Lexus SC, la storia della supercar giapponese

Smartworld
di Marco Coletto

Eleganza e piacere di guida

La Lexus SC è stata una delle poche supercar in grado di unire il divertimento all’eleganza. Oltre vent’anni di carriera per un modello che ha saputo rimanere al passo con i tempi. Scopriamo insieme la sua storia.

SC Z30 (1991)

Nasce per sfidare le coupé di lusso firmate Acura e Infiniti e non arriva in Italia. Ha un design seducente caratterizzato da un profilo filante e dai doppi fari anteriori e monta lo stesso motore 4.0 V8 da 253 CV utilizzato dall’ammiraglia LS.

Nel 1992 debutta un propulsore più piccolo – un 3.0 a sei cilindri da 228 CV – mentre nel 1996 la potenza del V8 sale fino a quota 264 CV. Nel 1997, in occasione di un leggero restyling che porta modifiche al frontale e ai paraurti, il 4.0 passa a 294 CV mentre il 3.0 guadagna più coppia.

Nello stesso anno il cambio automatico a quattro rapporti della V8 viene rimpiazzato da una più moderna unità a cinque rapporti.

SC Z40 (2001)

Il design viene anticipato dalla concept Sport Coupé mostrata al Salone di Tokyo del 1999 mentre la versione di serie viene svelata al Salone di Parigi del 2000. Il motore 4.3 V8 (lo stesso dell’ammiraglia LS) genera 292 CV.

Non è più una coupé ma una cabriolet a quattro posti (quelli dietro non molto comodi, a dire il vero) con tetto in metallo apribile in 25 secondi tanto confortevole quanto aggressiva.

Il leggero restyling del 2006 porta modifiche ai cerchi in lega. Nello stesso anno la versione da corsa guidata da André Lotterer e Juichi Wakisaka si aggiudica il prestigioso campionato nipponico Super GT. Successo ripetuto nel 2009.

Il futuro

La terza generazione della SC, prevista per il 2015, sarà molto diversa dai modelli che l’hanno preceduta. Lo stile avrà molti elementi in comune con quello del prototipo LF-LC mostrato al Salone di Detroit del 2012, la carrozzeria sarà coupé e molto probabilmente sotto il cofano sarà presente un motore ibrido.