Dalla Demio alla Mazda2, la storia delle piccole Mazda

Smartworld
di Marco Coletto

Prima pratiche, poi sportiveggianti

In oltre quindici anni di carriera le piccole Mazda hanno conquistato diverse tipologie di clienti. La seconda generazione della Mazda2 (quella presente adesso in listino), ad esempio, ha sedotto giovani automobilisti attratti dalle sue forme sportive, ben lontane dalle linee (più funzionali che emozionali) delle serie precedenti.

Presentata al Salone di Ginevra del 2007 e affiancata a Ginevra 2008 da una più aggressiva variante a tre porte, condivide il pianale con l’attuale Ford Fiesta ed è ricca di materiali leggeri che contribuiscono a ridurre i consumi e ad aumentare il piacere di guida.

La gamma motori al lancio è composta da tre unità a benzina (1.3 da 75 e 85 CV, 1.5 da 103 CV) e due turbodiesel (1.4 da 68 CV e 1.6 da 90 CV) mentre il modello attuale (oggetto di un leggero restyling – mascherina frontale e paraurti anteriore – nel 2011) offre tre propulsori a benzina (1.3 da 75 e 84 CV, 1.5 da 102 CV) e un 1.6 turbodiesel da 95 CV.

Scopriamo insieme le evoluzioni della “segmento B” giapponese: un’auto tanto sottovalutata quanto interessante.

Demio (1996)

Piccola fuori e grande dentro: merito delle forme razionali tipiche delle monovolume. La gamma motori comprende unità da 1,3 a 1,5 litri.

Nel 1998 il logo Mazda viene cambiato mentre il restyling del 1999 coinvolge soprattutto il design esterno.

Mazda2 prima generazione (2002)

Ancora più versatile della Demio, condivide lo stesso pianale della serie precedente della Ford Fiesta e della Ford Fusion e ha una gamma propulsori composta da tre unità a benzina (1.2 da 75 CV, 1.4 da 80 CV e 1.6 da 101 CV) e da un 1.4 turbodiesel da 68 CV.

Il restyling del 2006 porta qualche modifica estetica e i motori Euro 4.