La Infiniti QX è la SUV più grande tra quelle prodotte dal brand giapponese. La terza generazione, quella attualmente in commercio (non in Italia), viene presentata al Salone di New York del 2010. Monta un motore 5.6 V8 ad iniezione diretta di benzina (da qui il nome ufficiale QX56) da 408 CV abbinato ad un cambio automatico a sette rapporti e può trainare quasi 4.000 kg.
Ancora più grande della serie precedente (è lunga ben 5,29 metri, ecco spiegato il principale motivo per cui non la vedremo mai nel nostro Paese) e ottimamente rifinita, ha il compito di rubare clienti alle Sport Utility più prestigiose come la Range Rover.
In 15 anni di carriera la “fuoristrada” di lusso del Gruppo Nissan è riuscita ad attirare parecchi clienti in Nord America. Scopriamo insieme la sua storia.
QX JR50 (1997)
La prima SUV realizzata dal marchio nipponico è basata sulla Nissan Pathfinder ma si distingue per un sistema di trazione integrale più evoluto, per uno stile più ricercato e per interni meglio rifiniti. Il motore al lancio è un 3.3 V6 a benzina da 170 CV.
Nel 2001, in occasione di un restyling che porta modifiche estetiche al frontale e agli interni, il propulsore diventa un 3.5 da 243 CV e debutta una variante a trazione posteriore.
QX JA60 (2004)
La prima Infiniti prodotta negli USA è costruita sulla stessa piattaforma della Nissan Armada ed è decisamente più ingombrante (5,26 metri di lunghezza anziché 4,67) della generazione precedente. Il motore è un 5.6 V8 da 309 CV abbinato ad un cambio automatico a cinque rapporti.
Il restyling del 2007 (svelato al Salone di Detroit) riguarda la griglia frontale e i cerchi in lega mentre nel 2008 vengono apportate modifiche all’impianto frenante.