Qubo e Doblò, la storia delle multispazio Fiat

Smartworld
di Marco Coletto

Versatilità all'italiana

Le multispazio Fiat sono da sempre le più amate dagli italiani: i due modelli attualmente in listino occupano infatti saldamente le prime posizioni nella classifica delle immatricolazioni del segmento.

Qubo (2008)

La Qubo, svelata al Salone di Parigi del 2008, è una versione passeggeri del furgone Fiorino ed è realizzata sul pianale della Grande Punto in collaborazione con Citroën (Nemo) e Peugeot (Bipper Tepee). Lunga poco meno di quattro metri, ha una gamma motori che comprende un 1.4 a benzina da 73 CV, un 1.4 a metano da 77 CV e un 1.3 turbodiesel MJT da 75 e 95 CV. Tanta praticità e poco ingombro.

Doblò seconda generazione (2009)

Più grande e meglio rifinita della serie precedente, ha una gamma motori che comprende un 1.4 a benzina da 95 CV, un 1.4 turbo a metano da 120 CV e tre turbodiesel MJT: un 1.6 da 90 e 105 CV e un 2.0 da 135 CV.

Da pochi mesi questo modello è commercializzato anche dalla Opel con il nome Combo.

Scopriamo insieme la vettura che ha segnato il debutto della Casa torinese in questo segmento.

Doblò prima generazione (2000)

Versatile, squadrata e con interni caratterizzati da finiture deludenti (plastiche rigide e assemblaggi poco rigorosi), ha una gamma motori composta da unità da 1,2 a 1,9 litri da 63 a 120 CV.

La versione Malibu del 2002 ha numerosi elementi verniciati con una tinta argento mentre nel 2004 vengono effettuate modifiche ai colori della carrozzeria, ai rivestimenti e alla strumentazione.

Il restyling del 2005 porta gruppi ottici rinnovati e una mascherina ridisegnata e nel 2007 è la volta della Malibu modificata.