Renault: la storia della card keyless-entry

CARTE MAINS LIBRES RENAULT
Smartworld
di Marco Coletto

La storia della card keyless-entry Renault: un oggetto inventato oltre vent'anni fa dalla Casa francese che ha rivoluzionato il mondo automotive

La card keyless-entry, inventata da Renault oltre vent’anni fa, ha rivoluzionato il mondo automotive ed è grazie a questo sistema se oggi sulla maggioranza delle auto in commercio possiamo aprire e avviare la vettura semplicemente tenendo la chiave in tasca. Scopriamo insieme la storia di questo dispositivo.

La storia della card keyless-entry Renault

La storia della card keyless-entry Renault inizia alla fine degli anni ’90 del XX secolo, poco prima del lancio della seconda generazione della Laguna. La berlina della Régie è quasi pronta ma secondo gli ingegneri al progetto mancano ancora un paio di tocchi innovativi. L’idea di una carta contactless al posto della chiave tradizionale viene a Bernard Dumondel – capo prodotto responsabile – dopo un soggiorno in un hotel. Ispirato dalle tessere usate negli alberghi per accedere alle stanze, propone l’idea ai vertici della Casa francese e deposita il brevetto.

Non è la prima volta che la Renault presenta soluzioni innovative in questo settore: la 16 TX del 1973 è la prima vettura francese dotata della chiusura centralizzata elettromagnetica delle porte mentre risale alla Fuego del 1982 la funzione “plip” per bloccarle e sbloccarle da remoto.

La primissima versione della card, prodotta da Valeo, permette di bloccare e sbloccare le porte dell’auto premendo un pulsante sulla superficie della carta stessa oppure sulla maniglia della porta. La versione “standard” è utilizzata come un telecomando mentre quella a pagamento prevede la funzione di avviamento senza carta. Nell’abitacolo è presente il pulsante Start per partire e uno slot nella consolle centrale per inserire la tessera.

La prima evoluzione risale al 2007 (spariscono gli slot e al conducente basta afferrare la maniglia per sbloccare tutte le porte) mentre nel 2015, in concomitanza con il debutto della quinta generazione della Espace, arriva una nuova sequenza di benvenuto luminosa e sonora.

Nel 2019 le porte si bloccano e sbloccano semplicemente avvicinando e allontanando la card ma la vera svolta arriva nel 2022 con la Renault Mégane E-Tech Electric: grazie ad antenne più efficienti la presenza del detentore della tessera è rilevata a 360° intorno al veicolo.

La sequenza di benvenuto lo accompagna mentre si avvicina, le maniglie delle porte a filo carrozzeria fuoriescono e lo sportellino di ricarica si sblocca automaticamente.

La pioniera

La seconda serie della Renault Laguna – nata nel 2000 – è la prima auto di un costruttore generalista dotato di card keyless-entry: un accessorio che verrà introdotto in seguito prima su EspaceVel Satis e in seguito su modelli più accessibili come ClioMéganeScénic.

Come funziona la card keyless-entry

La card keyless-entry è dotata di un “cuore” elettronico – racchiuso in un involucro di plastica – programmato per dialogare con il veicolo a cui è associata.

Quando ci si avvicina al mezzo la carta è rilevata dai ricettori-emettitori presenti fuori e dentro la vettura ed emette un segnale radio che contiene un codice di accesso. Se il codice è riconosciuto dall’auto si aprono le serrature. Un’operazione che dura solo 80 millisecondi.

Quando il detentore della card esce dall’automobile il computer di bordo la interroga a intervalli regolari per sapere se è sempre nei dintorni e appena la carta non risponde più il sistema ordina il blocco delle portiere.

Problemi e modifiche

In questi ultimi 20 anni gli ingegneri Renault hanno apportato svariate modifiche alla card keyless-entry come l’impermeabilizzazione (molti clienti dimenticano la chiave nella tasca dei pantaloni o nella giacca quando il capo viene messo in lavatrice) e l’integrazione di una chiave di accensione fisica per evitare i malfunzionamenti e gli inconvenienti dovuti alle pile scariche. Dato che il veicolo può essere guidato da più membri della famiglia la Régie propone fino a quattro card per mezzo: ognuna mantiene in memoria i parametri personalizzati del conducente associato.

Senza dimenticare l’aumento della solidità (la card viene spesso messa nella tasca posteriore dei pantaloni e può capitare di sedersi sopra), la disattivazione dello sblocco porte quando ci si avvicina al veicolo (prima quando si lavava l’auto il mezzo continuava ad aprire e chiudere le porte a ripetizione) e l’introduzione del numero di serie della vettura, dei dati dell’immatricolazione e del proprietario, degli equipaggiamenti e del chilometraggio e la pressione degli pneumatici in modo da accorciare i tempi in officina offrendo una specie di “carta d’identità” dell’auto.