Dalla Logo alla Jazz, la storia delle piccole Honda

Smartworld
di Marco Coletto

Prima anonime, poi pratiche

Le piccole Honda sono comparse nei listini italiani meno di vent’anni fa eppure sono già riuscite a conquistare numerosi clienti che apprezzano la loro praticità. La seconda generazione della Jazz, quella attualmente in commercio, è stata presentata nel 2008 ed è cinque centimetri più lunga e due più larga della serie precedente.

Il restyling del 2011 ha portato nuovi paraurti e una consolle centrale più scura; la gamma motori è composta da due unità a benzina (1.2 da 90 CV e 1.3 da 99 CV) e da un 1.3 ibrido da 98 CV. Quest’ultimo propulsore è abbinato alla versione Hybrid, la prima “segmento B” a doppia alimentazione di sempre.

Scopriamo insieme le evoluzioni dell'”utilitaria” giapponese.

LOGO (1996)

La prima piccola della Casa nipponica venduta nel nostro Paese ha una linea decisamente anonima e solo tre porte. Il motore è un 1.3 a benzina da 65 CV: affidabile ma poco vivace.

JAZZ PRIMA GENERAZIONE (2002)

Impiega pochissimo tempo a conquistare il pubblico (diventa l’auto più venduta in Giappone) grazie alla sua grande versatilità. Il serbatoio posizionato sotto i sedili consente di ricavare un abitacolo spazioso e un bagagliaio capiente e basta alzare la seduta dei “sedili magici” posteriori per poter caricare una bici in orizzontale nel posto dove normalmente si accomodano i passeggeri seduti dietro.

La gamma motori comprende due unità a benzina: un 1.2 da 78 CV e un 1.3 da 83 CV.

IL FUTURO

Nel 2013 arriverà l’elettrica EV, svelata come concept al Salone di Los Angeles 2010 e presentata ufficialmente l’anno seguente sempre in California.

Batterie agli ioni di litio, autonomia di circa 135 km e velocità massima di 140 km/h: saranno queste le caratteristiche principali di un modello che verrà prodotto in poco più di mille esemplari all’anno. I tempi di ricarica saranno compresi tra 6 e 12 ore ma basterà un quarto d’ora per fornire l’80% di energia agli accumulatori.