Dalla Baleno alla SX4, la storia delle compatte Suzuki

Smartworld
di Marco Coletto

Versatili, originali e convenienti

Le compatte Suzuki sono sempre state versatili, originali e convenienti. Come la SUV SX4, il modello attualmente in listino: la gemella della Fiat Sedici, disegnata da Giorgetto Giugiaro e presentata al Salone di Tokyo del 2005, debutta in Europa nel 2006 (a Ginevra) e si distingue dalla sorella torinese nella zona dei paraurti.

Disponibile a trazione anteriore o integrale e con un nome ispirato alla crossover americana AMC SX/4 in commercio negli anni Ottanta, ha una gamma motori al lancio che comprende un 1.6 a benzina da 107 CV e un 1.9 turbodiesel da 120 CV.

Nel 2007, in concomitanza con l’avventura nel Mondiale Rally WRC (che si concluderà nel 2008 senza successi), arriva un 1.6 turbodiesel da 90 CV mentre nel 2008 la variante Outdoor Line – caratterizzata dall’assetto rialzato, da protezioni in plastica grezza e da sospensioni più robuste – diventa ordinabile anche con la trazione anteriore.

Il restyling del 2009 porta paraurti ridisegnati, gruppi ottici posteriori a LED, nuovi cerchi in lega e minigonne più sportive. Debuttano inoltre un 1.5 a benzina da 112 CV e un 2.0 turbodiesel da 135 CV, la potenza del 1.6 sale fino a quota 120 CV e sparisce il 1.9 a gasolio da 120 CV. Scopriamo insieme le sue antenate.

Baleno (1995)

Disponibile nelle varianti tre porte, quattro porte e station wagon a trazione anteriore o integrale, ha una gamma motori al lancio composta da tre unità a benzina: 1.3 da 84 CV e 1.6 da 95 e 98 CV.

In occasione del restyling del 1998 (nuova mascherina) arriva un 1.9 turbodiesel di origine Peugeot/Citroën da 75 CV.

Liana (2001)

Disponibile a trazione anteriore o integrale, con una gamma motori che comprende un 1.6 a benzina da 103 e 106 CV e un 1.4 turbodiesel da 90 CV, è oggetto di un restyling nel 2005 che coinvolge gli esterni (frontale) e gli interni (cruscotto analogico anziché digitale).