Dalla Taunus alla Sierra, la storia delle berline Ford prima della Mondeo

Smartworld
di Marco Coletto

Solidità e affidabilità con un tocco di sportività

La storia delle berline Ford non inizia con la Mondeo. Dagli anni ’50 a oggi la Casa dell’Ovale Blu ha realizzato numerose “segmento D” interessanti, solide e affidabili, caratterizzate da un tocco di sportività. Scopriamo insieme la loro storia.

Taunus G13 (1952)

Elegante e raffinata, ha un design contraddistinto dalla presenza di paraurti integrati nella carrozzeria e da un fregio sul frontale che raffigura un mappamondo. Il motore 1.2 a benzina da 38 CV è abbinato ad un cambio a tre marce (quattro optional dal 1953) ed è disponibile nelle concessionarie una versione cabriolet a due o a quattro posti.

Nel 1955 vengono lanciate la 15M (propulsore 1.5 da 55 CV) e l’allestimento deLuxe con vernice bicolore mentre nel 1960 è la volta di un restyling contraddistinto da una striscia bianca sulla fiancata e da un motore 1.2 (1.5 disponibile a pagamento).

Consul MkII (1956)

Dotata di un motore 1.7 a benzina da 59 CV, è disponibile anche nella variante cabriolet. Nel 1959 beneficia di un restyling che coinvolge il tetto (abbassato) e i gruppi ottici posteriori (ridisegnati). Nel 1960 i freni a disco anteriori entrano nel listino degli optional e diventano di serie l’anno seguente.

Consul Classic (1961)

Già pronta alla fine degli anni ’50, viene commercializzata solo due anni più tardi per via del grande successo di pubblico ottenuto dalla più piccola Anglia, simile nel design (caratterizzato dal lunotto ad angolo inverso). Una vettura nota ai più per essere stata la prima auto posseduta da Paul McCartney.

Dotata di un motore 1.3 a benzina e con una dotazione di serie che comprende anche i fari abbaglianti e i tergicristalli a velocità variabile, viene affiancata nel 1962 da un più potente propulsore 1.5.

Cortina Mark I (1962)

Inizialmente venduta con il nome di Consul Cortina e disponibile in quattro varianti (due porte, quattro porte, familiare e convertibile), cambia nome solo due anni più tardi in occasione di un leggero restyling. Presentata poco prima del Salone di Londra, monta un motore 1.2 a benzina e ha un abitacolo caratterizzato dalla leva del cambio posizionata in basso tra i due sedili invece che di fianco al volante.

Nel 1963 debuttano la versione Super, dotata di un propulsore 1.5 da 60 CV, la GT (con potenza portata a 78 CV, merito di un carburatore Weber a doppio corpo) e la sportivissima Lotus, con un 1.6 da 105 CV.

Quest’ultima, disponibile solo a due porte con vernice bianca e fascia verde laterale, ottiene diversi successi nel Campionato inglese Turismo con un certo Jim Clark.

Nello stesso anno il tachimetro a striscia orizzontale viene rimpiazzato da uno tondeggiante mentre al Salone di Londra del 1964 vengono introdotti i freni a disco anteriori e viene modificata ancora una volta la strumentazione.

Taunus P4 (1962)

Disponibile in numerose varianti (due porte, estate, coupé, furgone e cabriolet) e caratterizzata da uno stile americaneggiante in quanto inizialmente pensata per essere venduta esclusivamente in quel mercato, monta un nuovo motore V4 con potenze comprese tra 40 e 65 CV e la trazione anteriore e ottiene un buon successo di pubblico. Nel 1964 arrivano i freni a disco anteriori.

Corsair (1964)

Berlina, station wagon e cabriolet; queste le tre varianti di questa vettura che ha molte componenti in comune con la Cortina. Il design aerodinamico è contraddistinto da elementi squadrati uniti a gruppi ottici tondeggianti e ha molti elementi condivisi con la prima generazione della Thunderbird.

Il motore al lancio è il 1.5 a benzina da 60 CV della Cortina Super ma già nel 1965 arriva un 1.7 V4 e l’anno seguente – quando debutta l’allestimento Executive (fiancate cromate) – tocca ad un 2.0.

Cortina Mark II (1966)

Più compatta dell’antenata ma anche più spaziosa all’interno, si distingue per un assetto più morbido (per migliorare il comfort). La gamma motori è composta al lancio da un 1.2 (solo su alcuni mercati) e da un 1.3 mentre nel 1967 – in concomitanza con il lancio della familiare – arrivano un 1.6, la 1600R con assetto ribassato e finiture più curate e la variante Twin Cam da 109 CV.

Taunus P6 (1966)

Facile distinguere la 12M (con propulsori più piccoli) dalla 15M: la prima presenta gruppi ottici tondi mentre la seconda rettangolari. Rispetto alla serie precedente il passo è invariato mentre le dimensioni esterne sono più rilevanti.

Disponibile in quattro varianti (due porte, quattro porte, familiare e coupé) e con quattro motori V4 (1.2, 1.3, 1.5 e 1.7), viene leggermente modificata nel 1967 con un serbatoio più grande e l’arrivo della variante sportiva Rallye Sport.

Cortina Mark III (1970)

Creata per sostituire la Cortina Mark II e la Corsair, ha uno stile “yankee” e una gamma motori composta da tre unità a benzina (1.3, 1.6 e 2.0). La base meccanica è la stessa della Taunus.

Il restyling del 1973 porta gruppi ottici rettangolari per gli allestimenti più lussuosi.

Taunus TC (1970)

Disponibile in quattro varianti (due porte, quattro porte, station wagon e coupé) e con quattro motori (1.3 da 59 CV, 1.6 da 72 e 88 CV e 2.0 V6 da 90 CV), ha la trazione posteriore e monta un cambio manuale a quattro marce.

Taunus TC2 (1976)

Profondamente rinnovata nello stile esterno rispetto all’antenata TC, condivide buona parte della meccanica e degli interni. Sparisce la versione coupé (rimangono la due porte, la quattro porte e la station wagon) mentre la gamma motori (1.3 da 59 CV, 1.6 da 72 e 88 CV e 2.0 da 98 CV) beneficia di qualche modifica.

Taunus TC3 (1979)

Non è altro che un profondo lifting della TC2, caratterizzato dal frontale ridisegnato, dai paraurti rivisti e dai gruppi ottici posteriori più ampi. Le varianti di carrozzeria disponibili sono sempre tre (due porte, quattro porte e station wagon) e sui propulsori da 1.6 in su entra nel listino degli optional il cambio a cinque marce.

I motori al lancio sono ben otto: 1.3 da 59 e 63 CV, 1.6 da 72, 73 e 88 CV, 1.6 da 90 CV e 2.0 da 90, 98 e 101 CV. Nel 1980 abbandonano le scene il 1.3 da 59 CV, il 1.6 da 72 e 88 CV e il 2.0 da 98 CV.

Sierra (1982)

L’erede della Taunus ha ben poco in comune con l’antenata: presenta infatti un design aerodinamico e un pianale inedito (ma sempre a trazione posteriore) in cui spiccano le sospensioni posteriori a ruote indipendenti. Eccezionale il suo palmares sportivo: due BTCC (Campionato Britannico Turismo) nel 1985 e nel 1990, un DTM (Campionato Tedesco Turismo) nel 1988) e un successo in un rally mondiale, il Tour de Corse del 1988.

Al lancio è disponibile in due varianti di carrozzeria (cinque porte e SW) e con una gamma motori composta da cinque unità a benzina (1.3 da 60 CV, 1.6 da 75 CV, 2.0 da 90 e 105 CV e 2.3 da 114 CV) e da un 2.3 diesel da 67 CV.

Nel 1983 debutta la sportiva XR4 a tre porte, dotata di un 2.8 V6 da 150 CV mentre nel 1984 se ne va dal listino il 2.3 a benzina.

Grandi cambiamenti nel 1985: il 1.3 dice addio al listino, la potenza del 1.6 scende a 73 CV e il 2.0 da 90 CV viene rimpiazzato da un 1.8 in grado di generare gli stessi puledri. Arrivano inoltre un 1.8 da 88 CV, un 2.0 da 113 CV e la mostruosa RS Cosworth (2.0 da 204 CV).

Nel 1986 esordiscono il 1.6 da 75 CV (che sparisce dalla circolazione in meno di un anno) e la SW 4×4 (2.0 da 147 CV).

Sierra seconda generazione (1987)

Numerose le modifiche estetiche apportate: vetri più ampi per migliorare la visibilità, inediti gruppi ottici e fascioni paracolpi più voluminosi. Debutta la variante a quattro porte e nell’elenco degli optional arrivano l’ABS e il parabrezza riscaldato.

La gamma motori è composta da sette unità a benzina (1.6 da 73 CV, 1.8 da 88 e 90 CV, 2.0 da 102, 113 e 204 CV e 2.8 V6 da 147 CV) e da un 2.3 diesel da 65 CV. Nel 1988 è la volta della RS Cosworth con quattro porte, dotata di un propulsore 2.0 da 200 CV, e il 2.8 V6 viene rimpiazzato da un 2.9 da 145 CV.

Il 1989 è l’anno del debutto del 2.0 Twin Cam da 107 CV (che prende il posto della precedente unità da 113 CV) e 122 CV e nel 1990 spariscono il 1.6 a benzina e il 1.8 da 90 CV e arrivano un 2.0 Twin Cam da 118 CV e la 2.0 Cosworth 4×4 da 215 CV. Senza dimenticare il 1.8 turbodiesel da 75 CV, che sostituisce la vecchia unità aspirata.

Il 2.0 a benzina da 107 CV abbandona le scene nel 1991, così come il 2.0 da 200 CV. Nel 1992 tocca invece al 1.8 a benzina lasciare il listino insieme ai 2.0 da 122 e 204 CV. La gamma si riduce ulteriormente nel 1993, quando rimane in listino esclusivamente il propulsore a gasolio.