Opel Combo, la storia della multispazio tedesca

Smartworld
di Marco Coletto

Praticità e sostanza

Da 18 anni la Opel Combo è il mezzo ideale per chi cerca una vettura pratica e affidabile. La terza generazione della multispazio tedesca, denominata D e svelata nel 2012, non è altro che una Fiat Doblò rimarchiata. Uguale è anche la gamma motori, composta da un 1.4 a benzina da 95 CV, da un 1.4 a metano da 120 CV e da tre turbodiesel CDTI (1.6 da 90 e 105 CV e 2.0 da 135 CV).

Scopriamo insieme la storia delle sue antenate.

Combo B (1995)

Identica alla Corsa B nella parte anteriore, si differenzia per il voluminoso cassone nella parte posteriore. Rivolta principalmente ai lavoratori, diventa anche disponibile per il trasporto passeggeri nel 1995. La gamma motori al lancio comprende due unità a benzina (1.4 da 72 CV e 1.6 da 86 CV) e un 1.7 diesel da 75 CV.

Nel 1997 arriva un 1.4 da 90 CV, nel 1999 è la volta di un 1.6 da 105 CV mentre nel 2001 tocca ad un 1.7 turbodiesel da 100 CV.

Combo C (2001)

Nonostante le rivali puntino su un design più originale la proposta di Rüsselsheim resta fedele alla filosofia di attaccare un cassone ad una base presa in prestito da un’utilitaria (la Corsa C per la precisione). La gamma motori è composta da unità da 1,3 a 1,7 litri a benzina, metano e turbodiesel con potenze comprese tra 75 e 101 CV.