Express e Kangoo, la storia delle multispazio Renault

Smartworld
di Marco Coletto

Le vetture più pratiche della Régie

Le multispazio Renault sono amatissime da chi cerca un mezzo capiente ma non ha un grosso budget a disposizione. La seconda generazione della Kangoo, meglio conosciuta con la sigla II, svelata nel 2008 e attualmente in listino, è più grande della serie precedente in quanto realizzata sul pianale della monovolume Scénic e non su quello della Clio.

Ha un design più tondeggiante, interni più curati e un comportamento stradale più simile a quello di un’automobile. La gamma motori comprende un 1.6 a benzina da 107 CV e tre 1.5 turbodiesel dCi da 75, 90 e 110 CV.

Al Salone di Parigi del 2008 viene presentata la versione be bop (che esce di produzione nel 2010): passo corto, tre porte e caratterizzata da un tetto apribile posteriore. In occasione della rassegna transalpina viene anche mostrata la concept elettrica Z.E..

Il restyling del 2011 porta la versione a passo lungo Grand (in grado di accogliere sette persone), modifiche al paraurti anteriore e qualche cambiamento agli interni.

Nello stesso anno debutta la versione elettrica di serie: monta un propulsore da 60 CV ed è disponibile esclusivamente come veicolo commerciale. Ricaricabile in nove ore e con un’autonomia dichiarata di 170 km, è acquistabile in tre versioni: “normale”, Maxi (con due posti e passo allungato) e Combi (grande come la Maxi ma con cinque posti a sedere). Si aggiudica il prestigioso riconoscimento di International Van of the Year 2012. Nel 2012, sulla stessa base, viene realizzata la Mercedes Citan.

Scopriamo insieme l’evoluzione delle piccole più pratiche della Régie.

Express (1986)

La variante furgone della Renault 5 si distingue per un frontale ridisegnato e per il cassone posteriore. La gamma motori al lancio comprende tre unità a benzina (1.0, 1.1 e 1.4) e un 1.6 diesel. Più avanti sparisce il 1.0 e il 1.6 viene rimpiazzato da un 1.9.

Kangoo I (1997)

Nasce per rimpiazzare l’obsoleta Express ma, soprattutto, per contrastare la Citroën Berlingo e la Peugeot Ranch. Venduta anche con il nome Nissan Kubistar, ha un design divertente con gruppi ottici anteriori tondi.

Tre i motori al lancio: due a benzina (1.2 da 60 CV e 1.4 da 75 CV) e un 1.9 diesel da 64 CV.

Più evoluta rispetto alle proposte del Gruppo PSA, debutta con una porta posteriore scorrevole quando le rivali non ne hanno e quando la concorrenza si adegua offrendo un’apertura anche per chi si accomoda dietro la Régie ne aggiunge un’altra.

Disponibile nelle varianti “trasporto passeggeri” e “van” (in Svezia viene venduta anche una versione pick-up), ha una gamma che si rinnova nel 2000 con l’arrivo del cambio automatico Proactive e del 1.9 turbodiesel dTi da 80 CV.

Nel 2001 debuttano la 4×4 a trazione integrale e la Maxi con uno sbalzo posteriore pronunciato per aumentare lo spazio di carico. Nello stesso anno è la volta di un 1.2 da 75 CV e di un 1.9 turbodiesel dCi da 80 CV. Nel 2002, in concomitanza con qualche leggera modifica estetica, tocca al 1.5 turbodiesel dCi da 65 e 80 CV.

Il restyling del 2003 porta un frontale completamente cambiato e una gamma propulsori che comprende due unità a benzina (1.2 da 75 CV e 1.6 da 95 CV), un 1.6 a metano da 82 CV e un 1.5 turbodiesel dCi da 61, 68 e 84 CV. Un ulteriore lifting nel 2007 coinvolge (ma non troppo) la mascherina.