Dalla PV544 alla V40, la storia delle compatte Volvo

Smartworld
di Marco Coletto

Sicurezza e sostanza in dimensioni ridotte

Le compatte Volvo sono i modelli più accessibili per chi intende beneficiare della sicurezza offerta dal brand svedese. La gamma attuale è composta da tre modelli.

C30 (2006)

La versione di serie della C30 viene presentata al Salone di Ginevra: le sue forme si ispirano ad una concept mostrata al Salone di Detroit dello stesso anno, che a sua volta prende spunto dal prototipo SCC del 2011 e dalle vecchie P1800 Coupé e 480.

Il pianale (simile a quello della precedente generazione della Ford Focus) è identico a quello di S40 e C70, così come gli interni mentre la carrozzeria coupé con portellone strizza l’occhio al pubblico giovane. Sette i motori al lancio: quattro a benzina (1.6 da 101 CV, 1.8 da 125 CV, 2.0 da 145 CV e 2.5 da 220 CV) e tre turbodiesel (1.6 da 109 CV, 2.0 da 136 CV e 2.4 da 180 CV).

Nel 2008 il propulsore 2.5 viene portato a 230 CV e debutta il 1.6 diesel DRIVe con emissioni ridotte di anidride carbonica. Nel 2009 arriva la versione Polar (abbinata al 1.6 a benzina e al 1.6 DRIVe) caratterizzata da una dotazione di serie ricca e da un prezzo interessante mentre la DRIVe guadagna lo start/stop e diventa disponibile anche con il pacchetto sportivo R-Design.

Nello stesso anno al Salone di Francoforte viene presentato il restyling: fari e mascherina più aggressivi, aerodinamica più curata, cerchi in lega ridisegnati, colorazioni inedite e assetto più rigido. L’indole sportiva della vettura emerge nel 2010 quando un esemplare da corsa si aggiudica il Campionato Turismo Svedese STCC.

La gamma motori attuale comprende due unità a benzina (2.0 da 145 CV e 2.5 da 230 CV) e tre turbodiesel (1.6 da 115 CV e 2.0 da 150 e 177 CV).

S40 seconda generazione (2004)

La seconda generazione della S40 è costruita sullo stesso pianale della C30 ma si distingue per la carrozzeria a quattro porte. La gamma motori al lancio comprende unità da 1,6 a 2,5 litri da 101 a 230 CV.

Il restyling del 2007 porta nuovi gruppi ottici e fascioni paracolpi ridisegnati.

La gamma motori attuale è identica a quella della C30: due unità a benzina (2.0 da 145 CV e 2.5 da 230 CV) e tre turbodiesel (1.6 da 115 CV e 2.0 da 150 e 177 CV).

V40 seconda generazione (2012)

La seconda generazione della V40, basata sul pianale dell’attuale Ford Focus, ha il compito di rimpiazzare la seconda serie della S40 (ancora in listino) e la corrispondente station wagon V50.

La gamma motori comprende due unità 1.6 a benzina da 150 e 179 CV e tre turbodiesel (1.6 da 115 CV e 2.0 da 150 e 177 CV).

Scopriamo insieme la storia delle “segmento C” della Casa scandinava.

PV544 (1958)

Nasce per sostituire la PV444 ma in realtà è solo un profondo restyling contraddistinto dal parabrezza monopezzo curvo, dai gruppi ottici posteriori più grandi e dal cambio a quattro marce.

Nel 1962 il motore 1.6 viene rimpiazzato dal 1.8 della P1800 e l’impianto elettrico passa da 6 a 12 Volt.

66 (1975)

Derivata dalla DAF 66 (all’epoca la Casa olandese è nelle mani della Volvo) e dotata di motore anteriore di origine Renault, trazione posteriore e cambio automatico Variomatic a variazione continua, è disponibile in due varianti: berlina o Giardinetta.

Disegnata da Giovanni Michelotti, si differenzia esteticamente dalla “gemella” dei Paesi Bassi per la mascherina e per i paraurti neri con indicatori di direzione integrati. Più numerose le modifiche tecniche: poggiatesta ridisegnati, volante rivisto, protezione antiruggine, riscaldamento più potente, barre di rinforzo nelle portiere e cinture di sicurezza avvolgibili.

Due le versioni al lancio: DL (con un motore 1.1) e GL (1.3 con quattro gruppi ottici anteriori).

Serie 300 (1976)

Inizialmente si pensa di venderla anche con il marchio DAF (e con il nome 77) ma in seguito si decide di utilizzare esclusivamente il brand Volvo. Debutta in una sola versione, la 343 (quattro cilindri, tre porte), con una carrozzeria a due volumi e mezzo e un motore Renault 1.4 da 69 CV abbinato al cambio Variomatic di serie.

Il restyling del 1978 porta ritocchi alla plancia e il retrovisore nero opaco anziché cromato.

Senza contare il debutto del cambio manuale. Nel 1979 è la volta della 345 a cinque porte e della versione GL con alzacristalli elettrici anteriori e vernice metallizzata.

Nel 1980 tocca ad un altro restyling – mascherina ridisegnata, fari anteriori tondi e paraurti in plastica – e al motore 2.0 da 95 CV per le versioni S. La gamma viene totalmente rivoluzionata nel 1983: le 1.4 vengono rinominate 340 mentre quelle con il 2.0 360. Nello stesso anno arriva la 360 GLT con un 2.0 da 115 CV e tutta la gamma viene dotata di un cambio manuale a cinque marce.

Nel 1985 la tre porte sparisce dal mercato italiano e arriva la versione a 4 porte. Il restyling del 1986 consiste in paraurti in tinta, nel frontale rivisto, negli interni ridisegnati e nel nuovo motore 1.7 da 80 CV di origine Renault. Nel 1987 è la volta  del 1.6 diesel Renault da 55 CV.

480 (1986)

La prima Volvo a trazione anteriore della storia (nonché l’unica con i fari a scomparsa) viene presentata al Salone di Ginevra e seduce il pubblico con le sue forme originali (coupé con portellone). Il motore è un 1.7 da 109 CV.

Nel 1987 viene annunciata una versione Cabrio (che viene presentata a Ginevra nel 1990 ma non viene mai messa in produzione a causa di problemi con i fornitori) mentre nel 1988 tocca alla versione Turbo (1.7 da 122 CV).

Nel 1992 la vettura viene leggermente modificata nell’estetica (specchietti nuovi) mentre nel 1993 è la volta del 2.0 da 108 CV.

440/460 (1987)

La prima a debuttare è la 440 a cinque porte. Monta il pianale della 480 e motori di origine Renault: 1.7 da 79, 87, 95, 107 e 124 CV. Nel 1989 è la volta della 460 a quattro porte.

Nel 1992 la gamma motori – 1.6 da 86 CV, 1.8 da 90 CV e 2.0 da 111 CV – viene completamente rivista e nel 1994, in occasione del restyling, debutta un 1.9 turbodiesel.

S40 prima generazione (1995)

Costruita in Olanda in collaborazione con la Mitsubishi, è realizzata sulla stessa base della Carisma ma si differenzia notevolmente nell’estetica e nelle componenti meccaniche. Avrebbe dovuto chiamarsi S4 ma il nome viene cambiato dopo che si scopre che l’Audi ha registrato la sigla.

La prima auto a conquistare quattro stelle nei crash test Euro NCAP ha un design caratterizzato da linee arrotondate: è la prima Volvo ad offrire di serie gli airbag laterali e monta motori da 1,6 a 2 litri da 90 a 200 CV.

I successi sportivi non mancano: nel 1998 Rickard Rydell conquista al volante di questa vettura il campionato turismo svedese STCC.

Il restyling del 2000 porta motori diesel ad iniezione diretta, sospensioni riviste, miglioramenti allo sterzo e modifiche estetiche al frontale e ai gruppi ottici.