Nel 1992 debuttano un 1.4 da 69 CV e un 1.6 da 75 CV, sparisce il 1.9 TD da 80 CV e la potenza del 1.8 a benzina scende a quota 105 CV. L’anno seguente è la volta di un leggero restyling che coinvolge soprattutto la mascherina: abbandonano le scene il 1.4 da 76 CV e il 1.6 da 77 e 84 CV e calano ancora i puledri del 1.8 a Ciclo Otto (da 105 a 103 CV).

La gamma propulsori della Fiat Tempra si arricchisce nel 1994 – anno in cui il 1.8 passa da 103 a 101 CV – quando arriva un 1.6 a benzina da 90 CV mentre l’anno dopo il due litri scompare dal listino.

Nel 1996 se ne vanno il 1.6 da 75 CV e il 1.9 D da 65 CV e nel 1997 resta in gamma solo il 1.6 a Ciclo Otto.

Fiat Marea (1996)

La Marea – l’ultima berlina Fiat ad essere commercializzata in Italia – vede la luce nel 1996. Non è altro che una variante con la coda della Brava e monta sei motori al lancio: tre a benzina (1.6 da 103 CV, 1.8 da 113 CV e 2.0 da 147 CV) e tre turbodiesel TD (1.9 da 75 e 101 CV e 2.4 da 125 CV).

Nel 1997 viene lanciata la versione Bipower a metano (dotata di un propulsore 1.6 da 103 CV) e la potenza del 2.4 a gasolio scende a 124 CV. Due anni più tardi il 2.0 a benzina passa da 147 a 154 CV e arrivano due moderne unità JTD (1.9 da 105 CV e 130 CV) che rimpiazzano rispettivamente il 1.9 TD 101 CV e il 2.4 TD.

Il 2001 è l’anno in cui la gamma motori della Fiat Marea viene profondamente ridimensionata. Restano in commercio, infatti, solo tre propulsori: due a benzina (1.6 da 103 CV e 2.0 da 150 CV) e un 1.9 turbodiesel JTD da 110 CV, affiancato nel 2002 da un’unità depotenziata da 100 CV disponibile esclusivamente sulla versione station wagon Weekend.

Fiat Linea (2007)

La Fiat Linea nasce nel 2007 per conquistare il mercato mondiale, soprattutto quello dei Paesi emergenti. Realizzata sullo stesso pianale (allungato) della Grande Punto, non viene venduta in Italia e ha una gamma motori composta da unità da 1,3 a 1,9 litri di cilindrata con potenze comprese tra 77 e 152 CV.