Dalla Premacy alla Mazda5, la storia delle monovolume compatte Mazda

Smartworld
di Marco Coletto

Pratiche, sinuose e aggressive

Le monovolume compatte Mazda sono adatte a chi non si accontenta di un veicolo pratico, a tutti quelli che in una vettura destinata alle famiglie cercano anche un design non banale e non possono rinunciare alla qualità e all’affidabilità.

La seconda generazione della Mazda5, presentata al Salone di Ginevra del 2010 e attualmente in commercio, ha uno stile sinuoso ispirato alle concept Nagare e Furai e ha una gamma motori composta da due unità a benzina (1.8 da 116 CV e 2.0 da 150 CV) e da un 1.6 turbodiesel MZ-CD da 115 CV.

Scopriamo insieme l’evoluzione delle MPV “medie” del brand giapponese.

Premacy (1999)

Non conquista il pubblico italiano, nonostante abbia ottimi argomenti da proporre: tanta praticità, un mare di affidabilità e motori da 1,8 a 2 litri da 90 a 114 CV.

Mazda5 prima generazione (2005)

Il pianale è condiviso con la Mazda3 (e, di conseguenza, con la Ford Focus) mentre il design è anticipato dalla concept MX-Flexa. Le due porte posteriori scorrevoli contribuiscono ad incrementare la versatilità così come il siastema Karakuri di abbattimento dei sedili e la conferma dei sette posti. La gamma motori comprende due unità a benzina (1.8 da 116 CV e 2.0 da 143 CV) e un 2.0 turbodiesel da 110 e 143 CV.

Il restyling del 2008, presentato al Motor Show di Bologna del 2007, porta un frontale modificato con fari rivisti e paraurti ridisegnati. Senza contare le luci posteriori a LED e le porte posteriori scorrevoli ad apertura elettrica.