Lotus Exige, la storia della supercar britannica

Smartworld
di Marco Coletto

Non è solo la variante chiusa della Elise ma una delle sportive più cattive di sempre

La Lotus Exige è una delle supercar più amate dagli appassionati della guida sportiva. Non è solo la variante coupé della Elise, è un modello dotato di una propria identità progettato per offrire il massimo piacere di guida.

La terza generazione di questo bolide, quella attualmente in commercio, è la più cattiva di sempre ed è disponibile per la prima volta anche nella versione scoperta Roadster. Presentata al Salone di Francoforte del 2011, monta un motore 3.5 V6 di origine Toyota (preso in prestito dalla Evora S) da ben 350 CV e pesa poco più di 1.000 chilogrammi. Scopriamo insieme la storia delle sue antenate.

Lotus Exige Series 1 (2000)

La prima serie, denominata Series 1, viene svelata nel 2000 ma debutta nei nostri listini l’anno seguente senza tuttavia starci molto. Il motore al lancio, nonché l’unico disponibile in Italia, è un 1.8 Rover da 177 CV. Negli altri mercati è invece presente una variante potenziata da 192 CV.

Lotus Exige Series 2 (2004)

La Lotus Exige Series 2, realizzata sulla base della seconda generazione della Elise, si differenzia dall’antenata per il motore – un 1.8 di origine Toyota da 192 CV – e per lo stile più moderno.

Nel 2006 la gamma si arricchisce con l’arrivo della variante sovralimentata S da 221 CV mentre nel 2008 l’aspirata sparisce dai listini italiani, la S passa da 221 a 223 CV e vengono lanciate due varianti da 243 CV (che abbandona le scene nel 2010) e 260 CV (quest’ultima chiamata 260 Cup).