Kia, la storia della Casa coreana

Smartworld
di Marco Coletto

Quasi 70 anni di evoluzione per il brand asiatico

La Kia è un marchio che solo nell’ultimo decennio ha conquistato gli automobilisti europei ma sono settant’anni che la Casa coreana (la seconda più grande del Paese asiatico dopo la Hyundai, la prima a produrre autovetture) è in attività. Scopriamo insieme la sua storia.

Kia, la storia

La Kia viene creata il 9 giugno del 1944 da Chul-Ho Kim: inizialmente si occupa di produrre componenti per le biciclette mentre nel 1951 viene realizzato il primo mezzo a due ruote.

Nel 1952 il nome Kia – dove “a” sta per Asia mentre il termine coreano “ki” significa “uscire fuori” – viene cambiato temporaneamente in Kyungsung. Nel 1957 inizia la produzione di moto, nel 1962 debuttano i veicoli commerciali metre risale agli anni Settanta l’assemblaggio delle prime automobili.

Le prime automobili

La produzione automobilistica inizia nel 1970 con l’assemblaggio su licenza della Fiat 124, modificata quanto basta per esere più adatta al pubblico sudcoreano. Nel 1973 viene invece realizzato il primo motore a benzina destinato agli autoveicoli.

La prima Kia della storia ad essere esportata è la Brisa del 1974: non è altro che la seconda generazione della Mazda Familia rimarchiata. Nel 1978 viene lanciato il primo propulsore diesel, nel 1979 vengono prodotte su licenza la Fiat 132 e la Peugeot 604 mentre nel 1981 il governo dittatoriale di Chun Doo-hwan impone al marchio di interrompere l’assemblaggio di autoveicoli e di concentrarsi sui furgoni.

La Kia risorge nel 1986 quando grazie ad un accordo con la Ford (che acquisisce parte delle azioni della Casa asiatica) produce in Corea del Sud diversi modelli rimarchiati: la Pride (una Mazda 121 riveduta e corretta) e la Avella, basata sulla Festiva e sulla Aspire.

La crisi e la rinascita

Gli anni Novanta sono caratterizzati dall’espansione verso nuovi mercati (soprattutto l’America) ma anche dalla crisi economica che colpisce l’Asia e porta, nel 1997, il brand sudcoreano alla bancarotta.

La Kia viene acquistata dai rivali storici della Hyundai e insieme formano un colosso che conquista sempre più clienti negli anni Duemila. La svolta nella storia arriva nel 2006 quando il designer tedesco Peter Schreyer (sua la prima generazione dell’Audi TT) viene nominato responsabile dello stile.

Grazie a linee audaci e ad un frontale aggressivo ripreso dall’intera gamma – chiamato Tiger Nose – le Kia iniziano ad attirare il pubblico.

Il merito, però, va anche ad altri fattori: un netto miglioramento della qualità e della sicurezza (la prima generazione della cee’d del 2006 diventa la prima auto coreana a conquistare le cinque stelle nei crash test Euro NCAP), motori sempre più vivaci e sempre meno assetati e una garanzia in Italia di sette anni o 150.000 km.