Dalla Dino 206 alla 458 Italia, la storia delle berlinette Ferrari

Smartworld
di Marco Coletto

Le "bestseller" del Cavallino

Le berlinette Ferrari sono le sportive più acquistate della Casa di Maranello. Modelli estremamente grintosi ma con un prezzo relativamente “contenuto” per gli standard del brand emiliano. La 458 Italia, presentata al Salone di Francoforte del 2009 nella variante coupé e attualmente in listino, monta un motore 4.5 V8 da 570 CV.

Nonostante sia più potente dell’antenata F430 consuma meno: merito dell’eccellente aerodinamica e della riduzione del peso. Tra le sue caratteristiche più rilevanti segnaliamo il cambio automatico a doppia frizione, il telaio in alluminio e i tre scarichi posteriori simili a quelli della F40.

Nel 2011 arriva la Spider: monta un hardtop in alluminio (incredibilmente più leggero di quello in tela) che si ripiega in soli 14 secondi. Scopriamo insieme la storia delle “bestseller” Ferrari.

Dino 206 (1968)

Il nome è un omaggio al figlio di Enzo Ferrari (creatore del motore 2.0 V6 da 162 CV), morto a soli 24 anni a causa della distrofia muscolare. La vettura, disegnata da Pininfarina e prodotta in poco più di 150 esemplari, è leggerissima e monta quattro freni a disco.

Lo stesso propulsore viene anche utilizzato dalla Fiat Dino: la Casa di Maranello, per dimostrare la propria superiorità, mente dichiarando per la 206 una potenza superiore di 18 CV (180 CV) rispetto alla sportiva torinese.

Dino 246 (1969)

Rispetto all’antenata monta un motore 2.4 da 195 CV (utilizzato dalla Fiat Dino ma anche dalla Lancia Stratos) e ha una carrozzeria in acciaio anziché in alluminio.

Inizialmente disponibile nella variante GT (coupé), ottiene fin da subito un grande successo di pubblico. Nel 1972 arriva la spider GTS.

308 (1975)

Disegnata da Leonardo Fioravanti per conto di Pininfarina e presentata al Salone di Parigi, è ancora oggi considerata una delle Rosse più affascinanti di sempre.

La variante coupé GTB, disponibile al lancio con un motore 3.0 V8 da 255 CV, viene affiancata nel 1977 dalla targa GTS. Nello stesso anno la fibra di vetro utilizzata per la struttura lascia il posto al meno innovativo acciaio.

Nel 1980 debuttano le varianti ad iniezione mentre nel 1981 tocca alla lubrificazione a carter umido (invece di secco) per la GTB.

La versione a quattro valvole per cilindro con una potenza di 240 CV viene lanciata nel 1982 e verrà usata come base nel 1984 per la supercar 288 GTO.

208 (1980)

Ha il compito di sostituire la sfortunata Dino 208 GT4, è identica nel design alla 308 ma si distingue per il motore 2.0 V8, creato in risposta al regime fiscale italiano che all’epoca penalizzava tutte le vetture con una cilindrata superiore ai due litri.

Disponibile nelle versioni coupé (GTB) e targa (GTS), subisce qualche modifica nel 1982 quando debuttano l’iniezione meccanica e la variante sovralimentata da 220 CV (nel 1983 anche per la GTS).

328 (1985)

Derivata dalla 308 e disponibile – come sempre – nelle varianti GTB e GTS, monta un motore con cilindrata aumentata a 3,2 litri e con una potenza di 270 CV.

Considerata una delle Rosse più affidabili in commercio, si differenzia esteticamente dall’antenata per il redesign del muso e della coda e per i paraurti in tinta con la carrozzeria.

Nel 1986 debuttano la GTB e la GTS Turbo, eredi della 208 che si distinguono per le due prese NACA davanti alle ruote posteriori e per il 2.0 portato a quota 254 CV. Nel 1988, in concomitanza con l’ingresso dell’ABS nel listino degli optional, vengono modificati i cerchi in lega.

348 (1989)

L’ultima Ferrari disegnata da Fioravanti – caratterizzata dalle fiancate simili a quelle della Testarossa – viene presentata al Salone di Francoforte, è disponibile in due varianti – TB (coupé) e TS (targa) –  e monta un motore 3.4 V8 da 300 CV.

Nel 1993, in concomitanza con il lancio della Spider con il tetto in tela, la potenza sale a 320 CV e le altre due varianti vengono rinominate GTB e GTS.

F355 (1994)

Il pianale ha molti elementi in comune con quello dell’antenata 348 mentre il motore è un 3.5 V8 a cinque valvole per cilindro da 380 CV. Due varianti al lancio – Berlinetta (coupé) e GTS (targa) – e diverse innovazioni interessanti come l’iniezione elettronica, il fondo piatto e le sospensioni regolabili.

Nel 1995 debutta la Spider mentre nel 1997 è la volta del cambio elettroattuato F1 derivato da quello usato nelle corse.

360 (1999)

La prima variante a debuttare, la coupé Modena, sfoggia un design sinuoso ricco di curve caratterizzato dai fari anteriori tradizionali. Nonostante le dimensioni maggiori rispetto all’antenata il peso è inferiore: merito del sapiente uso dell’alluminio.

Nel 2000 arriva la Spider, contraddistinta dal cofano parzialmente in vetro che consente di vedere il motore, mentre nel 2003 è la volta della Challenge Stradale: più leggera e potente (425 CV), ha un cambio più rapido nei passaggi marcia e un’aerodinamica più curata.

F430 (2004)

Svelata al Salone di Parigi, può essere considerata come la prima Rossa utilizzabile senza problemi tutti i giorni: è dotata di ESP e di controllo della trazione, ha la distribuzione a catena anziché a cinghia e monta un differenziale elettronico e un manettino sul volante che permette di controllare alcuni parametri di bordo. Il motore è un 4.3 V8 da 490 CV.

La Scuderia, presentata a Francoforte nel 2007, è una variante più leggera e potente (510 CV) sviluppata in collaborazione con Michael Schumacher.

La versione scoperta Scuderia Spider 16M, che celebra il 16° Mondiale Costruttori F1 ottenuto a Maranello, risale invece al 2008.