Dodge Charger, storia di un mito americano

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Da coupé a berlina: l'evoluzione di un'icona USA

In Italia la Dodge Charger è conosciuta solo come protagonista del telefilm Hazzard (il mitico Generale Lee). In realtà questa vettura (prima con carrozzeria coupé e successivamente berlina) ha segnato la storia dell’automobilismo statunitense.

L’ottava generazione – presentata al Salone di New York 2014 – ha un design aggressivo e una gamma motori composta da due unità – 3.6 V6 da 292 CV e 5.7 V8 da 370 CV – abbinate ad un cambio automatico a otto rapporti. Scopriamo insieme la storia delle sue antenate.

Dodge Charger prima generazione (1966)

La prima generazione della Dodge Charger nasce nel 1966 per rubare clienti alla Pontiac GTO. Realizzata sulla stessa base della Coronet, ha un design aggressivo impreziosito dai fari anteriori a scomparsa e ispirato ad una concept mostrata due anni prima e un abitacolo tanto originale (cruscotto elettroluminescente) quanto versatile (merito dei sedili posteriori abbattibili).

La gamma motori al lancio comprende quattro unità V8 (5.2, 5.9, 6.3 e 7.0) e si amplia nel 1967 con l’ingresso di un possente 7.2 da 381 CV.

Dodge Charger seconda generazione (1968)

In occasione del lancio della seconda generazione – nel 1968 – la Dodge Charger si presenta con uno stile più moderno e con numerose modifiche nell’abitacolo: come l’introduzione dei sedili anteriori singoli e di quelli posteriori fissi. Alla gamma motori si aggiunge il “piccolo” 3.7 a sei cilindri in linea mentre nel 1970 (anno in cui arriva il paraurti anteriore cromato) è la volta del mostruoso 7.2 da 396 CV.

Questa edizione della coupé statunitense viene declinata in numerose varianti sportive: la R/T, la 500 e l’aerodinamica Daytona (una 500 con un frontale più affusolato è caratterizzata da un vistoso spoiler posteriore).

Dodge Charger terza generazione (1971)

La Dodge Charger terza generazione – presentata nel 1971 – si distingue dalla precedente per un frontale più cattivo (con gruppi ottici a vista, optional quelli a scomparsa) e per motori meno performanti (scelta dovuta all’incremento dei prezzi della benzina negli USA). Il 7.2, ad esempio, rimane in gamma ma con un rapporto di compressione più basso.

Nel 1973 – anno in cui i gruppi ottici a scomparsa …scompaiono ufficialmente dal listino degli accessori a pagamento – la vettura viene modificata nel frontale e nella coda (con inediti fari verticali) mentre l’anno seguente abbandonano le scene i propulsori 5.6 e 6.6.

Dodge Charger quarta generazione (1975)

La crisi petrolifera del 1973 uccide le muscle-car e i primi segnali della fine di questa categoria per la Dodge Charger si avvertono con il debutto – due anni più tardi – della quarta generazione. La coupé “yankee” si trasforma: da aggressiva sportiva diventa una due porte elegante.

Realizzata sullo stesso pianale della Chrysler Cordoba, ha una gamma motori composta da tre unità V8: 5.2, 5.9 e 6.6.

Le versioni “base” e Sport del 1976 (eliminate già l’anno seguente) – che non sono altro che delle Coronet rimarchiate – montano un 3.7 a sei cilindri.

Dodge Charger quinta generazione (1983)

La quinta generazione della Dodge Charger, mostrata al pubblico nel 1983, non ha niente a che vedere con il passato. Realizzata sullo stesso pianale a trazione anteriore della Talbot Horizon e dotata di un pratico portellone posteriore, offre prestazioni decisamente inferiori rispetto alle serie precedenti e non è altro che una Omni 024 ribattezzata.

I motori – 1.7 e 2.2 – sono tutti a quattro cilindri mentre le prime modifiche estetiche arrivano già nel 1984, con l’introduzione dei doppi fari anteriori. Il 1985 è l’anno in cui viene lanciato il propulsore 2.2 turbo. Degne di nota le versioni sportive Shelby, con potenze fino a 177 CV.

Dodge Charger sesta generazione (2006)

Nel 2006 la Dodge Charger si trasforma completamente diventando un’aggressiva berlinona: in pratica, una muscle-car a quattro porte. Il pianale è lo stesso utilizzato attualmente dalla Lancia Thema.

La gamma motori al lancio – composta da cinque unità (2.7 V6 da 193 CV, 3.5 V6 da 253 CV, 5.7 V8 da 345 e 355 CV e 6.1 V8 da 431 CV) – subisce qualche modifica nel 2009, quando i 5.7 vengono potenziati (373 e 377 CV).

Dodge Charger settima generazione (2011)

La Dodge Charger settima generazione del 2011 non è altro che un profondo restyling della sesta realizzato sotto la supervisione del Gruppo Fiat. Contraddistinta da un design più elegante e da finiture più curate, monta due motori: un 3.6 V6 da 296 CV e un 5.7 V8 da 375 CV.

Nel 2012 è la volta della cattivissima SRT-8, dotata di un 6.4 V8 da 477 CV mentre nel 2014 tocca alla versione 100th Anniversary, realizzata per celebrare il centenario della Casa statunitense.